giovedì 30 giugno 2011

Meritocrazie - Arriva il Manager

Devo ammettere una cosa di cui mi vergogno.....

Tanti anni fa ero un filonipponico-mangavorace-guaiachitoccalimperatore.
Vedevo come molti i Giappone=Eldorado.

Una cosa in cui credevo fermamente era che in Italia non c`era meritocrazia e che invece in Giappone la selezione umana era cosi rigida che solo i migliori e i meritevoli sopravvivevano.

Negli anni della mia febbre giapponese avrei potuto capire la verita senza viverla direttamente visto che avevo molte amiche preparatissime ma che in ufficio passavano il tempo a portare il te o caffe ai capi e clienti.

Non volevo vedere la realta, ma dopo anni in Giappone ho capito che anche qua non c`e` tale utopia, anzi forse in Italia e` meglio perche scali un azienda grazie ad amicizie.

Qui di amicizie non se ne parla, per diventare qualcuno dei avere una laurea alias carta igienica da una rinomata universita` non conta che tu no sappia un cazzo. Secondo ti serve una lingua chilometrica da inserire nel deretano del capo.


Alla fine per trova un po meritocrazia dove sono dovuto andare parare?
In un azienda Italiana in Giappone, dove un bravo manager italiano si e` circondato di bravi professionisti  giapponesi e valuta il personale per quello che sa fare e non per l`etnia o finte lauree.

Ok lo dico.....

Mi hanno assunto a tempo inderminato e sorpresina mi hanno promosso a Manager.

Sono al settimo cielo devo ringraziare gli Italiani e i colleghi giapponesi.....


P.s.
Ora qualcuno mi deve mettere a dieta. Sto facendo carriera ma moriro per il colesterolo.
Ecco come ridotto in questa foto scattata con Pio domenica alla grigliata per il compleanno di Beppe il vesparo che fece un viaggio per amore in Giappone.

domenica 26 giugno 2011

Maratona lavorativa e lezioni di staccanovismo.

Tra qualche giorno partirò per un tour de force massacrante che io stesso ho progettato.

Per lavoro sto restaurando il sistema informatico della mia azienda.

Per l`esattezza ne devo cambiare 40!!!

Ma forse non sapete che sono un maniaco dei tagli costo, perciò per rispettare la tabella e per dedicarmi ad altri progetti ho messo su una tabella di marcia mostruosa.
Infatti il mio sub alterno giapponese insiste che e` impossibile.

Ecco il calendario:
Partenza il 4 luglio mattina per Okinawa arrivo e set up del negozio.
Sempre il 4 viaggio aereo verso Fukuoka e pernottamento.
Il 5 la mattina fino primo pomeriggio set up di due negozi a Fukuoka e nel tardo pomeriggio viaggio a Kumamoto per il settaggio di un altro negozio.
La sera viaggio in treno per Hiroshima e pernottamento.
Il 6 la mattina negozio di Hiroshima e il pomeriggio dopo un viaggio in Shinkansen andrò all` outlet di Sanda per poi pernottare a casa mia a Takarazuka.
Il 7 faro 3 negozi a Osaka.
L` 8 giorno riposo perché preferisco non fare cambiamenti prima del week end.
Week end a casa con Angelo.
L` 11 l` Outlet di Osaka e due negozi a Kyoto.
Il 12 viaggio a Nagoya e set up di due negozi.
La sera rientro a Tokyo, il giorno successivo preparazione di altre 15 macchine e programmazione per i viaggio verso nord da Tokyo a Sapporo con altra relativa maratona da concludersi entro il 22 luglio.

Sono pazzo.
P.s.
Qualche residente italiano nelle città elencate che a voglia di andare fuori a mangiare?

giovedì 23 giugno 2011

Video quiz

Ciao raga,
Il post sulla moto e` quasi pronto devo puntualizzare alcune cose e lo metto online nel week end.
Sono un po stanco visto che anche sta settimana ho fatto le undici in ufficio quasi sempre.

Qualcuno posto su un sito di italiani espatriati un articolo con dieci motivi per vivere in Giappone. Tutti e dieci motivi era degli stereotipi positivi del tipo:
In Giappone non c'è criminalità, tutti rispettano le regole, c'è meritocrazia ed altre baggianate del genere.

Un amico allora sullo stesso sito aveva elencato 10 motivi per non vivere in Giappone. In tutti e due i casi orde di filo nipponici sempre pronti ad azzannare chi tocca il sacro e perfetto Giappone hanno fatto partire le solite discussioni. Ma in Italia é molto peggio.
Io ho fatto notare che cambia la lingua e le facce ma i casini sono simili. Molti come al solito mi hanno attaccato ed io in passato ho risposto di frequente.
Dal mio ultimo commento sono passati molti mesi ma qualche ritardatario arriva sempre e posta un commento in cui non si degna di investigare su di me ma mi attacca in tutti modi.
Degli attacchi non me ne frega niente ci sono abituato e il mio modo intervenire con bimbiminkia anti italiani filo giapponesi spesso provoca incazzature.

Ma mi fa imbestialire una cosa, ecco la parte incriminata:
" «Luca da Osaka», che già il nome dovrebbe dirla tutta. Osaka, l’unica città mezzo-giapponese del Giappone, porto di mare, ultra-internazionale per natura. In un Giappone immacolato, Osaka è l’esempio perfetto di contaminazione occidental-mondiale: i primi accenni alla sporcizia pubblica e ai disservizi (mi vengono in mente le cataste di pattume, le cicche per terra, etc), leggero straffottismo per il codice della strada, le prime facce da natiche che nei negozi non salutavano pur guardandoti in faccia e squadrandoti, i chiassoni e i gradassi per strada (se pur a livelli opposti all’italia, e io vivo a Padova – vedi ragazza aspirante mangaka) dai marmittoni ultra pernacchiosi e dall’urlo facile (di cui Luca ha ben scritto). Adesso, non so perché nell’username ci sia scritto Osaka, non so se ci viva o ci lavori e non mi garba interessarmene, tuttavia ha portato indirettamente l’esempio di città non giapponese. Vedendo il suo astio – perché altro non è – nei confronti del Giappone, la sua rabbia repressa da “scornato” come è stato detto – perché altro non è – mi vien quasi da pensare che abiti ad Osaka, città un po’ “sopra le righe” per lo standard giapponese, se mi permettete l’ardire sociologico. Sembra proprio che i suoi esempi siano basati su Osaka e questo spiegherebbe “tutto”. "

Primo non prova nemmeno a controllare perché mi firmo Luca da Osaka.
Secondo elenca una maree di stronzate. Sono da Osaka e quindi le mie opinioni sono basate su una città che possiamo dire non nipponica.

Io rispondo solo con una domanda:
Gli abitanti di Tokyo da dove vengono? Quanti sono nati a Tokyo e quanti so venuti qui per lavoro?

Basta con questo stereotipo su Osaka!!!!

Per aiutare capite posto un piccolo quiz dopo aver guardato il video rispondete alle seguenti domande:
-in che città sono?
-che cosa è questa stanza?
-dove è locata questa stanza?
-notate dei colori strani?
-perché quel colore?


Scusate il post alla CDC ma sto ancora usando l' iPhone.

Aggiornamento 1.
Non e` un ristorante.
Questa stanza non e` visitabile.
Si trova sul lato dipendenti di un posto luccicante e bello dove tutti sono super servizievoli.

Aggiornamento 2.
Tutti
Daijiro ha azzeccato il tipo di ambiente.
Mentre Bear ha beccato il posto esatto.

Si tratta di un departo, appena restaurato negli interni ma solo sul lato cliente.
Infatti tutti nessuno escluso (certo quelli appena costruiti non sono messi cosi e ci mancherebbe) sono dei cessi.
Avrei voluto fare piu footage ma non potevo rischiare mi rompevano le palle.
Comunque tutti lo stabile e` in condizioni pietose!!
Corridori sporchissimi con muri rotti, calcinacci ecc.

Un perfetto esempio di facciata che nasconde un giardino discarica.

E sapete una cosa? L` unico departo anzianotto che non ho visto in queste condizioni e` L`Hankyu di Umeda.
Ma non era Osaka la cittadina sporcacciona?

domenica 12 giugno 2011

Continuano i casini.... Kanto Sucks!!!!!

Scusate la mia lunghissima assenza ma sono impossibilitato a gestire il Blog per varie ragioni.
In poche parole sto sputando sangue al lavoro e finisco quasi sempre alle 11 di sera, e vi dico una cosa non mi dispiace perché erano anni che non trovavo un lavoro interessante che mi spingesse al limite, in un ambiente molto amichevole. Diciamo ho fatto bingo con questo lavoro, stipendio ottimo, colleghi buoni, capi molto professionali sia sul lato Giappone sia sul lato Italia. Inoltre visto che l` ingegnere precedente era un cane come informatico ho da restaurare tutto il sistema e la cosa mi piace.
Ma ora torniamo ad un po di storielle e esperienze di vita.

In questo periodo le varie peripezie mi stanno spompando, e ormai la mia opinione sulle capacita lavorative dei giapponesi è scesa a zero, elenchiamo i casini vari.

Capitolo 1 -  Un trasloco con rogne annesse.

Per traslocare alla fine ho optato per un delle maggiori e famose ditte di tale servizio.
Il costo totale per traslocare l' intero appartamento con mobili ed elettrodomestici compresi è stato di soli 80000yen che non erano altro che i soldi che avrei speso facendolo da solo e spaccandomi la schiena.
Il sevizio era di tipo groupage, caricano un sabato e scarico il sabato successivo. Il trasporto quindi era di gruppo.
Il risultato non è stato dei migliori, un pacco perso (per fortuna conteneva detersivi e vari prodotti per bagno) ed un pezzo della lavatrice perso che si è trasformato in un odissea ma andiamo per gradi.

I traslocatori arrivano e scaricano la roba, montano mobili( alla cazzo di cane visto che il letto si e smontato alla seconda notte) e li scopriamo la mancanza di un pacco. Ne elenco il contenuto e loro preparano il report per future ricerche o rimborsi ( in seguito il pacco è spuntato fuori era finito a Hiroshima). Mi accorgo che non montano la lavatrice e subito pongo delle domande. Mi rispondono che in giornata arriverà il tecnico di una azienda servizi che la monterà ma non sanno l' orario.

Mi metto comodo ma alle 8 di sera ancora nulla perciò chiamo mia moglie che chiama la ditta di traslochi. Il risultato è che la ditta di servizi non rispondeva perché già chiusa e ci chiedono di aspettare il giorno dopo. La mattina successiva ci richiamano dicendo che c'è stata un po di confusione con gli appuntamenti e che lo staff verrà la settimana prossima. Io mi incazzo "Come cazzo lavo la roba in una settimana? Visto che la più vicina lavanderia a getto e` bella distante mi pagate il taxi e la lavanderia?" dopo una lunga discussione mi promettono che un tecnico verrà nel tardo pomeriggio.

Il tecnico arriva e appena vede la lavatrice esclama "ahhh coreana" già li mi girano le balle, poi passa 20 minuti a tentare di aprire la base da davanti anche se il sottoscritto continua dirgli che non é possibile ma lui persiste. Alla fine mette una coperta sul pavimento e con il mio aiuto la mettiamo giù su un fianco. Qui la sorpresona non la può collegare perché il tubo di scarico della lavatrice ha un diametro di 25mm mentre quello sul pavimento è da 30mm.
Immediatamente il tecnico deve aver pensato "ma questo coglione straniero si porta appresso un caccio di lavatrice Coreana che non va bene in Giappone?". e mi chiede "l' ha porta dall' estero?".
Io rispondo "Si certo giro sempre con una valigia, inoltre voi Japs ( realmente ho usato questa forma dispregiativa) siete talmente fighi e importanti che una lavatrice prodotta per un mercato non Japs ha la fottuta spina incendiaria di merda giapponese e tutti i menù e scritte in giapponese. La vostra lingua e' così importante che in ogni paese la devono usare tutti".
Il pirla continua con le domande idiote "ma la mai installata?".
Io "no guardi l' ho comprata, l' ho sporcata, e poi tenuta in salotto vicino alla TV. Ma che domande del cavolo fa ha bevuto?".
Lui "allora nella casa precedente ha fatto modificare lo scarico?".
Io " senta alla prossima domanda idiota la prendo a calci, la lavatrice la vendevano nei negozi giapponesi. Lo so che ragionate di merda ma mica te la vendono e poi ti devi modificare la casa. Sveglia ci sarà stato un adattatore che i tuoi colleghi hanno perso."
Lui " allora ordini il pezzo alla LG". Io " voi lo avete perso e voi lo ordinate e pagate".
In seguito il tecnico chiama la sua ditta e dice che devono decidere il da farsi, in seguito mia moglie ha frequenti telefonate per due giorni con la ditta di traslochi che insiste nel dire che il pezzo lo dobbiamo fornire noi.
Alla fine vinciamo la battaglia e loro ordinano il pezzo.

Dopo una settimana mi contattano perché il pezzo è arrivato e possono montarmi la lavatrice. Questa volta c'è anche mia moglie, salita a Tokyo per la GW. Arriva un altro idiota che esclama "ahhh coreana" e tenta di aprire la base come il cretino precedente anche se io e mia moglie diciamo che non si apre.
Da solo non la può spostare perciò arriva un collega. Un fottuto yankee strafottente.
Il secondo demente esclama "ma perché avete preso la coreana" io mi incazzo "perché le Japs sono fatte male come il vostro cervello, li vedi lo spazio? Se fosse stata giapponese mica ci entrava perché con le vostre lavatrici a cestello orizzontale bisogna comprarne una nuova ad ogni trasloco, sono spastiche e i vostri architettati rincoglioniti. Un po come certi tecnici delle lavatrici".
Lui "il tubo e troppo corto se la rovesciamo su fianco e no raggiungere lo scarico, dovete comprare un crick per alzarla" io mi incazzo veramente " secondo te come l' hanno montata la prima volta, se vuoi il crick lo vado a comprare e poi ti ci spacco la testa vuota che hai, ma che discorsi sono, ora se io vado da un cliente a riparare il PC e non ho i cacciavite adatto ordino al cliente di comprarselo".
Alla fine ho lasciato la stanza per non menarlo e hanno fatto il lavoro come si fa sempre cioè appoggiandola su un fianco. Dopo che sono usciti mi è venuto un sospetto terribile controllo e noto che il piedini della lavatrice mi ha solcato il linoleum facendo leva perché i due dementi non hanno messo una coperta sotto.

Allora chiamiamo il traslocatore che ci dice di chiedere i danni alla ditta degli elettricisti. Mi incazzo ancora " belli il contratto l' ho firmato con voi non me ne frega nulla gli elettricisti, sono sub appaltati da voi quindi voi pagate e poi vi rifate su di loro". Dopo una lunga discussione ci mandano qualcuno che fa le foto. Ora bisogna aspettare e vedere cosa succede.

Capitolo 2 -  Internet che dilemma.
Secondo casino e' stata la problematica della connessione internet, più di due mesi fa ho fatto la richiesta alla So-net per una connessione in fibra ottica da 1Gb/s (incluso telefono mi costerà 3156yen al mese).

La stagione non è delle migliori per questo tipo di richieste visto che tutti traslocano in questo periodo per venire a Tokyo ad iniziare un nuovo lavoro(alla faccia dell' esodo).
Alla fine dopo un mese di attesa la So-net mi chiama e dice che dopo il sopralluogo esterno eseguito nella settimana passata mi comunicano che per collegare la casa dovranno forare e che e' necessario il permesso del proprietario.

Io:
"Cosa ma siete scemi? Non è che i vostri tecnici hanno sbagliato indirizzo? Guardate la casa e' già predisposta ci sono le canaline e l' alloggio per la centralina!"

"Ci dispiace non ci risulta" mi rispondono,
Io:
"Ok fate venire i tecnici per un sopralluogo anche interno e vediamo dove vorreste fare questi buchi.
Dopo 15 giorni i due tecnici arrivano a casa mia, io mostro le canaline e l' alloggiamento, e loro confermano la mia opinione non ci sono buchi da fare. Ma intanto grazie alla loro incompetenza sono ancora senza internet. Alla fine dopo una lunga discussione mi dicono che sono disponibili per il montaggio il 25 giugno.

Accetto pero dico che in Kansai su tre case in cui ho vissuto dalla richiesta alla connessione sono sempre passati massimo cinque giorni. Kanto sucks!!!!!!!

Pero in questa vicenda ci ho guadagnato perché ho scoperto grazie a loro che tutti cavi della casa hanno la centralina di derivazione sopra la zona lavabo nel controsoffitto perciò questo week end procederò a cablare tutte le stanze.

Il terzo punto e' la stato do riparazione della mia moto ma ne parlerò nel prossimo post. (Porco panda quanto me le stanno facendo girare, al prossimo Giapponese che mi parla male dell` Italia spacco la bocca con un martello)

Comunque che ne pensate dei vari servizi in Giappone? Come cavolo hanno creato questa nomea di efficienza. Assoluta!

venerdì 3 giugno 2011

Post tecnico No.3: a proposito dei generatori diesel di emergenza PARTE 1

Ai potenziali lettori: questo post fa parte di una serie di scritti che raccolgono delle considerazioni tecniche postate sul blog unico-lab, in merito a svariati aspetti dell'incidente della centrale di Fukushima 1. La pubblicazione su giappopazzie viene fatta solo per comodita' di rielaborazione e per avere un backup delle quattro riflessioni raffazzonate che l'autore ha messo assieme in questo periodo e che, tutto sommato, vale la pena di rendere di pubblico dominio. Capisco che molti vorrebbero il ritorno al vecchio regime di post, ma al momento vi chiedo di pazientare (tranquilli, che almeno Luca da Osaka non vi dimentica).

Grazie per la comprensione.
mamoru
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Della stessa serie:
Post tecnico No.1: Tutto il giro dell'acqua a Fukushima
Post tecnico No.2: Quanta acqua ci sta nel contimento di un reattore di Fukushima?
Post tecnico No.4: approfondimento sulla struttura del R3 

Nota:
l'impiantistica descritta nel post e' stata dedotta a partire da vari report ufficiali, rilasciati negli scorsi anni della TEPCO, incrociati con le planimetrie e quantaltro trovato e pubblicato nei precedenti post. Tuttavia laddove non e' stato possibile reperire dati tecnici specifici relativi alla centrale di Fukushima 1 si e' fatto ricorso a manuali tecnici e documentazione di training della General Electric per i reattori BWR, nonche' a informazioni disponibili pubblicamente da aziende fornitrici di dispositivi e impiantistica per l'industria nucleare e non. Per quanto possibile nel post verranno distinte le parti generiche che potrebbero non essere una fedele rappresentazione delle specificita' di Fukushima 1.

A causa del rilascio di ulteriori dati e rilevazioni on-site da parte di Tepco il post e' stato modificato rispetto all'impostazione iniziale e potrebbe contenere alcuni salti logici e sara' pertanto soggetto ad ulteriori (e discrezionali) modifiche. Sono state inoltre incorporate alcune illustrazioni e rielaborazioni tratte da un testo protetto da copyright, la cui ripubblicazione in questa sede ci e' stata autorizzata da uno degli autori.

Introduzione
Il principale elemento scatenante della crisi della centrale di Fukushima 1 e' stata l'interruzione completa di tutte le fonti di energia elettrica sul sito (i.e. linee elettriche esterne, gruppi elettrogeni di emergenza, batterie di backup e relativi gruppi di continuita').
Nelle varie parti che comporranno il presente post ci occuperemo dei gruppi elettrogeni di emergenza della centrale, iniziando da una infarinatura generale sui grupppi elettrogeni, la loro configurazione ed impiego.

Il gruppo elettrogeno
L'impiego dei gruppi elettrogeni diesel (da qui in avanti GE) nella produzione di energia elettrica e', a tuttoggi, molto diffuso. Prima di addentrarci nelle specificita' della centrale giapponese e' il caso di chiarire per sommi capi cosa e' un gruppo elettrogeno e come funziona.
Macro componenti di un gruppo elettrogeno

Il GE è un sistema di produzione di energia elettrica costituito da tre apparati fondamentali:

1- Apparato motore (fonte di energia): nelle applicazioni di più ampia diffusione è costituito da un motore a combustione interna alimentato a gasolio, benzina, metano o molto più raramente gpl.
A differenza delle applicazioni stradali sono motori industriali che operano in regime isocrono, ossia a velocita' di rotazione costante indipendentemente dal carico.
2- Apparato generatore (macchina elettrica): e’ di grande diffusione in ambito civile e industriale l’alternatore sincrono utilizzato per la generazione di corrente alternata per l’alimentazione di utenze a bassa tensione (e.g. 220,230,380,400,440 V a 50 o 60 Hz), oltre ad applicazioni in ambito di media tensione o alta frequenza. L'alternatore viene trascinato dal motore di cui al punto 1 e genera tensione ad una frequenza che e' funzione (tra le altre cose) del numero di giri del motore (1). Solitamente si hanno 50Hz @ 1500 giri/min e 60Hz @1800 giri/min .
3- Quadri elettrici: i quadri elettrici presenti all’interno di un sistema dotato di GE sono riconducibili ad almeno tre grandi categorie:
3.1. quadri elettrici/apparati elettrici di potenza: gestiscono mediante dispositivi elettrici di protezione, sezionamento, scambio e misura le linee di potenza, ossia quelle attraversate da correnti di entita' rilevante che alimentano le utenze.
3.2. quadri di comando e controllo (logica): si occupano della gestione del GE nel suo complesso monitorando svariati parametri di esercizio della macchina, i circuiti elettrici di potenza, interpretano i segnali di allarme o preallarme e inoltrano i dati acquisiti alle (eventuali) stazioni di telemetria.
3.3. impianti ed interfacce di controllo a bordo macchina: costituiscono il tramite tra il quadro di logica e gli apparati motore e generatore. Le interfacce sono dispositivi specializzati nel controllare porzioni del GE in accordo a parametri di funzionamento pre-impostati (sostanzialmente il regolatore di giri del motore e il regolatore di tensione dell'alternatore).
In buona sostanza il quadro elettrico di un GE monitora i "parametri meccanici" del motore (un poco come per la propria autovettura) ed i "parametri elettrici" dell'alternatore durante il funzionamento, se qualche parametro va fuori dai limiti programmati le utenze vengono disalimentate e il GE si arresta con segnalazione di avaria.

Panoramica dei pricipali sistemi di allarme, preallarme e segnalazione
Esemplificazione di alcuni parametri di funzionamento monitorati

Dipendentemente dalle normative nazionali di sicurezza antincendio e' consentita l'installazione di un serbatoio di limitata capacita' all'interno del locale che accoglie il GE (solitamente viene incorporato all'interno del telaio portante), il cui livello viene periodicamente ripristinato automaticamente (o manualmente in caso di guasto) per mezzo di una o piu' pompe che pescano da una cisterna piu' grande posta a debita distanza dai GE, solitamente in un altro locale, preferenzialmente interrata.


In alternativa si puo' ricorrere al solo pescaggio da una cisterna esterna senza serbatoio incorporato.


Un altro importante particolare impiantistico e' il sistema di raffreddamento che solitamente non differisce di molto da quello di un veicolo (il classico radiatore). Se sulle potenze piccole si puo' utilizzare il raffreddamento ad aria (che lambisce i cilindri alettati del motore), lo standard per le potenze medie e grandi e' quello del raffredddamento a liquido sul lato motore (primario).

In questo ambito e' importante differenziare il fluido sul secondario del raffreddamento motore: normalmente questo fluido e' l'aria (come per l'automobile) e nei report della centrale di Fukushima quello che, per alcuni dei GE diesel, viene definito come "raffreddamento ad aria" non e' altro che questa tipologia di circuito (motore - radiatore - aria).

Tuttavia nella centrale e' presente una seconda tipologia di raffreddamento a liquido ed e' quella con acqua di mare (usata nei motori diesel marini per esempio). Il sistema differisce dal precedente per il tipo di radiatore, in cui anziche fluire dell'aria che raffredda il fluido motore, si ricorre a radiatori speciali in cui viene pompata dell'acqua di mare che asporta il calore in eccesso dal fluido refrigerante del motore senza contatto diretto e mescolamento.

Ovviamente con il sistema liquido/liquido si puo' asportare una maggiore quantita' di calore rispetto al sistema aria/liquido.

Come ultima nota possiamo considerare non vincolante la posizione dei radiatori, in quanto sostanzialmente li si puo' spostare a piacere mediante una pompa di adeguate caratteristiche sul circuito di circolazione.




Il ruolo dei gruppi elettrogeni di emergenza
Uno degli impieghi principali dei GE e' il servizio di sicurezza e di riserva (detto anche di emergenza). Secondo la definizione standard questo sistema sopperisce ad una mancanza di elettricità dovuta ad una interruzione di fornitura del servizio sulla Rete elettrica Pubblica (black out), sganciandosi da essa ed entrando in regime di autoproduzione (funzionamento in isola), andando ad alimentare quelle utenze (definite privilegiate) la cui mancata alimentazione possa comportare:
• pericolo per la vita umana o danni alle persone;
• danno ad una attività economica.
2 GE in isola (no rete/ parallelo per scambio) ~16 kW cad.

3 GE di emergenza in una banca,  3 x ~600 kW= ~1800 kW (parallelo/isola)

Semplifichiamo i principali eventi nello scenario tipico di impiego in emergenza attraverso  cinque passaggi:
1a - regolare alimentazione delle utenze dalla rete pubblica;
2a - mancanza di tensione e verifica della condizione di black-out (mancanza di tensione su una o piu' fasi per un certo tempo etc.)
3a - sgancio delle utenze dalla Rete Pubblica;
4a - partenza del GE e presa dei carichi privilegiati;
5a - regolare alimentazione delle utenze dal GE.

Funzionamento in emergenza: analisi qualitativa dei principali passsaggi
Funzionamento in emergenza: commutazione da Rete a GE

Al rientro della tensione sulla rete pubblica avviene l’uscita dal funzionamento di emergenza in quattro passaggi:
1b - verifica della stabilità della rete pubblica (parametri entro i limiti di accettabilità);
2b - distacco dei carichi dal gruppo elettrogeno;
3b - riconnessione dei carichi con alimentazione dalla Rete Pubblica;
4b - funzionamento a vuoto del gruppo elettrogeno per raffreddamento e spegnimento.
Nel seguente grafico sono state rappresentate le fasi sopra descritte.

Fine funzionamento in emergenza: analisi qualitativa dei principali passsaggi

Si noti come in tale configurazione sia presente un’interruzione di erogazione di energia sulle utenze, poichè durante la fase di riconnessione dei carichi sulla Rete Pubblica è necessario un intervallo di tempo nel quale non vi è alcuna alimentazione, al fine di evitare la contemporanea alimentazione dal gruppo elettrogeno e dalla Rete Pubblica (soluzione a questa problematica e' data dagli impianti in grado lavorare in parallelo transitorio). Il sistema verrà quindi ripristinato nelle condizioni di esercizio normale, ossia con i carichi alimentati dalla Rete Pubblica, come illustrato dallo schema seguente.

Fine funzionamento in emergenza: commutazione da GE a Rete

A seconda dalla criticita' della funzione di emergenza ci possono essere richieste piu' o meno stringenti in merito all'avviamento del rispettivo (o dei rispettivi) GE.
Ad esempio in ambito ospedaliero si richiedeva una presa di carico pari al 50% della potenza nominale del GE, in unica soluzione ed entro 10 secondi dalla mancanza della Rete Pubblica, con una variazione di frequenza ammissibile dell'ordine di +/-0,5 Hz (3).

Per quanto riguarda le centrali nucleari BWR4 il manuale General Electric da un tempo di intervento del GE dell'ordine di 10 ~ 13 secondi.

Per poter avere queste performance (tra le altre cose) si deve tenere sempre "in caldo" il motore, a lato pratico ossia si applica una scaldiglia sulla coppa dell'olio e/o una sull'acqua del circuito di raffreddamento in modo da non far partire il motore "a freddo".
Le tempistiche sono, grossomodo, le seguenti:
- l'interruzione di energia dalla Rete Pubblica viene confermata per 2 secondi circa (4)
- seguono 3/5 secondi di segnale di motorino di avviamento (in piu' sequenze se l'avviamento fallisce al primo tentativo)
- altri 2/3 secondi di stabilizzazione della velocita' del motore e controlli (automatici) dei parametri e chiusura dell'interruttore di macchina GCB (Genset circuit breaker) che porta all'alimentazione delle utenze privilegiate.

Ovviamente il funzionamento di emergenza in isola con commutazione secca non e' l'unica modalita' di funzionamento possibile, ma ce ne sono tante altre che al momento non e' il caso di approfondire troppo altrimenti servirebbe ancora qualche decina di pagine.

Quanto esposto precedentemente ci servira', dal punto di vista concettuale, per meglio analizzare il sito della centrale di Fukushima 1.

(continua con la parte 2)
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(1) piu' precisamente secondo la relazione n = 60 * f / p dove n e' il nr. di giri/min, f la frequenza in Hz e p il numero di coppie polari. E' chiaro pertanto che 1500 e 1800 rpm sono solo due delle possibili velocita' di rotazione di un alternatore, dipendentemente dalle sue caratteristiche costruttive. Tale velocita' dovra' in ogni caso collimare con quella in uscita dal motore diesel.
(2) la rete pubblica potrebbe anche non esistere come nel caso di un rifugio di montagna alimentato dal solo GE
(3) perche' quando ad un motore da 1000kW gliene chiedi 500 in una frazione di secondo c'e' il rischio che il "pendolamento" temporaneo della velocita' di rotazione faccia derivare la frequenza oltre i limiti accettabili e, se ci sono problemi, c'e' il rischio che il GE si arresti
(4) valori indicativi, programmabili a seconda delle esigenze e delle condizioni operative