mercoledì 11 settembre 2013
Storie che non sai come vanno a finire
Ai nuovi e vecchi lettori: ricordo che i post marchiati con il "bollino di qualità' "(lol) sono quelli curati da mamoru, gentilmente ospitati dal padrone di casa, Luca da Osaka, pertanto esonerato da qualunque paternita' dello sbrocco sottostante.
E' una mattina come tante altre.
Mi reco alla vicina stazione a prendere il treno con le solite cantilene di merdosissimi insetti a fare da sottofondo alla camminata... che poi ci saranno quelli che ti dicono che sono romantiche, fanno compagnia e ti aiutano a non alienarti nella vita di citta'.
Ecco. A costoro dico: svegliatevi la mattina e trovatevi il romantico insetto (che qua e' grosso come mezzo pugno) attaccato al soffitto della stanza e poi mi dite cosa ne pensate. E credo che anche il vicinato giapponese concordi e condivida con me la fobia paranoica per gli insetti: lo deduco dal fatto che il supermercato all'angolo ha almeno due scaffali e mezzo (su una dozzina) dedicati ad insetticidi, trappole, polveri, spray anti acari etc.
Gia', quelle belle bombolette di insetticida pressurizzate col GPL che quando spruzzi ti sembra di stare in una stazione di servizio.
Ma questa e' un'altra storia.
Dicevo, mi incammino verso la stazione ed eccomi al simpatico cantiere che alle 7 di matttina fa un casino che lo sento a 500m di distanza in mezzo alle case con le finestre chiuse. A quel punto incontro i soliti salary man che si trascinano stancamente e le solite mamme in sella a biciclette che paiono dei camper da tanto sono caricate con seggiolini multipli per figli, cestini anteriore e posteriore per la spesa, portaombrello, borsa etc. e dall'altro lato il solito vecchio col van parcheggiato a bordo strada, che mi pare faccia un servizio di trasporto disabili: mentre si tira avidamente una sigaretta, passa il piumino delle polveri su tutta la carrozzeria del veicolo. E mi immagino che quel piumino non sia mai stato (ne' mai verra') lavato e sara' carico delle peggio cose, come nella migliore tradizione di finte pulizie nipponiche.
Al ribrezzo che mi scatena tale pensiero mi volto e tiro diritto.
Diritto verso i vecchi rompipalle del parcheggio del department store: una squadriglia di 4/5 rimbambiti a cui hanno affidato un lavoro finto tanto per fargli fare qualcosa e che si mettono platealmente a smistare il traffico in entrata ed in uscita dal parcheggio dell'edificio fermando i pedoni sul marciapiede e mettendosi in mezzo alla strada con le loro palette luminose e le pettorine illuminate a led, ripetendo in continuazione le solite finte scuse, ringraziamenti ed inchini.
Poi arrivera' sera, loro andranno a casa e le macchine continueranno ad entrare e uscire come se nulla fosse e senza il benche' minimo problema anche senza di loro.
E tutte le volte penso: 1 milione di posti di lavoro.
Comunque tanto mi basta per evitarli stando sul marciapiede opposto; in fondo posso attraversare piu' avanti al secondo incrocio, mentre il primo passaggio pedonale mi tocca farmelo lo stesso e, indipendentemente dalla direzione di attraversamento, presenta il solito inconveniente di quelli che passano col rosso: normalmente dementi alla guida di quelle scatolette che si ostinano a chiamare "automobili leggere"* e meno male che tutti i semafori dell'incrocio sono ritardati di quel paio di secondi che aiutano ad evitare gli incidenti.
Tuttavia, come pedoni, e' sempre meglio guardare prima di attraversare, anche col semaforo pedonale verde, dato che se non c'e' l'imbecille in macchina che passa col rosso c'e' immancabilmente quello in bicicletta che ha fretta.
Ma anche questa e' un'altra storia.
Proseguendo sul marciapiede arrivo all'incrocio piu' grande, quello dove si inizia a vedere il piccolo fiume di gente che va e viene dalla stazione: ci sono quelli in fila che prendono i bus, i vecchi con problemi di deambulazione che bloccano mezzo marciapiede, gli studenti che vanno a scuola a piedi e in bici (sul marciapiede ovviamente) e la carne da macello da ufficio che si muove tristemente senza espressione alcuna verso un'altra giornata di noia e fancazzismo che li costringera' a fermarsi fino a tarda ora.
Finalmente attraverso e vedo anche la finta guardia giurata del centro commerciale, un altro vecchio in divisa che tutte le mattine toglie le catene che transennano il porticato durante l'orario di chiusura, per poi rimetterle la sera.
E cosi' fa tutti i giorni: metti le catene, togli le catene... il tutto mentre l'altra vecchia spazza il marciapiede antistante dalle foglie.
E tutte le volte penso: un paese di vecchi.
Meno male che tra meno di 100 anni i giapponesi saranno tutti estinti e nessuno ci pensera' piu'.
Ma anche questa e' un'altra storia.
Continuo sul marciapiede e incrementa il flusso di persone che escono dalla stazione, ci sono i piccoli delle elementari, quelli delle medie e le superiori. Per le ragazze si capisce che classe fanno dalla lunghezza della gonna: proporzione inversa.
Queste che ridacchiano (le uniche in mezzo ad un mare di inespressivita' e silenzio) probabilemente sono alla fine delle medie: ecco, brave ridete che tanto tra qualche hanno vi sarete prostituite per 10,000 yen (tutte e due assieme) al vecchio dietro di voi, quello col riporto unto fatto con un ciuffo di 30 cm che va da una parte all'altra del capo; il quale magari ha pure la moglie arpia che non gliela da' dal 1986 e che rischiera' la galera pur di portarvi in un sordido love hotel da 2800 Yen per 3 ore e farsi pure un bel filmatino ricordo.
Filmato che finira' su internet, al che verrete sputtanate entrambe su 2channel dai simpatici netizen nipponici, nonche' perculate dai compagni di classe e quando ve ne accorgerete non vi restera' che una immensa vergogna, per voi e la vostra famiglia e deciderete di suicidarvi, come del resto fanno i vostri connazionali al ritmo di 1 ogni 15 minuti.
Ma anche questa e' un'altra storia.
Cosi' passo davanti al Koban e guardo le solite noiose statistiche cittadine: almeno oggi c'e' scappato il morto, finalmente qualcosa di interessante.
Ecco la stazione, ci siamo quasi.
Stamattina non c'e' la svendita della forneria, infatti non vedo il commesso col ridicolo cappello da chef fatto di carta col suo demente banchetto.
Roba che il mese scorso con il caldo e l'umidita' soffocanti era una maschera di sudore, sudore che finiva irrimediabilmente sui croissant esposti che ovviamente nessuno voleva.
In compenso c'e' il solito comizio: chi sara' stamattina? Partito democratico? i verdi che e' un po' che non si sentono? Liberal democratici?
Ah stamattina c'e' il partito comunista col tipo che farfuglia, nella completa indifferenza generale, sull'articolo 9 della costituzione.
Ma anche questa e' un'altra storia.
E c'e' pure quello delle lenti a contatto con gli immancabili sconti che nessuno vuole e mi chiedo sempre quanto possa fatturare mensilmente un posto del genere.
Ma in fondo chissenefrega, sono nell'androne della stazione.
Apparentemente tutto come al solito: la stazione taglia l'abitato trasversalmente e hanno messo dei birilli di plastica e dei cartelli dato che alcuni prendono una comoda scorciatoia passando dentro la stazione in bicicletta.
Normale e' anche la fiumana di gente inespressiva e con lo sguardo perso nel vuoto: gente che sa a cosa sta andando in contro da li a pochi minuti.
A questo punto esce un altro gruppo di bambini col cappellino, sono dei primi anni delle elementari a giudicare dal fatto che le cartelle (randoseru in pelle umana dato che costano 40/60,000 yen...) sono grandi il 50% del loro corpo... A questo aggiungiamo eventuale altro bagaglio che gli caricano addosso i genitori, il cellulare e il buzzer di emergenza.
Piccoli palombari.
Dietro al gruppo c'e' un bambino con la medesima ridicola divisa a braga corta verde padania e cappellino: il piccolo, che pare un po' piu' smorto degli altri, si trascina stancamente ed e' solo. Sono a pochi metri e sto cambiando direzione per incanalarmi a sinistra con gli altri pendolari quando il piccolo si ferma di botto in mezzo alla stazione, ovviamente iniziano a schivarlo quelli che sopraggiungono dietro di lui come formiche impazzite.
Tempo un secondo e con la medesima inespressivita' il piccolo apre la bocca a mo' di marionetta e senza neanche chinarsi in avanti comincia a vomitare.
A questo punto mi vedo tutta la scena di questo bimbo che pare una fontana a getto continuo: cosi' come riesce a trasportare un volume di roba piu' grande del suo corpo, sta riuscendo a vomitare una quantita' tale che fa impressione. Per terra c'e' ormai una grossa pozza giallastra nella quale si vedono chiazze color sangue e il bimbo non accenna a smettere. Tutto attorno continua come se nulla fosse.
Intanto l'ho quasi sorpassato, anche se per un attimo il mio passo ha indugiato, ma l'estrema indifferenza e apatia degli altri mi ha dato coraggio: non e' un mio problema.
Giro l'angolo e sono ai gate di ingresso della JR, ma continuo a pensare al bambino dannazione: se quello fosse stato sangue? se poi fosse svenuto? magari si sta rantolando nel vomito in mezzo all'indifferenza dei pendolari... magari ha provato ad azionare il buzzer di emergenza per chiamare aiuto come gli ha insegnato la mamma, ma (come avviene nel 30% dei casi) le batterie erano scariche.
Troppe menate: a prendere il treno e basta!
Rapido per Tokyo in arrivo, indietreggiare dalla linea gialla.
Arriva il treno e c'e' la solita scena pietosa di persone stipate dentro il vagone con smorfie di disagio per l'estremo contatto fisico a cui il sovraccarico dei mezzi di trasporto di Tokyo durante la rush hour li costringe. Roba da carro bestiame.
A quel punto il vagone si ferma ed un accenno di ghigno compare sul bordo delle mie labbra. Le porte si aprono, una persona scende ed il vagone continua a sembrare pieno zeppo.
Mi dico :
"Bene. Applichiamo la tattica imparata a mie spese dai gentili giapponesi."
Quindi guardo gli occupanti, sorrido, metto un piede nel vagone con contemporanea rotazione di 180° in modo da dargli la schiena ed indietreggio di un passo: visto che ci siamo stati?
E non pensiate che sia spietato, dato che le 10 persone che sono salite dopo di me hanno fatto indietreggiare tutti di un altro mezzo metro, morale: gente con la faccia schiacciata contro la porta opposta ed il solito che rimane schiacciato tra le porte e cerca disperatamene di portare l'arto maciullato all'interno del vagone**.
Adesso mi posso godere finalmente l'aria condizionata che esce dalle solite bocchette con due dita di polvere incrostata sopra: l'importante e' non pensarci e non pensare al botulino***.
Piuttosto riesco a sentire il viso della signorina dietro di me compresso sulla mia schiena sudata: una sensazione non sgradevole, ma la signorina e' sfortunata perche' io cambio alla prossima, mentre lei restera' sul carro bestiame, magari fino a Tokyo, con qualcuno che le stara' schiacciato addosso con la mano sul culo. Pazienza.
Poi chissa' se il bambino e' stato ricoverato o cosa.
Storie di cui non sapremo il finale o di cui forse non me ne frega nulla.
Ed e' a questo punto che capisco di stare iniziando a diventare come lui.
(Tratto da "Giornate di ordinario delirio"- mamoru - 2013)
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* nel senso che paiono fatte con la tecnica dell'origami; roba da 0 stelle al crash test
** le porte di treni e ascensori giapponesi sono fatte per chiudere, se ci sono ostacoli e' un problema vostro non della porta. I sensori di sicurezza ci sono, ma prima vi maciullano e poi aprono: cosiddetta funzione pedagogica.
*** negli ascensori e' pure peggio, uno di quelli che prendo e' pure tappezzato di moquette sulle pareti: lo chiamano "la tana delle tigri", per via delle dimensioni degli acari.
25 commenti:
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Hai dimenticato di dire che, essendo vicino alle porte, il flusso d`aria che arriva oscillante tra le due porte ti tira una mazzata di aria gelida per 2 secondi ogni 20 secondi di aria rovente con umidita` al 200%.
RispondiEliminaO meglio, questo succede a me che sono 2 teste sopra i nippo, a te come va?
Ciao
RispondiEliminaera da tanto che non c'erano post tuoi o di Luca.
Questo e' molto deprimente.
Posso farti una domanda? dove lavori e da quanto sei in giappone? Su Luca si sanno molte cose, su di te poche. :)
Bella storia!
RispondiEliminaBel post.
RispondiEliminaParlando degli operai sulla strada, Vicino a dove parcheggio la moto stanno rifacendo la strada.
Ho puntato 30 operai di cui 15 fanno il controllo del traffico.
Tutti vecchietti col bastone luminoso.
Sei sono dedicati ai vari ingressi in quella zona visto che la strada è chiusa.
Gli altri sono sparpagliati sui marciapiedi a fare la direzione del traffico i pedoni.
Ogni sera mi fanno perdere un semaforo perché vogliono dirigere la mia uscita la strada. Di uccidere tutti
seguo il blog da tempo, commento poco.
RispondiEliminaapprezzo l'ironia e le iperboli di Luca e a volte le tue. Esagerate ma simpatiche.
ma oggi sono stupefatto da tanta insensibilita'.
ci vuole proprio pelo sullo stomaco per ignorare un bambino che forse vomita sangue. spero non avrai mai figli per capire che si prova a vederli cosi'
e sono ancora piu' shoccato, perche' in altri post hai dimostrato una certa attenzione agli altri. intendo, durante il periodo di fukushima, o il supporto a unilab.
RispondiEliminaovviamente ognuno e' libero di fare quello che vuole ma ... non hai sensi di colpa?
chiedo scusa, ma credo la prima parte del commento si sia persa.
RispondiEliminadicevo:
apprezzo l'ironia e il sarcasmo del blog,
che frequento da un po', ma ....
lasciare un bambino in quelle condizioni, a vomitare l'anima e forse sangue,
ci vuole pelo sullo stomaco.
spero il racconto sia romanzato ed abbia aiutato il bambino.
mi chiedo se tu abbia figli
A Luca (o Mamoru)
RispondiEliminanon so se Disqus abbia problemi o altro, ma i miei commenti o le opinioni non vengono postati.
tempo fa Luca parlava di filtrare i commenti.
posso sapere se avete censurato i miei commenti?
Luca, tempo fa ci siamo sentiti e ti ho passato qualche info quando cercavi lavoro. non sono il primo cretino che passa ed offende.
in attesa di conferma
Aru (Alberto)
giusto per chiarire alcune cose:
RispondiElimina1- i commenti sono moderati
2- la moderazione viene fatta quando o io o luca abbiamo fisicamente il tempo
3- se un commento chiama in causa uno dei due si lasca all'altro la moderazione per consentire una eventuale replica (tuo caso)
detto questo non ti devi preoccupare del fatto di non vedere i tuoi commenti, finche' ti poni domande o fai delle osservazioni argomentate.
Giusto per contestualizzare, l'episodio in causa e' durato un 10-15 secondi giusto il tempo di rendermi conto di cosa stesse accadendo e devo dire che sono rimasto abbastanza scosso dalla cosa, non tanto per una persona che sta male, quanto per il fatto che:
RispondiElimina- arrivavo in stazione dopo una camminata abbastanza sostenuta, con un bel caldo umido fastidioso a fare da contorno ed ero pure in ritardo. Lo dico perche' altrimenti non si capisce bene lo stress di quella mattina dato che l'ultima cosa di cui hai bisogno prima di cacciarti in un treno stracolmo di gente e' vedere una scena del genere.
- un bambino cosi' piccolo che venga obbligato dai genitori a prendere un treno da solo e a seguire il percorso di scuola in un quartiere lontano (magari perche' la scuola e' piu' rinomata) tutte le mattine senza altri compagni di classe attorno in una situaione del genere ti sciocca ancora di piu'. Per farti capire: durante la rush hour (che prende un bel po' di ore fino alle 9 di mattina dipendentemente dalle zone) coi bambini in treno non si fanno scrupoli a schiacciarli, proprio non gli fanno sconti e ne sa qualcosa lucadaosaka ... io stesso ne ho visti alcuni con la faccia praticamente nel culo del salaryman che gli stavano di fronte. e se patisco io il caldo nella ressa sul vagone figurati uno che ha la faccia un metro e qualcosa piu' in basso. Giusto per darti il contesto, magari il bambino era mezzo collassato pure in treno nell'arrivare
-stava male e in mezzo ad un centinaio di suoi connazionali che non hanno fatto una piega: uomini e donne piu' vicini a lui di me e qualcuno lo ha anche sorpassato/schivato. E non penso di essere stato il solo a notarlo data la pozza 40 x40 cm per terra..esattamente in mezzo all'androne, roba che lo vedi dall'altra parte della strada se stai andando in stazione
Detto questo, considera che come straniero, prima di avvicinarsi ad un bambino giapponese in quello stato DEVI avere perfettamente chiaro cosa fare, altrimenti rischi di fare casini allucinanti.
Perche' se cerchi di approcciare il bambino (che sta male) e quello non riesce a parlarti, si mette a piangere e qualcuno intorno fraintendecosa stia succedendeo ti ritrovi in commissariato senza aver aiutato nessuno.
no grazie.
Quindi in quei in pochi secondi devi scegliere con lucidita' che cosa fare e, a mente fredda, adesso lo so come comportarmi: andare a chiamare il personale della stazione e stop.
Tuttavia per come ho valutato la cosa al momento ho deciso di pigiare il tasto abort e tanti saluti.
Ripeto se non sei pronto prima (e adesso lo sono) rischi di reagire nel peggiore dei modi seppur con tutt le buone intenzioni.
OK ho fatto casino con i commenti. chiedo scusa, ma non commento molto e non sono pratico di disqus.
RispondiEliminaa giudicare dalla risposta, in confronto al posto, sembrava che te ne fottessi altamente del bambino. della seire schiatta, a me che me ne frega... quindi ero ancora piu' scioccato. ho sempre apprezzato l'ironia del sito o la sottile cattiveria di sirdic ma mai l'insensibilita'.
per il resto, conosco il giapp. e le sue dinamiche anche con gli stranieri. (ho fatto 7 anni a tokyo e me ne sono scappato in campagna jp).
capisco le tue titubanze e la vita di tokyo, ma non e' sempre cosi'. mi e7 capitato spesso di aiutare persone (e tante, tipo super eroe) e non mi e' andata cosi' male. magari non ti icono nemmeno grazie e ti guardano spaventati, ma... il prezzo d pagare per essere se stessi e non diventare come loro.
comunque sono contento che abbia capito la procedura per la prossima volta. il capostazione (o il koban vicino) e' sempre la cosa migliore.
poi sia chiaro, un adulto... cazzi suoi, capisco. ma un bambino per me non ha prezzo. anche il rischio di una rogna con la pula. scelte personali che fanno la differenza tra i buoni e i cattivi ;-)
scusa per il pippone moraleggiante.
saluti
A.
Urka, Mamoru, risveglio difficile quella mattina? Comunque, gran post, se solo ce ne fossero in maggior numero.....
RispondiEliminaBel post...si potrebbe farne un cortometraggio
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaBel post..lo conosco bene il caldo di tokyo in estate...per tu che ci vivi costantemente..diventare "un po'" insofferenti mi pare il minimo...vedere la gente che fa quei lavori inutili..all'inizio ti diverte..poi ti fa un po' pena..dopo un po ti stressa anche, soprattutto quando ti fanno perdere tempo...
Quella di aiutare un giappo mi è capitata anche a me...però sì..mi ricordo che in un paio di casi ci sono rimasto un po' male...la faccia con occhio pallato e atteggiata a terrore della madre solo perchè ho trattenuto un bimbo che stava piantando una clamorosa facciata nel cemento...va beh..almeno non sono finito in commissariato!
Poi mi ricordo la mia amica giappa che mi diceva mentre camminavamo nella stazione di Ueno nell'ora di punta in cui si erano sdraiati alcuni senza tetto nell'indifferenza generale.."se mi succedesse qualcosa qua nessuno si fermerebbe ad aiutarmi...alcune volte i giapponesi fanno paura..." era veramente triste mentre lo diceva.
Poi mi sono messo a ridere per la manovra "salire e ruotare di 180°" l'ho imparata anche io quest'estate il giorno dei fuochi sulla Tokyo bay...era l'unico modo per stiparsi in quella ca**o di monorotaia che va ad odaiba!
Uccideresti 15 vecchietti che integrano la magra pensione giapponese (intorno al 30-40% del loro stipendio) lavorando sotto il sole e sotto la pioggia perché vogliono dirigere la tua uscita?
RispondiEliminaFidati molti non vogliono integrare la pensione voglio solo lavorare perché si annoiano a casa. Ho due parenti giapponesi che possono vivere benissimo con la loro pensione e le loro proprietà ma fammi parcheggiatori perché si annoia la casa. Non li ucciderei è solo un modo di dire non siamo in Italia dove ti aggiungono dei punti dalla patente se si investe un vecchietto. Vorrei solo che mi lasciassero in pace senza offesa non sono capaci di dirigere il traffico.
RispondiEliminaTutto quello che scrivi è vero, ma è solo la metà
RispondiEliminaCiao, bellissimo post davvero. Sono tornato in Giappone per una ventina di giorni il mese scorso (in vacanza, quindi con tutti i vantaggi del turista, niente lavoro niente orari fissi e via cosi') e le cose che hai descritto in cui mi sono imbattuto anche io le hai rese perfettamente.
RispondiEliminaCome ha scritto un altro utente, sembra pronto per un cortometraggio, o al limite pure un breve fumetto :)
Solo, leggendo il post, mi e' sembrato scritto da qualcuno che e' stufo del paese in cui vive. Non e' una critica, e' l'impressione che ho avuto leggendo, puo' essere cosi' pesante il Giappone per chi ci abita?
Ciao!
Roberto.
Ragazzi, secondo me vi ci vuole una super vacanza! Si capisce lontano un diametro terrestre che siete scoppiati!
RispondiEliminaUna bella vacanza di un anno e mezzo come ho fatto io e vedrete che vi rimettete a nuovo!
Quella del bambino mi ha lasciato di stucco. Forse non era materiale ematico. Forse era rimasugli di cibo piccante. Chi può dirlo? Secondo me uno straccio di motorino toglierebbe parecchi problemi di torno.
Con questo caldo state attenti alla pressione crudelica...
Racconto splendido. Grandissimo Mamoru! E' il tuo pezzo migliore, un pugno nello stomaco dei giappominkia che credano li da voi sia tutto una manga-favola pero' ha (come sempre) ragione Italicus: ti serve un periodo di decompressione in occidente.
RispondiEliminaLa tua reazione al bambino sta a dimostrare che ti stai troppo nipponizando anche se a pensarci bene il tuo intervento da yabanjin avrebbe probabilmente spaventato il già stravolto scolaretto.
Poi chiaro che se ai bimbi gli fai mangiare natto a colazione e poi li mandi nei carri bestiame lo stomaco potrebbe rivoltarsi.
Ciao, Ivan!
RispondiEliminaFosse solo per il natto! Mai sentito dire che la mattina qui si mangia anche il kimchi? Mi auguro che fosse stato kinchi o togarashi la roba mischiata nel vomiticcio del povero bambino!
Comunque a parte la spiacevole vicenda, Mamoru è una vecchia lenza nel raccontarci questi scorci di sana e piacevole convivenza col resto del creato!
Sbaglia pero' quando crede che le pulzelle si vergogneranno. Non credo proprio che qui si conosca la vergogna in questi frangenti di sesso, prestazioni, far soldi con il corpo, finire ignuda sotto gli occhi di tutti compresi i tuoi genitori. No.
Credo che una certa vergogna la provino di piu' coloro che non hanno l'ultimo modello di cellulare. Sbaglio ?
"1 milione di posti di lavoro"
RispondiEliminasempre pensato la stessa cosa quando ero li.
come "il buon governo " di Macchiavelli.,
oppure Tao te ching di Lao Tzu,
qualsiasi lavoro stupido ma che tenga impegnato il popolo.
piccola regola di base per governare.,
e che come vediamo li ( tokyo) funziona.
tanto poi i soldi girano e rigirano,
e tutti controllano tutti ( il classico esempio dei 4-6 stradini per tappare una buca )
quindi nessuno ha inventato nulla di nuovo.
figurarsi poi un gaijin che andava al koban con un bambino che vomitava a causa di una nuova( prima ipotesi) pandemia.
RispondiEliminasai casini o tempo che perdeva.
me lo vedo il gaijin samaritano in isolamento in ospedale,sorvegliato speciale,
e segnalato nel tg "attenzione attenzione, non avvicinate questo straniero ,bianco,possibile contagio"
.
Ciao Italicus! Mi devi dire il segreto per riuscire a fare una vacanza di un anno e mezzo, sono tutt'orecchi! Se me lo dici prometto che torno a scrivere :)
RispondiEliminaCiao, sirdic! Mi vergogno a dirtelo ma il fatto è che ho fatto una discreta vincita alla lotteria!!! Grazie fata bendata! C'hai visto giusto!
RispondiEliminaSirdic, anche senza soldi pero' ci possiamo estraniare e staccare la spina.