lunedì 30 settembre 2013

Angelo frequenta cattive compagnie

Come tutte le domeniche ultimamente, ho portato Angelo a nuotare due orette al Nissan stadium.
Avessi saputo cosa sarebbe successo dopo avrei evitato come la peste di andarci ieri.

Quello che e` successo e` inaccettabile. In questo momento ringrazio dio di avere un secondo bambino.
Con lui non commetterò gli errori che di educazione che ho fatto con Angelo.

Angelo ha deciso di diventare amico con la gang di motociclisti che odio di più. Si e` schierato con il nemico:



giovedì 26 settembre 2013

Bambini e scherzi della statistica

Intanto ringrazio tutti per gli auguri e i commenti su Massimo dello scorso post.

Come sapete da un post passato:
http://giappopazzie.blogspot.jp/2009/07/coincidenze-e-incontri-incredibili-il.html

Io sono afflitto da una malattia terribile chiamata Coincidite.
Mi succedono le cose piu strane e incredibili.
Anche i miei piccoli fanno parte di questa categoria.

Angelo e` nato il giorno della morte del mio nonno materno.
Ci piace pensare che il nonnino abbia abbandonato il lavoro di angelo custode per il sottoscritto e abbia preso l` incarico con Angelo.

Massimo invece e` nato il giorno del compleanno di mia mamma.

Porco cane possibile che sti bimbi arrivino sempre in date particolari quali sono le probabilita di tale evento?
Contiamo le date importanti per il sotto scritto:
1) il mio compleanno
2) il compleanno di mio fratello
3) il compleanno di mio padre
4) il compleanno di mia madre
5) la morte del mio nonno materno
6) la morte della nonna materna
7) la morte della nonna paterna
8) la morte del nonno paterno
9) Il compleanno del Nonno paterno
10) Il compleanno della nonna paterna
11) Il compleanno della nonna materna
12) il compleanno del nonno materno

12 contro 365 quindi = 3%


Ok non e` cosi improbabile ma santo dio due volte su due mi sembra improbabile.
12/365 X 12/365= 0.11%

Ce ne pensate

domenica 22 settembre 2013

E` nato Massimo il mio secondogenito

Ciao a Tutti.
Una delle tante ragioni percui sono assente e` questa.
Oggi e` nato Massimo il mio secondo bambino. Alle ore 17:03.
3130gr di pura malvagita e bellezza.
Ora mi taglio i marroni cosi non rischio il terzo.

Sono felicissimo e devo ringraziare pubblicamente Mamoru e Kuma per aver mollato i loro impegni e programmi per correre all` ospedale.

Infatti in nonni erano ad Osaka, gia nei giorni passati avevamo avuto dei falsi allarmi percui abbiamo atteso troppo per richiedere la presenza della nonna.

A travaglio iniziato mi sono reso conto che non avrei potuto assistere al parto e non avrei potuto vedere il bambino immediatemente. L` ospedale dove siamo non permette ai bambini di incontrare il neonato e non ha un servizio di babysitting.

Quindi ho chiamato Mamoru e Kuma che hanno mollato tutto e  sono corsi all` ospedale a tenermi Angelo.
Sono arrivati giusto in tempo per permettermi di entrare in sala parto quando ormai la testa stava spuntando. Mentre io mi godevo il parto, mia moglie soffriva come un cane, i poveri due si sono improvvisati rugbisti per tenere bada Angelo nei corridoi dell` ospedale.

Grazie un milione di volte ragazzi per il vostro aiuto.

Ecco alcune foto e un mini video dello strillatore.

Appena uscito dalla battaglia con la mamma. Notare come e` incazzato e i maroni sono gonfini non per motivi fisiologici ma per lo sbattimento di nascere.


Qui e` in grembo della mamma come vederete nel mini video sa gia a cosa servono le mamme.
Le vedding machine gratuite di madre natura.

Qui e` gia depositato nel nido e si prepara a sedurre qualche infante femmina ma ha gia una tresca con un infermiera.

Qui il mini video. La fame si fa sentire dai primi minuti, qualcuno lo nutra o sono cazzi amari.


Angelo urla che vuole giocarci ma dovra aspettare una settimana per incontrarlo dal vivo senza vetri divisori.

mercoledì 11 settembre 2013

Storie che non sai come vanno a finire

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Ai nuovi e vecchi lettori: ricordo che i post marchiati con il "bollino di qualità' "(lol) sono quelli curati da mamoru, gentilmente ospitati dal padrone di casa, Luca da Osaka, pertanto esonerato da qualunque paternita' dello sbrocco sottostante.

E' una mattina come tante altre.

Mi reco alla vicina stazione a prendere il treno con le solite cantilene di merdosissimi insetti a fare da sottofondo alla camminata... che poi ci saranno quelli che ti dicono che sono romantiche, fanno compagnia e ti aiutano a non alienarti nella vita di citta'.

Ecco. A costoro dico: svegliatevi la mattina e trovatevi il romantico insetto (che qua e' grosso come mezzo pugno) attaccato al soffitto della stanza e poi mi dite cosa ne pensate. E credo che anche il vicinato giapponese concordi e condivida con me la fobia paranoica per gli insetti: lo deduco dal fatto che il supermercato all'angolo ha almeno due scaffali e mezzo (su una dozzina) dedicati ad insetticidi, trappole, polveri, spray anti acari etc.
Gia', quelle belle bombolette di insetticida pressurizzate col GPL che quando spruzzi ti sembra di stare in una stazione di servizio.
Ma questa e' un'altra storia.

Dicevo, mi incammino verso la stazione ed eccomi al simpatico cantiere che alle 7 di matttina fa un casino che lo sento a 500m di distanza in mezzo alle case  con le finestre chiuse. A quel punto incontro i soliti salary man che si trascinano stancamente e le solite mamme in sella a biciclette che paiono dei camper da tanto sono caricate con seggiolini multipli per figli, cestini anteriore e posteriore per la spesa, portaombrello, borsa etc. e dall'altro lato il solito vecchio col van parcheggiato a bordo strada, che mi pare faccia un servizio di trasporto disabili: mentre si tira avidamente una sigaretta, passa il piumino delle polveri su tutta la carrozzeria del veicolo. E mi immagino che quel piumino non sia mai stato (ne' mai verra') lavato e sara' carico delle peggio cose, come nella migliore tradizione di finte pulizie nipponiche.
Al ribrezzo che mi scatena tale pensiero mi volto e tiro diritto.


Diritto verso i vecchi rompipalle del parcheggio del department store: una squadriglia di 4/5 rimbambiti a cui hanno affidato un lavoro finto tanto per fargli fare qualcosa e che si mettono platealmente a smistare il traffico in entrata ed in uscita dal parcheggio dell'edificio fermando i pedoni sul marciapiede e mettendosi in mezzo alla strada con le loro palette luminose e le pettorine illuminate a led, ripetendo in continuazione le solite finte scuse, ringraziamenti ed inchini.
Poi arrivera' sera, loro andranno a casa e le macchine continueranno ad entrare e uscire come se nulla fosse e senza il benche' minimo problema anche senza di loro.

E tutte le volte penso: 1 milione di posti di lavoro. 

Comunque tanto mi basta per evitarli stando sul marciapiede opposto; in fondo posso attraversare piu' avanti al secondo incrocio, mentre il primo passaggio pedonale mi tocca farmelo lo stesso e, indipendentemente dalla direzione di attraversamento, presenta il solito inconveniente di quelli che passano col rosso: normalmente dementi alla guida di quelle scatolette che si ostinano a chiamare "automobili leggere"* e meno male che tutti i semafori dell'incrocio sono ritardati di quel paio di secondi che aiutano ad evitare gli incidenti.
Tuttavia, come pedoni, e' sempre meglio guardare prima di attraversare, anche col semaforo pedonale verde, dato che se non c'e' l'imbecille in macchina che passa col rosso c'e' immancabilmente quello in bicicletta che ha fretta.
Ma anche questa e' un'altra storia.

Proseguendo sul marciapiede arrivo all'incrocio piu' grande, quello dove si inizia a vedere il piccolo fiume di gente che va e viene dalla stazione: ci sono quelli in fila che prendono i bus, i vecchi con problemi di deambulazione che bloccano mezzo marciapiede, gli studenti che vanno a scuola a piedi e in bici (sul marciapiede ovviamente) e la carne da macello da ufficio che si muove tristemente senza espressione alcuna verso un'altra giornata di noia e fancazzismo che li costringera' a fermarsi fino a tarda ora.

Finalmente attraverso e vedo anche la finta guardia giurata del centro commerciale, un altro vecchio in divisa che tutte le mattine toglie le catene che transennano il porticato durante l'orario di chiusura, per poi rimetterle la sera.
E cosi' fa tutti i giorni: metti le catene, togli le catene... il tutto mentre l'altra vecchia spazza il marciapiede antistante dalle foglie.

E tutte le volte penso: un paese di vecchi.
Meno male che tra meno di 100 anni i giapponesi saranno tutti estinti e nessuno ci pensera' piu'.
Ma anche questa e' un'altra storia.

Continuo sul marciapiede e incrementa il flusso di persone che escono dalla stazione, ci sono i piccoli delle elementari, quelli delle medie e le superiori. Per le ragazze si capisce che classe fanno dalla lunghezza della gonna: proporzione inversa.
Queste che ridacchiano (le uniche in mezzo ad un mare di inespressivita' e silenzio) probabilemente sono alla fine delle medie: ecco, brave ridete che tanto tra qualche hanno vi sarete prostituite per 10,000 yen (tutte e due assieme) al vecchio dietro di voi, quello col riporto unto fatto con un ciuffo di 30 cm che va da una parte all'altra del capo; il quale magari ha pure la moglie arpia che non gliela da' dal 1986 e che rischiera' la galera pur di portarvi in un sordido love hotel da 2800 Yen per 3 ore e farsi pure un bel filmatino ricordo.

Filmato che finira' su internet, al che verrete sputtanate entrambe su 2channel dai simpatici netizen nipponici, nonche' perculate dai compagni di classe e quando ve ne accorgerete non vi restera' che una immensa vergogna, per voi e la vostra famiglia e deciderete di suicidarvi, come del resto fanno i vostri connazionali al ritmo di 1 ogni 15 minuti.
Ma anche questa e' un'altra storia.

Cosi' passo davanti al Koban e guardo le solite noiose statistiche cittadine: almeno oggi c'e' scappato il morto, finalmente qualcosa di interessante.

Ecco la stazione, ci siamo quasi.

Stamattina non c'e' la svendita della forneria, infatti non vedo il commesso col ridicolo cappello da chef fatto di carta col suo demente banchetto.
Roba che il mese scorso con il caldo e l'umidita' soffocanti era una maschera di sudore, sudore che finiva irrimediabilmente sui croissant esposti che ovviamente nessuno voleva.

In compenso c'e' il solito comizio: chi sara' stamattina? Partito democratico? i verdi che e' un po' che non si sentono? Liberal democratici?
Ah stamattina c'e' il partito comunista col tipo che farfuglia, nella completa indifferenza generale, sull'articolo 9 della costituzione.
Ma anche questa e' un'altra storia.

E c'e' pure quello delle lenti a contatto con gli immancabili sconti che nessuno vuole e mi chiedo sempre quanto possa fatturare mensilmente un posto del genere.
Ma in fondo chissenefrega, sono nell'androne della stazione.

Apparentemente tutto come al solito: la stazione taglia l'abitato trasversalmente e hanno messo dei birilli di plastica e dei cartelli dato che alcuni prendono una comoda scorciatoia passando dentro la stazione in bicicletta.

Normale e' anche la fiumana di gente inespressiva e con lo sguardo perso nel vuoto: gente che sa a cosa sta andando in contro da li a pochi minuti.

A questo punto esce un altro gruppo di bambini col cappellino, sono dei primi anni delle elementari a giudicare dal fatto che le cartelle (randoseru in pelle umana dato che costano 40/60,000 yen...) sono grandi il 50% del loro corpo... A questo aggiungiamo eventuale altro bagaglio che gli caricano addosso i genitori, il cellulare e il buzzer di emergenza.
Piccoli palombari.

Dietro al gruppo c'e' un bambino con la medesima ridicola divisa a braga corta verde padania e cappellino: il piccolo, che pare un po' piu' smorto degli altri, si trascina stancamente ed e' solo. Sono a pochi metri e sto cambiando direzione per incanalarmi a sinistra con gli altri pendolari quando il piccolo si ferma di botto in mezzo alla stazione, ovviamente iniziano a schivarlo quelli che sopraggiungono dietro di lui come formiche impazzite.

Tempo un secondo e con la medesima inespressivita' il piccolo apre la bocca a mo' di marionetta e senza neanche chinarsi in avanti comincia a vomitare.
A questo punto mi vedo tutta la scena di questo bimbo che pare una fontana a getto continuo: cosi' come riesce a trasportare un volume di roba piu' grande del suo corpo, sta riuscendo a vomitare una quantita' tale che fa impressione. Per terra c'e' ormai una grossa pozza giallastra nella quale si vedono chiazze color sangue e il bimbo non accenna a smettere. Tutto attorno continua come se nulla fosse.

Intanto l'ho quasi sorpassato, anche se per un attimo il mio passo ha indugiato, ma l'estrema indifferenza e apatia degli altri mi ha dato coraggio: non e' un mio problema.

Giro l'angolo e sono ai gate di ingresso della JR, ma continuo a pensare al bambino dannazione: se quello fosse stato sangue? se poi fosse svenuto? magari si sta rantolando nel vomito in mezzo all'indifferenza dei pendolari... magari ha provato ad azionare il buzzer di emergenza per chiamare aiuto come gli ha insegnato la mamma, ma (come avviene nel 30% dei casi) le batterie erano scariche.

Troppe menate: a prendere il treno e basta!

Rapido per Tokyo in arrivo, indietreggiare dalla linea gialla.

Arriva il treno e c'e' la solita scena pietosa di persone stipate dentro il vagone con smorfie di disagio per l'estremo contatto fisico a cui il sovraccarico dei mezzi di trasporto di Tokyo durante la rush hour li costringe. Roba da carro bestiame.

A quel punto il vagone si ferma ed un accenno di ghigno compare sul bordo delle mie labbra. Le porte si aprono, una persona scende ed il vagone continua a sembrare pieno zeppo.

Mi dico :
"Bene. Applichiamo la tattica imparata a mie spese dai gentili giapponesi."

Quindi guardo gli occupanti, sorrido, metto un piede nel vagone con contemporanea rotazione di 180° in modo da dargli la schiena ed indietreggio di un passo: visto che ci siamo stati?

E non pensiate che sia spietato, dato che le 10 persone che sono salite dopo di me hanno fatto indietreggiare tutti di un altro mezzo metro, morale: gente con la faccia schiacciata contro la porta opposta ed il solito che rimane schiacciato tra le porte e cerca disperatamene di portare l'arto maciullato all'interno del vagone**.

Adesso mi posso godere finalmente l'aria condizionata che esce dalle solite bocchette con due dita di polvere incrostata sopra: l'importante e' non pensarci e non pensare al botulino***.

Piuttosto riesco a sentire il viso della signorina dietro di me compresso sulla mia schiena sudata: una sensazione non sgradevole, ma la signorina e' sfortunata perche' io cambio alla prossima, mentre lei restera' sul carro bestiame, magari fino a Tokyo, con qualcuno che le stara' schiacciato addosso con la mano sul culo. Pazienza.

Poi chissa' se il bambino e' stato ricoverato o cosa.
Storie di cui non sapremo il finale o di cui forse non me ne frega nulla.

Ed e' a questo punto che capisco di stare iniziando a diventare come lui.


(Tratto da "Giornate di ordinario delirio"- mamoru - 2013)
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* nel senso che paiono fatte con la tecnica dell'origami; roba da 0 stelle al crash test

** le porte di treni e ascensori giapponesi sono fatte per chiudere, se ci sono ostacoli e' un problema vostro non della porta. I sensori di sicurezza ci sono, ma prima vi maciullano e poi aprono: cosiddetta funzione pedagogica.

*** negli ascensori e' pure peggio, uno di quelli che prendo e' pure tappezzato di moquette sulle pareti: lo chiamano "la tana delle tigri", per via delle dimensioni degli acari.