giovedì 28 aprile 2011

La vignetta della settimana 4 (black ediscion)

Dedicata a quelli che "i giapponesi non sanno che cosa sia il sarcasmo".


Dosimetro all'interno di una residenza privata nella citta' di Fukushima a circa 67km dalla centrale

 Lo shot dello stream linkato qui sopra:


Letteralmente si legge "utsukushimafukushima"(うつくしまふくしま) e' lo slogan adottato dalla prefettura anni fa per una sorta di promozione territoriale/turistica. Lo slogan pare si origini dall'unione di un termine arcaico giapponese e della parola isola (shima, per via della somiglianza dei confini della prefettura con l'Australia). Inoltre penso che sia stato strutturato con la parte iniziale "utsukushi" che suona un po' come utsukushii (bello, splendido).


Ovviamente, dato il contesto, non possiamo che notare un certo sarcasmo....

Diciamo che in poco tempo a Fukushima sono passati da "attrattive zero" ad attrattiva mondiale (for the wrong reasons)

Mettiamo in lizza anche questo di Sendai:


FACEPALM

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おまけ (l'angolo bonus che da tanto mancava)

Questa invece la candido per la miglior nippo-trollata dell'anno; sulla mappa abbiamo Fukushima Dai ichi (in alto) e Fukushima Dai ni (in basso).

Opera di anonimo trollone giapponese
"coincide perfettamente" (pixel su schermo - 2011)


Un aiutino per la comprensione:

 キ━━━━(´Д`)━━━━テ

.

lunedì 25 aprile 2011

Un meccanico o un ladro????

Questo mese e` stato estenuante, ho passato le settimane a combattere i giapponesi mutati dalle radiazioni e sembra che il mio DNA sia resistente ad un virus mutante che sta trasformando tutti in degli zombi.
Nel mio laboratorio segreto in un Mac Donald abbandonato faccio degli esperimenti sui mutati che riesco a catturare, mi sento un po solo ma il mio Bulldog di pezza mi tiene compagnia. Mi nutro di polli giganti mutanti con 16 cosce e la faccia del Colonnello Sanders, sono molto veloci visto la quantità abnorme di gambe ma una volta catturati sono già pronti per essere mangiati perché già cotti dalle radiazioni.
Anche qui rilancio il messaggio che trasmetto ogni giorno con la piccola stazione radio che mi sono costruito:

Mi chiamo Luca da Osaka, sono un sopravvissuto che vive a Tokyo. Sto trasmettendo su tutte le frequenze in onde medie. Sarò all` incrocio di Shibuya tutti i giorni a mezzogiorno, quando il sole è più alto nel cielo. Se ci siete, se c'è qualcuno da qualche parte, posso offrire cibo, posso offrire riparo, posso offrire protezione. Se c'è qualcuno, chiunque sia, ti prego, non sei solo.

Ma nessuno risponde, la città e` veramente deserta oppure pochi capiscono il mio messaggio visto che e` in Italiano?

Ok ho finito di fare il mona ora si passa al post serio.

Queste settimane sono state molto intense, il lavoro, il trasloco e qualche problema tecnico.

Partiamo da problema tecnico che si sta dimostrando un interessante esperienza con relative incazzature.
Martedì 19 aprile stavo percorrendo con il mio Suzuki Skywave 250 la statale 246 che porta da casa mia al lavoro, da qualche giorno sentivo degli strani comportamenti del motore. Spesso ai semafori si spegneva ma non ci avevo fatto molto caso e mi ero ripromesso di andare a farlo controllare nel week end successivo.
Non ero preoccupato perché proprio in quei giorni avevo ricevuto l` ennesima cartolina di richiamo da parte della Suzuki ( siamo a 9 da quando ho comprato questo scooter) in quest` ultima si parlava di un problema al raddrizzatore di corrente che poteva creare problemi al funzionamento dello scooter. La cosa combaciava perfettamente con i sintomi della mia bella.
Ecco la lettera in inglese dalla Suzuki USA:
http://www.suzukicycles.com/~/media/Recalls/CustLetterMC.ashx

Ma mi sbagliavo e proprio nell` unico tunnel della 246 in discesa lo scooter si e` inchiodato fermandosi proprio prima della salita per uscire (maledetti 300m di salita).
Subito ho iniziato a spingere lo scooter verso l` uscita, da un lato bestemmiavo sul perché si era fermato proprio li, dall` altro pregavo di non morire investito visto che le macchine sfrecciavano a 90kmh a pochi centimetri dal sottoscritto. Una piccola parentesi proprio a 10 metri dalla fine della salita un camion mi ha sorpassato e chiuso la strada, fermandosi per il semaforo rosso. Lo scherzetto mi ha costretto  ad una sosta imprevista e visto che lo scooter pesa 200 kg e la salita era bella ripida mi sono girate un pochino cosi ho messo il cavalletto e sono andato a sbraitare al finestrino del povero camionista che deve essere rimasto scioccato da un Gaijin con la bava alla bocca e ansimante che gli arriva al finestrino sbraitando come uno Yakuza, e si dal il caso che poverino per lo spavento si partito con il rosso e fuggito all` istante. Dovevo essere veramente spaventoso.

Appena uscito ho parcheggiato al bordo della strada, ho preso l` indirizzo da un lampione ed un punto di riferimento esatto quindo ho chiamato la JAF per far venire un carro attrezzi. In seguito ho chiamato la ditta per dire che sarei arrivato in ritardo di 2 o 3 orette.

Qui sono iniziati i problemi perché l` autista del carro attrezzi mi ha chiesto dove volevo portare lo scooter per le riparazioni, ed essendo io nuovo a Tokyo non sapevo dove portarlo perché non mi ero ancora studiato la faccenda. Chiedo alla staff Jaf se ne conosce uno buono nei dintorni di Shibuya o vicino a casa mia ma lui da bravo giapponese non si sbilancia in suggerimenti. Alla fine capisco che devo fare da solo e opto per il negozio di moto Red Baron vicino a casa mia.
Conoscevo questo negozio perché lo avevo visto passando e lo avevo riconosciuto perché e` presente anche in Kansai perciò lo valutai come buona scelta. Inseguito ho scoperto che mi ero cacciato in un guaio infatti arrivato quest` ultimo era chiuso per riposo ma uno impiegato era presente e quindi ha preso in carico lo scooter dicendomi che dovevo passare domani per parlare con un meccanico.

Il giorno successivo sono uscito un po prima per poter arrivare in tempo al negozio e parlare con un meccanico, qui mi trovo un ragazzino che probabilmente ha frequentato una scuola professionale e lavora come meccanico da un anno che subito mi dice:
"non lo abbiamo ancora guardato perché qui da noi per essere serviti bisogna essere membri del club"
Io:
"ok quanto costa?"
Staff:
"Sono 20.000yen per due anni"
Staff:
"Cazzo che ladrata, ma va bene perché per spostarlo da un altra parte devo pagare quindi mi inscrivo, procedete subito ad un controllo per capire che cosa bisogna riparare"
Staff:
"Ecco il modulo lo compili prego"
Io lo compilo e lo consegno.
Lo staff:
"Bene per i soldi facciamo tutto a riparazione avvenuta, in due o tre giorni la contatteremo per informarla sui costi e la situazione dei danni al motore"

Passano i tre giorni e nessun contatto quindi domenica decido di fare un salto li per sapere come e` la situazione.
lo staff:
"il motorino di avviamento e` andato, in seguito abbiamo accesso il motore ed e` rotto."
io:
"come e` rotto quale e` il problema?"
Staff:
"quando lo accendiamo fa clank clank...., il motore e` rotto"
Io:
"Si ma che cosa e` rotto?"
Staff titubante:
"ehm... ci sono varie cose...... il motore e` rotto."
Io:
"Senti mi ha già detto che il motore e` rotto tre volte ma questo lo capisco anche io, ripeto la domanda lentamente che cosa e` rotto? Ho sbiellato...? Ho grippato..?"
Staff:
"Si hai sbiellato e grippato"
Intanto butto un occhio veloce al motore e capisco che il cilindro e la testa non lo hanno toccato (ammetto che pure io sospetto di aver realmente sbiellato ma loro come fanno ad esserne sicuri visto che non lo hanno aperto?) quindi pongo la fatidica domanda:
"Quanto mi costerà e quando sarà pronto?"
Staff:
"Circa 200.000yen e 3 settimane"

Mi casca la mandibola e ci manca poco che mi debbano ricoverare in ospedale per un stiramento del muscolo che controlla la mandibola.
Subito esclamo:
"Aspetta fammici pensare non toccate nulla"

Torno a casa e chiamo mio Zio in Italia per parlare della situazione mi dice che per quella cifra di solito si cambia quasi tutto il blocco motore.
Mi incazzo alla grande, chiamo la Suzuki ma non riusciamo a capirci bene visto che come al solito al telefono mi trovo una ragazza che di moto ne capisce meno di mio figlio e che lavora con dei format prescritti, inoltre il mio giapponese e le parole tecniche messi insieme non aiutano.

Faccio chiamare mi moglie che spiega nel dettaglio la situazione visto che se realmente ho sbiellato la cosa e` un tantino strana visto che un anno e mezzo fa mi hanno cambiato mezzo motore per dei problemi di produzione e visto che sono un maniaco e porto la piccolina a fare dei check up continuamente e la curo più di mio figlio.

Lo staff non e` amichevole allora mia moglie un po innervosita dal prezzo di riparazione che mi e` stato proposto da un loro concessionario ufficiale dice:
"Guardi mio marito di moto ne capisce abbastanza"
Risposta del cazzo dello staff Suzuki:
"Allora probabilmente avrà fatto delle modifiche illegali e ciò ha portato alla rottura del motore"
Figli di un Panda!!!! Ho pensato quando la mogliettina me lo ha raccontato.

Comunque lo staff Suzuki ha sbattuto il telefono in faccia a mia moglie, ora sto scrivendo una lettera all` azienda perché come cliente storico sono sorpreso della loro scarsa qualità nel servizio clienti.

Continua nel prossimo post..... (la fine della storia e qualche piccolo casino ferroviario e di trasloco nel post di domani o dopo domani)

giovedì 21 aprile 2011

Le Iene fanno piu giornalismo dei Giornali ufficiali

Oggi ho visto le Iene e un video fa quello che dovrebbero fare i telegiornali italiani, parla con professionisti del settore e misura i dati nei luogi di passaggio del cibo e dei passeggeri. Il tutto non ha valore scentifico mettiamolo in chiaro ma e` un test carino che puo fare chiunque con dei macchinari decenti. Spero che il video influenzi tutti quelli che prendono per buono ogni cosa che passa per la TV. Almeno loro non sono andati ad intervistare un pescatore che spiega a modo suo come capire se un pesce e` sano o no.

(Copyright © 1999-2011 RTI S.p.A)

Ho sempre saputo che le Iene a contrario dei nostri giornalisti parlano molte lingue (avranno fatto le opportune selezioni) ma non mi aspettavo che uno di loro parlasse anche un po di giapponese.
La pronuncia non e` perfetta ma non e` neanche un pronuncia di uno che legge un foglio scritto.
(Ho mandato una mail a Pablo con alcune mie curiosita sulla cosa vediamo se mi risponde)

Come al solito le Iene restano uno dei miei programmi preferiti.

Post tecnico No.2: Quanta acqua ci sta nel contimento di un reattore di Fukushima? (upd02)

Ai potenziali lettori: questo post fa parte di una serie di scritti che raccolgono delle considerazioni tecniche postate in sul blog unico-lab, in merito a svariati aspetti dell'incidente della centrale di Fukushima 1. La pubblicazione su giappopazzie viene fatta solo per comodita' di rielaborazione e per avere un backup delle quattro riflessioni raffazzonate che l'autore ha messo assieme in questo periodo e che, tutto sommato, vale la pena di rendere di pubblico dominio. Capisco che molti vorrebbero il ritorno al vecchio regime di post, ma al momento vi chiedo di pazientare (tranquilli, che almeno Luca da Osaka non vi dimentica).

Grazie per la comprensione.
mamoru
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Della stessa serie:
Post tecnico No.1: Tutto il giro dell'acqua a Fukushima
Post Tecnico No.4: approfondimento sulla struttura del R3

scritto a cura di toto nella prima pubblicazione del 20 aprile 2011 
revisione generale di mamoru del 24 aprile 2011
aggiunta paragrafo "quantitativo totale di acqua" di mamoru del 27 aprile 2011

Nota:
le planimetrie mostrate in seguito sono state ricostruite a partire da vari report ufficiali, rilasciati negli scorsi anni della TEPCO. Sono stati presi tutti gli accorgimenti per eliminare eventuali deformazioni e rappresentazioni fuori scala dovute alla digitalizzazione degli originali all'atto della pubblicazione. Le considerazioni riportate sono applicabili al R2 e al R3, che sono della stessa taglia e presentano una tipologia costruttiva che possiamo ritenere simile in base alle considerazioni fatte nel precedente post.

Analisi
E' da qualche giorno che si dice che TEPCO, l'azienda elettrica che gestisce la centrale di Fukushima, stia valutando la possibilità di inondare d'acqua non solo il pressure vessel (RPV), che è il contenitore del nocciolo, ma anche tutto il contenimento in acciaio, incassato nel calcestruzzo, che lo circorda (il Dry Well o D/W).

Alcune domande sorgono spontanee:
1- quanta acqua ci sta all'interno del contenimento del reattore?
2- non sarà troppa questa acqua?
3- a causa di questo ulteriore peso, il contenimento non potrebbe mettere a rischio la tenuta della struttura, magari già danneggiata dal terremoto e in vista di altre scosse di assestamento?

Per rispondere almeno alla prima domanda, due nostri valorosi esperti  (valeriano e mamoru*) hanno fatto un conto approssimativo e, in maniera del tutto indipendente, sono  giunti ad un risultato molto simile:
- mamoru 3900 tonnellate
- valeriano 4500 tonnellate

La base di partenza è sempre la sezione trasversale del reattore con le quote che abbiamo a disposizione, più volte pubblicata (su unico-lab Ndm) e che potete trovare anche in questa immagine a lato.
Come ulteriore controllo della corrispondenza dimensionale tra planimetria e geometrie reali abbiamo utilizzato dei disegni di massima trovati su un vecchio report tecnico del R3 e che riportiamo qui sotto.

Dimensioni indicative del RPV (sinistra) e D/W (destra) relative al R3

Su questa base sono state costruite le sezioni maestre per definire i volumi dei componenti principali del reattore come solidi di rivoluzione: il risultato finale e' mostrato nelle due immagini qui sotto.


Modello semplificato dell'assieme D/W+RPV

Il volume dell'allagamento e' stato calcolato sottraendo i volumi "pieni" (RPV e suo supporto in calcestruzzo) al vuoto costituito dal contenimento in acciaio del D/W. Spostando il piano rosa dal basso verso l'alto è quindi possibile calcolare per differenza il volume che l'acqua andrà a riempire. Questo nell'ipotesi che il basamento che sostiene il pressure vessel sia un cilindro cavo e che il suo interno sia allagabile fin dalla base. Abbiamo poi stimato il livello di  sommersione completa delle barre di combustibile a poco piu' di 17000 mm dal fondo in cemento del D/W (vedi immagine sottostante).
Esempio di livelli nel RPV (fonte General Electric Tecnology Manual - BWR-4)


Simulazione di riempimento fino a livello 17100 mm dal fondo

Cio' implicherebbe comunque un allagamento di grande entita' (3300 m³): il volume in funzione dell'altezza è rappresentato dal grafico qui sotto, dove potete vedere che a tutto carico verranno immessi fino a 3900 m³ circa di acqua.


Vi ricordiamo che un 1 m³ di acqua corrisponde all'incirca ad una tonnellata.

Gli effetti dell'acqua sul RPV
Su unico-lab qualcuno era piuttosto allarmato per gli effetti della spinta di Archimede sul RPV in caso di allagamento del D/W: per chi fosse curioso abbiamo effettuato un calcolo approssimativo della massa del RPV, utilizzando il modello creato per la precedente simulazione di allagamento, considerando l'involucro nudo (nessuna tubazione, nessun combustibile all'interno etc.) e uno spessore stimato di 250 mm (ρ= 7831 kg/m³ per l'involucro in acciaio). Il risultato del calcolo e' stato:

area = 731,519 m² (interno 344,475 m²)
volume = 495,89 m³
massa = 715777 kg = 715,7 t (esclusi combustibile, acqua, flangiature, piping e accessori)**


Nell'ipotesi (peggiore) di immersione completa in acqua la spinta S sul RPV e' quantificabile mediante:

S = ρacqua* V * g = 1000 * 495,89 * 9,81 = 4865 kN

mentre la forza peso del RPV:

P = m * g = 715777 * 9,81 = 7022 kN

Ossia la spinta dell'acqua bilancerebbe circa il 69% della forza peso esercitata dal solo vessel.

Piu' realisticamente:

1) Considerando che nel R3 ci sono 548 elementi di combustibile e stimando 200 kg cad. abbiamo una massa di combustibile pari a:

mc = 548 * 200 = 109600 kg = 109,6 t

2) Considerando il riempimento con acqua allo stato liquido fino alla quota di fondo del combustibile (100% di scopertura, stima conservativa) quantificabile a circa 208" / 5200 mm dal fondo del RPV abbiamo una massa di acqua pari a:

ma = 89400 kg = 89,4 t (derivata da analisi numerica del modello del RPV)
 Simulazione di riempimento fino a livello 5200 mm dal fondo del RPV

Avremmo una massa totale immersa di:


mt = m + mc + ma = 715777 + 109600 + 89400 = 914777 kg

Per una forza peso totale di:  Pt = mt * g = 914777 * 9,81 = 8974 kN

Scendiamo ad un 54% della forza peso esercitata dal solo RPV.
Direi pertanto che, da questo punto di vista, non ci sarebbero grossi problemi.

La questione vera, che anche TEPCO sta valutando, sono le conseguenze che avrebbero oltre 3000 t di acqua sull'intera struttura della centrale in caso di sisma, in quanto si tratterebbe di un carico non indifferente.

Il quantitativo totale di acqua
Per poter riempire il D/W del R3 e' automaticamente necessario allagare completamente anche la S/P in quanto quest'ultima e' comunicante con esso per mezzo di 8 tubazioni radiali di collegamento. Cio' si traduce in un quantitativo di acqua aggiuntivo da iniettare nei compartimenti del reattore.
Un modello approssimativo che simula le geometrie della S/P ed i relativi collegamenti con il D/W e' illustrato di seguito.

 Modello semplificato dell'assieme D/W+RPV+S/P (50% della sezione riempita)

Abbiamo effettuato un ciclo aggiuntivo di simulazioni con la S/P piena fino a livello del diametro della condotta, che si traduce in un volume stimato di acqua normalmente presente di 3200/3300 m³. Da qui abbiamo alzato ulteriormente il livello fino a riempire completamente la S/P, stimando un totale di 6400/6500 m³ di acqua aggiuntiva rispetto al caso precedente per arrivare al "livello zero" alla base del D/W.
Infine, come per il caso ipotizzato all'inizio del post, abbiamo continuati fino ad arrivare a pieno riempimento del D/W.


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* mamoru ringrazia, ma si dissocia da contanto complimento e ribadisce di non essere esperto in materia, ma di fare delle semplici considerazioni di carattere meccanico. =) 

** secondo i dati di PR di Tepco il RPV arriverebbe a  400 t per R1, 500 t per R2~R5 e 750 t per R6. Ci riproponiamo di meglio verificare.

Post tecnico No.1: Tutto il giro dell'acqua a Fukushima

Ai potenziali lettori: questo post fa parte di una serie di scritti che raccolgono delle considerazioni tecniche postate sul blog unico-lab, in merito a svariati aspetti dell'incidente della centrale di Fukushima 1. La pubblicazione su giappopazzie viene fatta solo per comodita' di rielaborazione e per avere un backup delle quattro riflessioni raffazzonate che l'autore ha messo assieme in questo periodo e che, tutto sommato, vale la pena di rendere di pubblico dominio. Capisco che molti vorrebbero il ritorno al vecchio regime di post, ma al momento vi chiedo di pazientare (tranquilli, che almeno Luca da Osaka non vi dimentica).

Grazie per la comprensione.
mamoru
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Della stessa serie:
Post tecnico No.2: Quanta acqua ci sta nel contimento di un reattore di Fukushima?
Post Tecnico No.4: approfondimento sulla struttura del R3



prima pubblicazione 20 aprile 2011 (revisione del 23 aprile 2011)


Nota:
le planimetrie mostrate in seguito sono state ricostruite dall'autore, mediante una sorta di "patchwork", a partire da vari report ufficiali, rilasciati negli scorsi anni della TEPCO in concomitanza ad interventi di manutenzione e/o verifiche strutturali del comportamento degli edifici in caso di sisma. Sono stati presi tutti gli accorgimenti per eliminare eventuali deformazioni e rappresentazioni fuori scala dovute alla digitalizzazione degli originali all'atto della pubblicazione.
I progetti originali della centrale e dei singoli reattori non ci sono (ovviamente) disponibili, tuttavia i disegni trovati all'interno dei documenti reperiti sono concordi nel riportare molte dimensioni dei locali e, indirettamente, ci hanno permesso di avere svariate informazioni che ci tornano utili per fare i conti in tasca alla TEPCO ed avere un crosscheck indipendente dei dati da essa dichiarati.
Faccio inoltre notare che non sono specializzato in ingegneria nucleare pertanto potrebbero essere presenti nel testo delle inesattezze.


Introduzione originale di toto (unico-lab )

Quella dell'acqua contaminata è una delle più urgenti questioni che gli operatori TEPCO devono affrontare nel tentativo di rimettere sotto la situazione della centrale di Fukushima. Di acqua contaminata ce ne è veramente tanta: nei locali interrati degli edifici con le turbine, nelle gallerie tecniche che collegano i vari edifici per non parlare della possibilità ancora non completamente da escludere che ci sia acqua anche nei locali dei reattori ancora poco esplorati.
Lo scopo di questo post è quello di presentare alcune planimetrie che mamoru ci ha gentilmente commentato e tradotto dal giapponese e anche fatto più di qualche conto per stimare i volumi che l'acqua potrebbe aver inondato.



Analisi

Partiamo da una planimetria della parte delle centrale più vicina al mare e che copre i reattori dall'uno al quattro (da qui in avanti definiti con R1, R2, R3 e R4) .
Fig.1 planimetria generale R1~R4 - Centrale di Fukushima 1

La planimetria qui sopra (fig.1) e' basata su quanto rilasciato da TEPCO all'inizio del mese di aprile, per identificare la posizione del pozzetto lesionato che riversava a mare l'acqua proveniente dal R2.
Le evidenziazioni originali comprendono i canali tecnici segnati con tratto grosso in verde chiaro e con tratto fine in rosa fino al pozzetto individuato dalla cerchiatura tratteggiata in rosso.

A questa planimetria generale abbiamo sovrapposto, scalandola proporzionalmente, quella dell'intero complesso del reattore 3 ( locali turbina T/B e locale reattore R/B).
Osservando la conformazione e la posizione delle tubazioni di mandata dell'acqua di mare (indicate in verde scuro come "condotte intake acqua di mare") verso i condensatori dalle turbine, si nota una discreta somiglianza tra R2 e il R3 in termini di geometria e di posizione relativa rispetto al complesso dell'edificio turbine: questo potrebbe indicare una forte similitudine costruttiva e conseguentemente un possibile riutilizzo della stessa configurazione progettuale durante la rispettiva costruzione.

Sul R3 e' stata sovrapposta la planimetria del R/B e del T/B numero 3 ricavata dai documenti sopramenzionati: le proporzioni ed i confini degli edifici risultano compatibili e possiamo pertanto procedere.

La zona circondata di giallo e' disponibile qui sotto in dettaglio: si tratta del R3, ribadiamo che non è assolutamente detto che R2 e R4 siano uguali a R3, ma è lecito pensare che non siano molto differenti almeno per quanto riguarda le occupazioni volumetriche.
Nella planimetria e relativa sezione laterale trovate evidenziate le differenti elevazioni dell'edificio ed alcune quote ricavate direttamente dai disegni originali ed indirettamente mediante misurazioni e calcoli. E' inoltre disponibile una corrispondenza indicativa tra lo schema di funzionamento ed i componenti veri e propri displocati sull'impianto.
Trovate anche una rappresentazione in scala dell'autore per rendervi conto delle dimensioni dei manufatti.

Fig.2 planimetria e sezioni E-O N-S del R3 
Schema di funzionamento R2 - Centrale di Fukushima 1

Da notare come il complesso dei reattori da 1 a 4 sia posto su una altura a OP+10000 che significa 10000 mm (10 metri) sopra il piano di riferimento che, nel caso di Fukushima 1, e' stato posto in corrispondenza della superficie del mare in quiete. Ne consegue che i locali interrati non sono necessariamente ad un livello negativo e lo si vede bene dalla figura qui sotto riportata.

Fig.3 Dinamica dello tsunami su R1~R4 (elevazioni edifici) - Centrale di Fukushima 1

Al fine del calcolo dell'acqua presente in R2, da una analisi della planimetria di fig.2 possiamo definire 3 zone:
a) la camera di soppressione (S/P ossia la “ciambella azzurra”) appoggiata a OP -2060;
b) una zona (evidenziata in giallo)  posta a OP+1900 sulla quale sono alloggiati molti macchinari e servizi tecnici compresi i tristemente famosi gruppi elettrogeni diesel messi fuori uso dallo tsunami;
c) due zone (in verde chiaro) a OP -300: quella relativa alla sala quadri tra R3 e R4 (probabilmente in un'altra posizione nel complesso di edifici tra R1 e R2) e quella sotto ai condensatori in uscita dalla turbina.

La seconda zona del punto c) risulta essere una fossa “sprofondata” a OP -300 (detta "condenser pit") che potrebbe essere stata riempita completamente dall’acqua fino a OP+1900 (il pavimento della zona in giallo) per un totale immerso di 2200 mm; oltre questa elevazione il volume di acqua potrebbe essere presente sull’intera superficie del piano interrato (a meno della presenza di compartimenti stagni), nonche’ in pozzetti, cunicoli o cisterne interrate di servizio.
Per poter completare l'ipotesi di calcolo (sempre ipotizzando che i T/B di R2 e R3 siano basati sullo stesso layout) occorre aggiungere l’ormai quasi certo allagamento dell’ultimo piano interrato del R/B (OP -2060) causato dal probabile danneggiamento della S/P del R2 durante gli sfiati di emergenza dello scorso mese che causarono il crollo vistosto della struttura di copertura per R1, R3 e R4

Per ricavare il possibile livello effettivo all'interno del T/B del R2, occorre tornare al di fuori dai locali, verso il mare. Nel disegno tecnico seguente (fig.4,5) vediamo la sezione laterale e le elevazioni del pozzetto del R2 da cui fuoriusciva acqua altamente contaminata all'inizio del mese di aprile: l'immagine (fonte Tepco) ci dice che la superficie del liquido del pozzetto era all'incirca a OP+3000.


Fig.4 Pozzetto R2 e canalizzazioni con perdita acqua - Centrale di Fukushima 1
 
 
Fig.5 Intervento di arresto della perdita su pozzetto R2 - Centrale di Fukushima 1

Questo valore si e’ modificato nel corso del tempo ed lo possiamo stimare, al 20 aprile 2011, a  +3200 circa, ovvero 80cm dal bordo superiore del pozzetto stesso.
Su questa base possiamo calcolare il volume di acqua complessivo nel R2 (sottratta una ipotetica percentuale di volume di murature e macchinari non occupabile dall’acqua):












R2
Totale
m³
22.100
1 Fossa condensatori
da OP-300 a OP+1900
1.430
m³
3.146
2 Piano interrato
da OP+1900 a OP+3200
6.650
m³
8.645
2.1 5% Pieni su 2
-333
m³
-432
3 S/P da OP-2060 a OP+3200
2.520
m³
13.255
3.1 Pieno centrale S/P Ø23.5 m
-434
m³
-2.195
3.2 Altri pieni 2,5% su 3
-63
m³
-319

Ne risultano 22.000 m3 (tonnellate) di acqua piu’ eventuali cunicoli esterni, pozzetti e altre volumetrie sommerse difficilmente individuabili sui disegni in nostro possesso. Senza contare le condotte dell'acqua di mare ed i relativi cunicoli interrati in cui potrebbe trafilare acqua dalla condenser pit del T/B. Tale valore e’ compatibile con la stima di 25.000 tonnellate fatta da Tepco.


La dinamica di accumulo che possiamo ipotizzare e’ questa: da una falla apertasi nella S/P si riversa alla base dell’edificio reattore R2 una parte dell’acqua fatta circolare nelle tubazioni che entrano ed escono dal dry well (probabilmente a causa di rotture singole o multiple). Questa parte dell'interrato dell'edificio reattore potrebbe essere sommersa da 5 metri di acqua che, in qualche modo, si sono infiltrati nella parete di cemento che la separa dall’interrato del locale turbine.
 Il perche' vi sia un flusso di acqua costante potrebbe essere spiegato con una tubazione o un complesso di tubazioni danneggiate che causano un travaso di acqua dal Reactor Pressure Vessel (RPV in cui e' contenute le barre di combustibile) all'interno del Dry Well (D/W, il contenimento esterno che ingloba il RPV) e da qui alla S/P e successivamente l’acqua si e’ infiltrata nel T/B e si e' poi fatta strada fino al mare travasandosi e spostandosi attraverso delle canalizzazioni e dei pozzetti interrati utilizzati normalmente per il passaggio di cavi elettrici e altre tubazioni di servizio, oltre che attraverso i canali interrati delle condotte di mandata dell'acqua di mare.

Nell'impossibilità di rimuove completamente l'acqua e di turare la falla, TEPCO sta pensando di installare un sistema di raffreddamento nuovo con scambiatori di calore e pompe all'esterno dei locali turbine e una serie di filtri per far ri-circolare l'acqua che esce dalla vasca di soppressione in un circuito chiuso (vedi immagine).








Per il momento, nell'attesa che vengano installate queste nuove attrezzature bisogna trasferire l'acqua dai locali tecnici a sistemi per il loro stoccaggio temporaneo, come ad esempio l'impianto di trattamento acque della centrale (30.000 t), i serbatoi provvisori (27.000 t) e successivamente la chiatta megafloat (10.000 t). Mettendo insieme tutta questa acqua contaminata, TEPCO dice di avere necessità movimentare e di stoccare 67.500 t. 


Questo era il piano di trasferimento iniziale:
 

Questo il piu' recente:
 

Inoltre dal giorno 11 aprile e' cominciato il dispiegamento delle "Silt fence", delle barriere marine che dovrebbero essere in gradi di mitigare la dispersione in acqua di inquinanti radioattivi.
La loro collocazione e' illustrata dalla fotografia aerea sotto riportata.

Displocazione delle Silt fence



Inoltre il personale in centrale provvede a dispersione periodica di zeolite di fronte alle bocche di presa dell'acqua dei quattro reattori. Chiaramente non si tratta di soluzioni, bensi' di interventi di contenimento.

In prospettiva futura Areva, la multinazionale francese dell'energia (nonche' attuale partner e fornitore di combustibile MOX per il Giappone), si e' aggiudicata l'appalto per il trattamento delle acque contaminate e la costruzione di un impianto di depurazione direttamente on-site.

Come segnalato da alcuni lettori e' stata pubblicata la notizia (qui ad esempio) di un ricercatore giapponese che, in collaborazione con una azienda che si occupa di depurazione, avrebbe sviluppato un particolare composto in grado di velocizzare la depurazione delle acque da Iodio e Cesio.
Tuttavia il prodotto pare essere una variante dei comuni flocculanti utilizzati nel trattamento delle acque industriali, sistema che, probabilmente, utilizzera' anche Areva.

In pratica (e molto a grandi linee visto che conosco l'argomento solo per "convivenza" professionale) nel trattamento delle acque industriali, dopo aver neutralizzato il neutralizzabile e catturato con le colonne di resine a scambio ionico, lo scopo e' quello di aggregare gli inquinanti in una sorta di "fiocchi" mediante degli additivi chiamati flocculanti e di farli precipitare in grossi recipienti in modo da separarli dall'acqua "pulita", questo processo (decantazione) viene ripetuto in un secondo contenitore (ispessitore) e i "fanghi" sul fondo di questultimo vengono pompati in una filtropressa che, compattandoli, ne estrae l'acqua ancora presente. Cio' che resta e' una "cake", ossia una mattonella di fango industriale semicompatta che va poi smaltita in apposite discariche.
Se si vuole ottenere una maggiore purezza si possono aggiungere degli evaporatori al processo.

Questi impianti li si utilizza comunemente anche per i processi industriali con scarichi piuttosto pesanti come nel settore delle galvaniche (cianuro, arsenico, cromo) e dei trattamenti superficiali in genere; in paesi come la Federazione Russa, che ha dei limiti di scarico industriale molto ristretti (rispetto all'Italia impongono di scaricare quasi acqua potabile), si utilizza anche il cosiddetto "scarico zero".

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giovedì 14 aprile 2011

Chi viene alla svendita aziendale?


La mia ditta periodicamente permette ai dipendenti di invitare amici e parenti alle svendite per soli dipendenti.
Chi vuole venire?
La data e` il 23 aprile ecco i dati qui sotto.
(Per entrare vi serve la cartolina di invito.)

Uccido chiunque dica quale e` la ditta, ho cancellato il nome ma molti capiranno subito quale ditta e`. Ripeto niente nomi nei commenti.

mercoledì 13 aprile 2011

Non ci posso credere bastoncini Radioattivi???

Sappiamo gia bene che i nostri parlamentari sono abbastanza rincoglioniti, basta vedere tutte le richieste idiote che fanno, per esempio un interrogazione parlamentare sulle scie chimiche ne e` un esempio.

Ora abbiamo questa boiata con questo titolo:
La denuncia shock: “Cibo surgelato radioattivo in arrivo dal Giappone tramite la camorra”
(Link non voluto per non dare notorieta al sito)

Ora voi che ne pensate?..........

Questo articolo  e` proprio l` esempio di allarmismo che avevo paura di vedere. Gia il Giappone e` nella cacca e ora anche queste cose che danneggeranno un economia irreparabilmente.
Ho visto anche dei controlli sul cibo per cani.
Spero che la prossima volta che delle mozzarelle alla Diossina arrivano sul mercato giapponese invece di fare i dovuti controllo sui prodotti provenienti dalle zone incriminate e dalle aziende incriminate il Giappone provveda bloccare tutte ma proprio tutte le importazioni dall` Italia.

Secondo voi a quando i controlli sulle macchine giapponesi costruite in Turchia????

Ci sono dei rischi nessuno lo nega ma cribbio qui stiamo rasentando l` idiozia.


domenica 10 aprile 2011

Vogliamo e pretendiamo "la testa" di Visetti - upd 03

.
IL SITO DELL'AMBASCIATA GIAPPONESE IN ROMA http://www.it.emb-japan.go.jp/ DOVE SONO SPIEGATE LE MODALITA' PER DONARE DENARO A FAVORE DELLA CROCE ROSSA JP E DELLA POPOLAZIONE COLPITA.
Donazioni via Web http://www.google.co.jp/intl/en/crisisresponse/japanquake2011.html
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Joint post di Luca da Osaka e mamoru.

Se volete collaborare a questo fact-check potete farlo nei commenti ed integreremo il nostro post dopo aver a nostra volta confermato le segnalazioni. Se quanto segue dovesse rivelarsi vero il titolo del post e' il minimo che ci aspettiamo, oltre alle dovute scuse ai giapponesi.

Andiamo ora a pubblicare le prime impressioni sul pacato articolo apparso su Repubblica il giorno 09/04/2011, del loro inviato Giampaolo Visetti da Ishinomaki, gentilmente segnalatoci dalla nostra amica Hiroshima mon amour. L'articolo in questione lo potete scaricare direttamente dalla rassegna stampa della Camera dei deputati qui oppure qui o qui.

Pubblichiamo i primi riscontri dividendoli in categorie che aggiorneremo man mano.

Cominciamo delle cose piccole e poi ci allargheremo.

1- Le basi
Entra nella storia come il «Grande sisma Tohoku del Nordest» e lascia 400 mila individui che non sanno come e dove vivere

No.
Ci dispiace, ma il sisma e' stato chiamato 東日本大震災 higashi nihon daijinsai - grande sisma del giappone orientale e 東北地方太平洋沖地震 touhoku chihou taiheiyou oki jishin - Terremoto della costa dell'oceano Pacifico e della regione del Tohoku (letteralmente "nord est").
Ormai non le perdoniamo piu' nulla.

2- Gli intervistati
Abbiamo individuato nell'articolo una serie di persone che pare siano state intervistate dall'inviato Visetti. A seguire troverete quelle che riteniamo essere le stesse persone, ma in interviste apparse su testate giornalistiche diverse da Repubblica. I casi sono due: o sono tutti omonimi che fanno gli stessi lavori ed abitano nelle stesse citta' (e allora perche' tutti a intervistare le stesse identiche persone?) oppure qualcuno ci sta coglionando...
dopo la fregnaccia di Futoshi Toba (e tutte le altre che ci siamo dovuti ingoiare) o ci date le fonti primarie o non vi crediamo piu'.


La bambina morta di sete:
«Oggi esibiamo ordine e organizzazione - dice Hiromi Onodera, madre di una bambina di tre mesi uccisa dalla sete a Nobiru - ma fino a ieri s´è badato a stabilizzare la Borsa. Forse è il momento di smetterla di inchinarsi e di chiedere scusa».

http://robgilhooly.photoshelter.com/gallery-image/JAPAN-EARTHQUAKE-2011/G0000yDG6JxqEqG4/I0000mmZJY1o4tlA
Kenji Onodera (35) and his wife Hiromi (40), look at items salvaged from a temple badly damaged by the March 11 quake and tsunamis in Nobiru, Miyagi Prefecture, Japan on 25 March 20011. Hiromi was nearly swept away by the megatsunami that wrecked the community, in the process losing their 3-month-old daughter, Yume, who she had been holding, but lost due to the force of the wave.

e

http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/nn20110401f3.html
In Nobiru, a coastal village that falls under the jurisdiction of the city of Higashimatsushima, Miyagi Prefecture, Hiromi Onodera and her husband, Kenji, were adamant they would not return to their home, which was completely flattened by the tsunami.
"My father was born here and has lived here for 70 years, but even he is scared to come back," said Onodera, 40, who lost her 3-month-old daughter, Yume, when the force of the tsunami washed them away.

La figlia di 3 mesi di Hiromi Onodera di Nobiru le fu strappata via dalle onde e anche la madre rischio' di morire....
Ci chiediamo: omonimia, stessa citta' e stessa eta' della figlia??
Annegamento o morta di sete?

La geisha di 84 anni di Kamaishi:
Tsukaito Ito, 84 anni, ultima geisha di Kamaishi, dice che «lo tsunami è una bocca spalancata, che inghiotte tutto ma che poi si chiude». Alle 14.46 dell´11 marzo si stava imbiancando per lo spettacolo nel ryotei Saiwairo. E´ stata salvata da un ammiratore. Si è ricordata che è l´unica, nella prefettura di Iwate, a ricordi fare la canzone che si dedicava ai giovani samurai in partenza per la battaglia. La signora Tsukaito, raccolta nel fango per la grazia della sua storia, qui resta una bellezza ricercata. Suonerà ancora lo "shamizen" e tornerà a danzare, come sempre, fino alla fine.

http://www.nytimes.com/2011/04/05/world/asia/05geisha.html?_r=1&pagewanted=all

“My grandmother said that a tsunami is like a wide-open mouth that swallows everything in its path,” Ms. Ito said from a local hospital where she was being treated for asthma, “so that victory comes to those who run away as fast as possible.”
She had already put on the white split-toe socks she would wear with her kimono and was preparing to put her hair up.
As it turned out, after a wall in her house collapsed and she slowly moved to flee, Hiroyuki Maruki, 59, a sake store owner and the president of a group dedicated to preserving an old melody called “Kamaishi Seashore Song,” came by looking for her. “She is the only one who knows how to sing that song,” Mr. Maruki said. As Mr. Maruki carried Ms. Ito up a hill, she recalled “feeling the soft warmth of his back.”

Copia incolla e pseudo riassunto dal New York Times del 5/4?
(Per chi fosse interessato e' shamisen non shamizen).

Il fabbricante di tatami a Taro:
«Quando tirano l´imperatore fuori dal sarcofago - dice Ryuiu Yamamoto, fabbricante di tatami a Taro - significa che siamo nei guai». In verità dice «il vecchio» e «siamo nella merda» e la rara scurrilità sottolinea la rabbia ed il disprezzo nuovi delle vittime verso una nomenclatura concentrata sugli interessi finanziari, piuttosto che sulle condizioni delle persone.

Ora che un giapponese parli cosi' dell'imperatore, mettendoci nome e cognome, un poco mi puzza. Mi puzza ancora di piu' visto che Normimotsu Onishi sul New York Times intervisto' (02/04) un tale Ryuji (con la j non la i) Yamamoto, fabbricante di tatami a Taro...

http://www.nytimes.com/2011/04/02/world/asia/02wall.html?pagewanted=all

Anche qui:
Possiamo fidarci di quanto riportato, o ha calcato la mano?
Perche' e' andato a cercare la stessa persona del NYT? scambio di fonti??

Il panettiere Yuko Shida di Ofunato:
Chi si sente vivo, pure se orgogliosamente reduce da tre o quattrotsunami, resta sconvolto dal terrore della marea, o dal presentimento di ricostruire per la prossima apocalisse. «Muraglie frangiflutti e cemento antisismico non bastano - dice Yuko Shida, panettiere di Ofunato - Nessuno può più imbrogliarci». Anche la fede nel mito dei propri primati, il complesso dell´invincibilità, risultano demoliti.

Anche qui sul blog di Time c'e' l'intervista (05/04) alla signora Yuko Shida di Ofunato, proprietaria col marito di una panetteria:
http://www.time.com/time/world/article/0,8599,2063324,00.html

Ma niente critiche al cemento o al frangionde, quelli del Time si son fatti scappare lo scoop...

3- I dati
Dentro i trenta chilometri off-limits di Fukushima la popolazione è abbandonata, chiusa nelle abitazioni sbarrate dall´esterno, esposta alle esalazioni atomiche e circondata da 2453 cadaveri putrefatti che nessuno vuole recuperare.

Sbarrate dall'esterno, forse neanche nell'Unione Sovietica....se ripensiamo ai militari che andavano a ripescare la vecchietta vicino alla centrale che non voleva andarsene di casa.
Altro che sprangargli la casa: CHI e DOVE ha chiuso in casa questa gente dall'esterno?
Vogliamo le prove.




Inoltre 2453 e' una cifra troppo precisa per cosi' tanti cadaveri in putrefazione all'aperto.
Noi l'abbiamo trovata in 2 articoli:

http://www.japantoday.com/category/national/view/search-for-missing-launched-in-10-20-km-zone-from-nuclear-plant

e

http://www.nikkei.com/news/category/article/g=96958A9C93819695E2E5E2E1908DE2E5E2E6E0E2E3E39191E3E2E2E2;at=ALL

ma li si parla di 2453 scomparsi (il 60% di quelli dell'intera prefettura) che la polizia sta cercando nella zona e non e' detto che siano tutti sulla terra ferma a marcire, potrebbero anche essere inghiottiti dal mare o scappati o sotto le macerie. L'affermazione e' perentoria e il minimo sarebbe dare una fonte che dimostri che ci sono tutti quei cadaveri e che nessuno li va a prendere: se invece e' una illazione va detto chiaramente.

Poi, perche' questo reporter giapponese, che si e' spinto fino alla centrale il 03/04 non ne ha trovati di morti in giro?
Un altro che si e' perso il facile scoop?
Se Visetti ha le foto le faccia vedere (anche censurate).



Il 14/04, 5 giorni dopo "l'articolo-denuncia" del Visetti, puntualmente arriva l'operazione di ricerca di massa messa in campo dalla polizia giapponese, con tanto di recupero delle salme. Sia chiaro che non e' la prima volta che cercano i corpi in quella zona, ma si tratta della prima operazione su vasta scala.



I numeri incalcolabili dell´epopea collettiva: 28 mila vittime, 600 mila sfollati, 30 milioni di tonnellate di detriti, 200 miliardi di euro di danni, Pil nazionale tra meno 3% e meno 5%, dieci anni per ricostruire. Narrare la catastrofe dona un sollievo misterioso, guarisce la fatica di fughe senza fine, ma contribuisce a motivare la scelta della maggioranza: andare via.

[...] lascia 400 mila individui che non sanno come e dove vivere, migliaia di orfani e di ragazzi tentati di non credere che i sogni sono più veri degli incubi, un popolo minacciato da una tecnologia ingovernabile che non osa mettere in discussione, dopo che l´ha sterminato nel 1945 e riscattato nel dopoguerra.

[...] L´onda alta 34 metri, i tremori e gli allarmi continui, si apprestano però a ridistribuire la popolazione sul territorio, riportandola all´interno e in quota, come secoli fa.

A parte l'ossimoro dei "numeri incalcolabili" o sono 600 mila o sono 400 mila 'sti poveri sfollati, almeno un poco di coerenza nell'articolo. Se non sa le cifre esatte faccia come altri giornali e scriva "decine di migliaia", non ha senso dare due cifre cosi' distanti per la stessa cosa.
Attualmente ci sono 150.000 giapponesi sfollati in svariate prefetture (fonte NPA).

Poi cosa vuol dire con la storia della tecnologia?
A prescindere da come la si possa pensare sul nucleare, glielo dice qualcuno che un reattore nucleare non e' una bomba atomica? Perche' fare un parallelismo forzato?

Riferito all'articolo con la storia della Shida troviamo:
When the 98-foot tsunami started spilling into Ofunato, Shida dashed up a nearby hill, the water licking at her heels.

Ora 98 piedi = 29 metri, ma se si arrotonda a 100 e si considera circa 3 ft = 1 m fa 33,3m che arrotondato (per eccesso ovviamente) si arriva a 34 m...ma forse e' una coincidenza.

Sempre nello stesso articolo del Time troviamo:

"The Kobe earthquake in 1995 generated 20 million tons of debris over an area of 50km," says Kyoto University environmental engineering professor Nagahisa Hirayama. "Here we are talking of nearly 27 million tons over 500 kilometers."

Da 27 a 30 milioni di tonnellate il passo e' breve....
Quel articolo e' stato usato come fonte?


4- I fatti
E´ l´ultimo scandalo della lezione sprecata di Fukushima. Migliaia di tonnellate di acqua radioattiva scaricata nel mare, pesce e pioggia tossici, senza confini. Cesio, iodio e plutonio si aggiungono a equipaggi, flotte e porti distrutti. Nessuno, nemmeno nella Tokyo snob e fatalista, si fida più del pescato. La tragedia dell´acqua contaminata è una vergogna globale incredibilmente accettata. Prelude alla fine della civiltà peschereccia del Nordest e ad uno sconvolgimento alimentare, ma conclude in particolare la parabola della classe dirigente nazionale.

Qui siamo d'accordo che e' uno schifo, ma sarebbe corretto dire anche cosa ci sta dietro perche' detta cosi' sembra sia una cosa fatta per dispetto.

Sui blog ne stiamo discutendo da giorni di questa strategia da Tepco: svuotare i tanks dall'acqua a bassa contaminazione* per pomparci dentro l'acqua altamente contaminata che allaga i locali tecnici, in modo da potervi accedere, ripristinare gli impianti e verificare la fonte delle perdite.
Purtroppo e' il male minore, ma e' l'alternativa a versare acqua altamente inquinata come quella che fuoriusciva dalla crepa del pozzetto in cemento che hanno tappato giorni fa.





Ma questa parte e' giusto ometterla.

* Se lei invece ha le analisi isotopiche complete delle 11500 tonnellate finora scaricate che dimostrano il contrario di quanto dichiarato ce lo faccia sapere (citando la fonte e mostrandoci i numeri con cobalto, uranio e plutonio) e le daremo ascolto. Dirlo e basta non lo rende automaticamente reale (nonostante qualcuno lo speri).

[..] I reattori di Fukushima sono esplosi perché s´è tentato di tutelare gli investimenti privati nella centrale. La radioattività resta avvolta nella reticenza per prolungare la crisi del governo.

Premesso che non siamo gli avvocati difensori della Tepco (ne tantomeno vogliamo esserlo), sul cui comportamento abbiamo delle forti riserve e dubbi, ci permettiamo di chiederle da dove trae queste sue certezze. A quanto abbiamo visto e dati alla mano nel momento in cui hanno perso il raffreddamento i reattori erano condannati.

Reattore 1:
11/03 ore 14:46 Arresto per sisma
11/03 ore 15:42 Perdita completa di alimentazione
11/03 ore 16:36 perdita della capacita' di raffreddamento di emergenza
12/03 ore 01:20 aumento di pressione anomalo > 10:17 sfiato > 15:36 esplosione
12/03 ore 20:20 iniezione acqua di mare e boro (reattore da buttare)
Reattore 2 :
14/03 ore 13:25 perdita della capacita' di raffreddamento
14/03 ore 16:34 iniezione acqua di mare (reattore da buttare)
Reattore 3 :
13/03 ore 5:10 perdita della capacita' di raffreddamento
13/03 ore 13:12 iniezione acqua di mare e boro (reattore da buttare)
Reattore 4 : era vuoto al momento del sisma, il problema si e' verificato nella vasca esterna per mancanza totale di raffreddamento.
Reattore 5,6 : attualmente in raffreddamento

Un problema e' che ci sono delle logiche di progettazione (da considerarsi obsolete anche per impianti non nucleari oramai) contro le quali il personale probabilmente poteva fare ben poco. Le esplosioni fotocopia sono un indizio di debolezza sistematica.
Su Kashiwazaki nel 2008 IAEA aveva pubblicato 3 volumi da 200 pag. cad. con l'analisi di quanto accaduto in centrale al tempo, ma ci volle 1 anno per analizzare tutto quanto e trarne delle conclusioni. Riguardo a Fukushima quanto sia stato dovuto a panico, a impreparazione o dolo, penso sia presto per stabilirlo. Va da se che il gestore dell'impianto ne dovra' rispondere appieno.

Se proprio voleva scrivere qualcosa di certo poteva citare la scarsa attenzione di Tepco ad assicurare adeguate misure di radioprotezione ai lavoratori on site (dosimetri e tute adeguate in primis), leggerezza per la quale sono stati richiamati. Ovviamente la data dell'articolo non la ha permesso di dire che adesso stanno usando bulldozzer e scavatori pilotati da remoto (senza personale) per sgombrare la zona dei detriti delle esplosioni e dello tsunami, salvaguardando il personale da inutili periodi di esposizione.


Centinaia di sopravvissuti al sisma sono morti perché leggi-truffa hanno impedito per giorni di distribuire viveri, medicine e coperte, di percorrere strade, di ridurre le scorte di carburante, di scongiurare black-out, o di atterrare agli elicotteri.

110315-N-IC111-121 -Per i credits vedere il link sotto

NORTHERN JAPAN (Mar. 15, 2011) – Naval Air Crewman 2nd Class Zack DelCorte, assigned to the Black Knights of Helicopter Anti-Submarine Squadron (HS) 4, currently embarked with the aircraft carrier USS Ronald Reagan (CVN 76), hands bottled water to a Japanese citizen at a coastal Japanese city affected by the tsunami caused by a 9.0 magnitude earthquake. Ships and aircraft from the Ronald Reagan Strike Group are conducting Search and Rescue (SAR) operations and resupply missions throughout northern Japan’s affected areas. Ronald Reagan is off the coastline of Japan to provide disaster relief and humanitarian assistance to Japan as directed in support of Operation Tomodachi. (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Kevin B. Gray/Released)

Non diciamo che tutto sia andato tutto al meglio, si puo' sempre fare di piu', ma se considerate che il sisma e' stato l'11/03 e il 12/03 c'era l'esercito USA con gli elicotteri, la flotta di stanza in Giappone ed i mezzi anfibi sul posto...anche qui gradirremmo apporofondire le affermazioni fatte con fatti circostanziati anziche' generalizzazioni.

Ma almeno Repubblica ha accennato (non dico parlato) all' "Operazione Tomodachi"?(archivio fotografico su Flickr qui)


In vaste zone sono tornati elettricità, telefono, un po´ di acqua ufficialmente potabile e qualcosa di commestibile. Non si muore più di freddo e a decine hanno contratto il tifo.

Le malattie infettive come il tifo devono essere riportate all'istituto nazionale per le malattie infettive che hosta un rendiconto della situazione sanitaria sul proprio sito web.
I casi di infezione finora correlati con il sisma sono stati:

Legionella e Teatano al 05/04, altri potrebbero essere diagnosticati nei prossimi giorni, ma non credo nelle doti divintatorie dell'articolo; che probabilmente si riferiva allo tsutsugamushi (Scrub Typhus), citato dall'agenzia Jiji press il 05/04, dove si ipotizza la possibile diffusione della malattia nelle zone colpite dallo tsunami e consiglia di stare in guardia contro le punture di tsutsugamushi.

Qui si parla di una persona che avrebbe contratto la malattia prima del sisma.
Dove sono le decine di casi di persone ammalate di tifo?
Perche' non le ha segnalate alle autorita'?

Il sacrificio dei kamikaze di Fukushima commuove il Paese e rincuora il cinismo del mondo. Ma a Onagawa 360 sfollati vivono tra i reattori di una centrale in crisi ufficialmente spenta, convinti che le turbine protette dal cemento armato siano il solo luogo sicuro della nazione.
- Acqua radioattiva a Onagawa quattro morti per l'ultima scossa.-
[...] La piu' grave si e' verificata nella centrale di Onagawa, prefettura di Miyagi, dove il black-out elettrico ha causato una perdita di acqua radioattiva da tutti e tre i reattori.[...]

Al cinismo del mondo contribuiscono articoli come quello che stiamo commentando.
Gli sfollati di Onagawa trovarono rifugio nel precinto della centrale, piu' precisamente nella palestra: non nel locale turbine come sembra dare ad intendere il passaggio citato qui sopra.
Inizialmente in 360, gia' il 26/03 gli ospiti della struttura erano calati a 240, in pratica dopo aver trovato rifugio nel centro pubbliche relazioni, la Tohoku-Epco (il gestore) decise di concedergli accesso offrendo poi acqua, servizi igienici, linee telefoniche e lo spazio della palestra per pernottare. La centrale non e' "ufficialmente spenta" (affascinante il cospirazionismo di fondo della frase) bensi' in SCRAM, come spiegammo post addietro. Qualcuno poi dovrebbe dirci come si collega il black-out (parziale) alla perdita di acqua, che non si e' verificata "dai reattori", bensi' da una delle vasche del combustibile. E per un semplice motivo: quando la terra trema in una piscina piena di acqua si formano delle onde, tanto piu' trema (M7.1 in questo caso) tanto piu' le onde saranno alte e se superano i muretti di contenimento allora il liquido tracima all'esterno. La perdita e' stata tuttavia limitata (pochi litri) alla zona controllata e successivamente sono state compiute operazioni di ripulitura (fonte report ispezione NISA).
Rapporto boiate/riga = 1

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(il post puo' e sara' soggetto ad approfondimenti e variazioni)
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