martedì 14 maggio 2013

Semplice tecnologia giapponese



Mi ero sempre domandato come fosse organizzati nelle scuole materne per i terremoti.

Mia moglie come per tutto il resto degli accessori scolastici ha cucito questo.

(La leggenda dice che le mamme facciano i bavagli, le borse ect. a casa per il loro piccolo. In realtà molte comprano roba fatta a mano su internet. Ma mia moglie invece ha comprato una cucitrice e si è messa ad imparare)


Ma indovinate che cosa è l' oggetto della foto?
Vi do un altro indizio.

È un copri cuscino per la sedia della belva scuola.

Ma al suo interno non vi è un cuscino normale:

Che cosa sarà mai sta roba?


Ecco la risposta:


Un cappuccio da mettersi in testa per proteggersi quando si va all' esterno. 
Che dire idea semplice e funzionale.
Complimenti ne pensano sempre una.
Ora alcune foto bonus del diavolo visto che escluso mamoru i lettori non lo vedono da secoli.

12 commenti:

  1. Caspiterina!
    Nella foto col copricapo giallo sei proprio tu in versione nipponica al 100%!!!!
    Allora ci facciamo sta pizza io, te e Sirdic?
    Se non hai visto prima la mia Discus-versione, sono l'orsetto di 2 metri.

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  2. ci sto! Luca scusa l'assenza, ora sono tornato

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  3. Luca Da Osaka (ora In Tokyo)14 maggio 2013 alle ore 16:11

    Ok ma tra due settimane. Sono molto preso ora.

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  4. Luca Da Osaka (ora In Tokyo)14 maggio 2013 alle ore 16:11

    Grazie

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  5. Luca Da Osaka (ora In Tokyo)14 maggio 2013 alle ore 16:12

    Ok per la pizzata e grazie da angelo

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  6. complimenti alla mamma per la bravura e l'inventiva. il copricuscino/contenitore è di una stoffa troppo bella! ne voglio uno pure io!! >.<
    ma soprattutto: complimenti al bambino! ma è stupendo!! che facciotto delizioso!
    ma come fai a dire che è una belva?? sembra così tenero e rotondo!!

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  7. contenitore e fatto da mia moglie ma il cuscino e standard lo vendono in molti negozi.
    Per discorso belva non capisci che quella e` la sua tecnica mimetica? Cosi passa in osservato e ti colpisci alle spalle il tesoruccio.
    Proprio qualche giorno fa ha avuto una discussione con due ragazzini (uno della sua eta e uno piu grande)che lo anno aggredito per una discussione su uno scivolo.
    Inaspettatamente lo hanno attaccato classici pugnetti da bambini.
    Minchia la reazione e` stata scioccante, e` partito con una raffica di diretti in stile pugile.
    Non so come abbia imparato a menare cosi (niente film e cartoni violenti) ma la postura e il modo di dare cazzotti era da professionista.
    Mi sono arrabbiato e lo ho scridato ma in realta ero orgoglioso erano due contro uno e la tecnica era perfetta. (i bimbi sono andati knockout)

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  8. Ciao Luca, non ci conosciamo ma mi diverto al leggere il tuo Blog, non mi aspetto che tu abbia il tempo di rispondermi, ma ci provo. Anche mia moglie e' giapponese e a Ottobre ci trasferiamo in Giappone, prefettura di Wakayama, abbiamo due bambini. Ovviamente c' e' un po' di timore da parte mia, e mi sorge qualche domanda a cui tu potresti credo rispondere: I nonni sono dispiaciuti di poter vedere solo raramente tuo figlio? Una delle cose che piu' mi turba e' allontanare i bambini dai nonni, che sono molto affezionati.
    Apparte i poliziotti tu o tuo figlio avete mai avuto problemi di intolleranza seri?
    Paragonando gli stili di vita di Giapponesi ed Italiani, quali sono a tuo avviso le differenze piu' marcate?.

    Leonardo

    P.s. probabilmente tuo figlio ha imparato a picchiare da Anpanman, mio figlio a 3 anni tirava gia' dei discreti unpunch.

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  9. Ciao

    Certamente i miei genitori non fanno i salti di gioia per la distanza. Pero capisco che nel mio caso e di Kaori vi e` piu convenienza a vivere in Giappone. Come detto in passato io mi sono fatto tutta la scaletta sociale per arrivare dove sono. Se ritornassi in Italia e in barba alla crisi trovassi un buon lavoro mia moglie dovrebbe farsi tutta la scalata al potere che ho fatto io. Inoltre io sono abbituato alle brutte cose del giappone, mi incazzo ma da italiano trovo il modo di sfogarmi mentre mia moglie non e` abbituata alle cose brutte italiane percio ne soffrirebbe. Inoltre io ho spirito di adattamento, mentre le e` lo stereotipo della Giappo super organizzata ed e` molto emotiva. In poche parole sarebbe schiacciata dalle difficolta in Italia perche non e` italiana e non ha il carattere per sopravvivere li.

    La tua situazione come e`?

    Pensate che sia la scelta giusta venire qui o e` un prova e vediamo? Quali sono le possibilita per tua moglie? Per te? Mentre la situazione attuale in Italia come e`? Se sei con l` acqua alla gola e lei a degli sbocchi qui parti ma se hai un lavoro abbastanza stabile e decente occhio.

    Tornando al mio caso, i nonni ne soffrono ma come detto accettano la cosa per il mio bene e quello della mia famiglia. Vedono il piccolo almeno 3 volte alla settimana via skype. Io vado in Italia 2 volte all` anno (il piccolo al momento 1 ma quando sara piu grande verra con me nei viaggi di lavoro e mentre io lavoro a milano lui passa il tempo dai miei).

    I miei vengono qui due volte l` anno. per cio minimo si vedono fisicamente per 45 giorni all` anno.

    Inoltre io ho un fratello che ha una bella bambina percio anno una bimba su cui sfogarsi.
    All` inverso i genitori di mia moglie hanno solo noi, ne soffrirebbero di piu loro se vivessimo in Italia


    Io di problemi seri di intolleranza ne ho avuti si capisce su come scrivo a volte ma non ne parlo apertamente. Comunque mi ricordo quando cercavo il primo appartamento o il primo lavoro di discriminazione ne ho avuta.

    Differenze piu marcate ? Mille troppo lungo scriverlo se passi da tokyo ci mangiamo una pizza.

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  10. Salve Luca molto piacere mi chiamo Alessandro ho 18 anni, sono nato a Biella in Piemonte, sono vissuto in Brasile per la mamma brasiliana e a Roma e conosco l'italiano, il francese, il portoghese (fino a qua tutti a livello madrelingua), l'inglese per adesso livello scuola ma sto facendo le certificazioni Cambridge (ho già il pet e sto per ottenere il first) e in futuro conoscerò il giapponese. Le illustro il perché la contatto: io ho una passione sfrenata per il Giappone, ammetto che uno dei motivi è la passione per anime e manga, ma principalmente perché il Giappone è l'unico paese che mi appassiona, che mi affascina anche vedendo le strade comuni dove lei passa per andare al lavoro. Il mio più grande sogno è quello di poter vivere in Giappone e lavorare in modo da avere un visto che mi permetta di starci senza problemi, ovviamente mi piacerebbe fare anche famiglia, le volevo chiedere quali sono le opportunità lavorative nel campo dell'ingegneria? Glielo chiedo perché ho in programma di finire le superiori, Istituto Tecnico Industriale Statale indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni e di fare l'Accademia Militare di Modena in modo da ottenere una laurea magistrale in campo militare in ingegneria informatica o elettrotecnica o meccanica o in telecomunucazioni, quella che mi offre maggiori possibilità. Secondo lei riuscirei a trovare lavoro come ingegnere con un curriculum di questo genere ovviamente che sarà ampliato in futuro? Per adesso avrei pensato di lavorare fino ai 35, 40 anni in modo da mettermi qualcosa da parte per potermi trasferire. Ecco le ho illustrato tutto, se lei ha qualche consiglio da darmi accetto volentieri, aspetto la sua risposta e la ringrazio in anticipo.

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  11. Grazie Luca, sto usando i tuoi consigli come spunti di riflessione.
    Diciamo che qua non siamo con l'acqua alla gola, ma tiriamo un po' a campare, io sono un accompagnatore turistico, e mia moglie e' una parrucchiera, lo ha fatto per 10 anni in Giappone e adesso lo fa saltuariamente in Italia.
    Mia moglie, si chiama Tomomi, vive in Italia con me da circa 7 anni, e si e' un po' adattata, direi che si e' un po' Italianizzata, le ho insegnato anche a cucinare, ma per molte cose dipende ancora da me, non guida l'auto in Italia.
    Da parecchio tempo mi accorgevo che si deprimeva, anche se non melo diceva e sapevo che la causa era la lontananza da casa. allora mi sono fatto coraggio e le ho proposto di trasferirci in Giappone, ne e' rimasta contenta.
    In questi anni ci eravamo tenuti entrambe le strade aperte con l'idea di prendere una decisione definitiva quando il bambino avesse cominciato la scuola, il che avvera' il prossimo Aprile, in Giappone. Siamo tornati in Giappone 3 volte ed abbiamo messo a norma antisismica e ristrutturato la vecchia casa in legno dove e' cresciuta Tomomi, in una piccola cittadina nei pressi di Nanki Shirahama, ne sono innamorato. Non ci facciamo illusioni, ma il nostro intento e' quello di rimanere la. In ogni caso, anche se dovessimo tornare, io durante l'inverno ho poco lavoro e passarlo in Giappone puo' essere produttivo, anche perche' voglio che i bambini imparino la lingua e conoscano quella realta'.
    I miei genitori ovviamente non sono felici anche se hanno la gentilezza di non mostrarmelo troppo apertamente, ma spero che, dato che sono abbastanza giovani e avvezzi ad i viaggi in aereo, potremo vederci relativamente spesso, in ogni caso il distacco per loro sara' duro, purtroppo poi in Giappone non ci sono i nonni da parte di mamma.
    Bene, mi fermo qua, non vorrei diventare noioso, vorrei solo aggiungere che ho passato quasi tutto il mio tempo in Giappone al paese di mia moglie, e solo qualche giorno in citta', sono realta' diverse, Tomomi e' cresciuta in un piccolo paese fatto di case, orti vicino al mare, campi di riso, i vicini sono gentili, amichevoli, i bambini mi salutano con un buffo hallo, chi ha l'orto ci regala spesso la verdura, alle 6 di sera il monaco suona la campana e regna una gran pace, un posto dove vorrei poter crescere dei figli.
    Un saluto a tutti


    Leonardo

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  12. Come e' cresciuto!E' davvero bellissimo!

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