giovedì 23 giugno 2011
Video quiz
Il post sulla moto e` quasi pronto devo puntualizzare alcune cose e lo metto online nel week end.
Sono un po stanco visto che anche sta settimana ho fatto le undici in ufficio quasi sempre.
Qualcuno posto su un sito di italiani espatriati un articolo con dieci motivi per vivere in Giappone. Tutti e dieci motivi era degli stereotipi positivi del tipo:
In Giappone non c'è criminalità, tutti rispettano le regole, c'è meritocrazia ed altre baggianate del genere.
Un amico allora sullo stesso sito aveva elencato 10 motivi per non vivere in Giappone. In tutti e due i casi orde di filo nipponici sempre pronti ad azzannare chi tocca il sacro e perfetto Giappone hanno fatto partire le solite discussioni. Ma in Italia é molto peggio.
Io ho fatto notare che cambia la lingua e le facce ma i casini sono simili. Molti come al solito mi hanno attaccato ed io in passato ho risposto di frequente.
Dal mio ultimo commento sono passati molti mesi ma qualche ritardatario arriva sempre e posta un commento in cui non si degna di investigare su di me ma mi attacca in tutti modi.
Degli attacchi non me ne frega niente ci sono abituato e il mio modo intervenire con bimbiminkia anti italiani filo giapponesi spesso provoca incazzature.
Ma mi fa imbestialire una cosa, ecco la parte incriminata:
" «Luca da Osaka», che già il nome dovrebbe dirla tutta. Osaka, l’unica città mezzo-giapponese del Giappone, porto di mare, ultra-internazionale per natura. In un Giappone immacolato, Osaka è l’esempio perfetto di contaminazione occidental-mondiale: i primi accenni alla sporcizia pubblica e ai disservizi (mi vengono in mente le cataste di pattume, le cicche per terra, etc), leggero straffottismo per il codice della strada, le prime facce da natiche che nei negozi non salutavano pur guardandoti in faccia e squadrandoti, i chiassoni e i gradassi per strada (se pur a livelli opposti all’italia, e io vivo a Padova – vedi ragazza aspirante mangaka) dai marmittoni ultra pernacchiosi e dall’urlo facile (di cui Luca ha ben scritto). Adesso, non so perché nell’username ci sia scritto Osaka, non so se ci viva o ci lavori e non mi garba interessarmene, tuttavia ha portato indirettamente l’esempio di città non giapponese. Vedendo il suo astio – perché altro non è – nei confronti del Giappone, la sua rabbia repressa da “scornato” come è stato detto – perché altro non è – mi vien quasi da pensare che abiti ad Osaka, città un po’ “sopra le righe” per lo standard giapponese, se mi permettete l’ardire sociologico. Sembra proprio che i suoi esempi siano basati su Osaka e questo spiegherebbe “tutto”. "
Primo non prova nemmeno a controllare perché mi firmo Luca da Osaka.
Secondo elenca una maree di stronzate. Sono da Osaka e quindi le mie opinioni sono basate su una città che possiamo dire non nipponica.
Io rispondo solo con una domanda:
Gli abitanti di Tokyo da dove vengono? Quanti sono nati a Tokyo e quanti so venuti qui per lavoro?
Basta con questo stereotipo su Osaka!!!!
Per aiutare capite posto un piccolo quiz dopo aver guardato il video rispondete alle seguenti domande:
-in che città sono?
-che cosa è questa stanza?
-dove è locata questa stanza?
-notate dei colori strani?
-perché quel colore?
Scusate il post alla CDC ma sto ancora usando l' iPhone.
Aggiornamento 1.
Non e` un ristorante.
Questa stanza non e` visitabile.
Si trova sul lato dipendenti di un posto luccicante e bello dove tutti sono super servizievoli.
Aggiornamento 2.
Tutti
Daijiro ha azzeccato il tipo di ambiente.
Mentre Bear ha beccato il posto esatto.
Si tratta di un departo, appena restaurato negli interni ma solo sul lato cliente.
Infatti tutti nessuno escluso (certo quelli appena costruiti non sono messi cosi e ci mancherebbe) sono dei cessi.
Avrei voluto fare piu footage ma non potevo rischiare mi rompevano le palle.
Comunque tutti lo stabile e` in condizioni pietose!!
Corridori sporchissimi con muri rotti, calcinacci ecc.
Un perfetto esempio di facciata che nasconde un giardino discarica.
E sapete una cosa? L` unico departo anzianotto che non ho visto in queste condizioni e` L`Hankyu di Umeda.
Ma non era Osaka la cittadina sporcacciona?
42 commenti:
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salve ragazzi-follower del blog del nostro buon luca...
RispondiEliminasono edoardo,sono un neo iscritto-follower.
devo subito fare i complimenti per come è bello e curato il blog,a mio parere il migliore della rete sul giappone scritto da italiani...lo stò rileggendo tutto,avendolo scoperto da poco,e ieri sera ho finito la lettura dei post del 2009...
vorrei anche dirvi "bravi" per come avete descritto,con correttezza,e smontando gli allarmismi ed i sensazionalismi della nostra stampa,la situazione terremoto-nucleare da dopo l'11 marzo...molto di quel che è stato scritto e detto,a parte virtuose eccezioni(tipo pio d'emilia)mi hanno dato l'idea di odioso sciacallaggio.
su di me che dire???studio il giapponese da 2 anni circa,stò laureandomi in legge e,dopo l'università,vorrei venire a vivere in giappone.
fra l'altro...ad agosto parto,come già avevo fatto lo scorso anno,per tokyo,per un periodo di circa un mese,per andare a trovare i numerosi amici jap e non che ho fra il kantou ed il kansai...
avrei molto piacere ad incontrare per una ciotola di ramen insieme,chi di voi è lì residente o sarà lì in quel periodo,se ne avrete voglia...scrivetemi,che ci scambiamo i messenger ed amenità varie,se vi và...
p.s.ho sentito una notizia di una scossa di assestamento di 6.7 richter nel nord del Paese,credo...state tutti bene???
un abbraccio a tutti!!!!edoardo
Sei ovviamente in Turchia, lo si vee dai colori (oro, come le moschee turche) e dal fumo (qualcuno fuma come un turco). O o sbagliato luoghi comuni? :D
RispondiElimina(Solo perché scrivo in questo momento dalla Turchia, altrimenti direi Milano, qualche locale per sfattoni)
ただいま~4日から結婚しています…日本人女の人と… Eh eh eh, ebbene sì anche io ci sono caduto! ;-)
RispondiEliminaIl locale è un izakaya... col turco che fuma! ;-) O, forse, uno yakiniku. Dove... in Giappone! :-D Colori strani... be', dipende da quello che ciascuno fuma: cambiano i colori! :D
Dai Luca, resisti: io lunedì invece mi scontrerò colla burRocrazia italiana per far avere alla moglie la mitologica "Carta di Soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell'Unione", dovuta per legge ma a quanto pare tutti quelli che la chiedono si scontrano con muri di gomma incredibili!
ma sti fanatici del giappone,
RispondiEliminaperchè non ci vanno a vivere?
Da Italicus;
RispondiEliminaLuca, qualcuno ti dice e ti ripete che si tratta di un locale "Izakaya",quasi a giustificare con il nome la monnezza. Ebbene, a Osaka non so come funzioni ma a Tokyo tali cosiddetti "Izakaya" di solito sono locati in scantinati,con scalettine erte e spesso prive di corrimano(ispezione igienica e infortunistica sconosciuta in questi lidi),eppoi sono angusti e quasi senza sufficente illuminazione.Quello che ci mostri è ben illuminato dalla luce diurna!
No, secondo me è un barretto di quelli che ti fanno il caffè(ovviamente schifoso) a 600/700 yen la tazza, e dove puoi contemplare il soffitto lercio o,come alternativa, osservare le ragazze-acciuga reclutate a scopo mansioni sociali fuori ma non molto distante dal "localino chic".
A questo punto mi chiedo se non si vergognano gli imbonitori,quelli che stanno fuori dalla porta per attirare i clienti.
Al cliente,una volta entrato,non rimarrà che gustarsi il caffeino e la visione del relativo lerciume grondande e percolante da soffitto ,pareti e suppellettili:Basta passare il tempo,fuori o a casa,per molti, la situazione non cambia poi di tanto.E mi riferisco agli autoctoni!
Sembra una zona fumatori in una saletta d'attesa di fronte ai binari di una qualche stazione di Tokyo o una città giapponese che non sia Osaka (non perché ad Osaka non si vedono queste schifezze, ma perché sarebbe troppo scontato).
RispondiEliminaMi trovo al KIX in questo momento. Faccio un saltino a Seoul con mia moglie e torniamo ad Osaka fra quattro giorni.
Guai a chi mi tocca la capitale del Kansai, per me la città più bella del Giappone e dell'intero universo. E con "bella" non intendo "bella", ma BELLA.
È chiaro che di difetti questa città, come d'altronde l'intero Giappone, ne ha a bizzeffe, ma sfido io a trovare una popolazione più accogliente e genuina di quella di Osaka, specialmente in questa zona del mondo.
Poi il discorso dell'occidentalizzazione sinceramente non è che l'ho capito molto... quale sarebbe il Giappone vero e puro? Tokyo? Kyoto? Sapporo?
Dov'è che la mangaja vuole disegnare i suoi fumetti? Gliel'hanno già detto che quel settore è ormai saturo da 30 anni?
Per carità, sognare è un dovere, ma io sento puzza di frustrazione.
Saluti e buon proseguimento a tutti.
*mangaka.
RispondiEliminaC mancherebbe...
Non dirmi che quella e`ruggine...che schifo! Ma che locali frequenti?? Ah ah ah ah ah!!! Comunque che i controlli sanitari in Giappone siano un optional e`risaputo!
RispondiEliminaXDaijiro mandami una mail direttamente
RispondiEliminaXslovaka il fumo giustamente centra
Xmarco Primo in bocca al lupo per la burocrazia italiana P.s. Per fortuna sul discorso di visto per coniuge di un cittadino qui non ci sono molti problemi. Pero aspetta il post sulla moto e vedrai che anche qui a volte la burocrazia scazza.
Non e` un ristorante, niente ambiente tipico onto giapponese.
Xanonimo, non ci vanno a vivere perche non lo posso fare, pensano sia il paradiso ma non lo e` perche se lo fosse tutti potrebbero venire qui a vivere.
E poi sono tutti bravi a parlare ma nella realta non sanno realizzare i loro progetti e non hanno le palle.
XItalicus
Sono daccordo con te su tutto!!!
Infatti non e` un ristorante, e` una cosa che molti stranieri anche residenti non hanno mai visto.
Un luogo che sul lato clienti e` mooolto bello, pulito luccicante e con staff che fa un inchino ogni secondo e oggetti molto costosi.
Xtwodimensionalme
Esatto e` una saletta fumatori.
Ma non e` una stazione ...vedi commento per italcus.
Il personaggio del commento e` un ragazzino o ragazzina che ha letto troppi manga, e sogna di fare il mangaka ma non sa come e` la realta.
Xbear
Sporco da fumo.
Un locale che c`e` anche ad Kyoto ed e` tanto bello e pulito. ma......
Mhmmm, i negozi di marca hanno la saletta fumatori?? Se è una boutique confermo: non ci sono mai andata! :D
RispondiEliminaComunque le salette fumatori fanno schifo un po' dovunque, qua! Riescono a far schifo persino gli angoli fumatori dei parchetti!
Da Italcus:
RispondiEliminala saletta fumatori con le ragazze che ti fanno l'inchino...mhhh, a parte che qui è tutto un inchinarsi per abitudine e se mi dici che lì fanno gli inchini aiuti poco eh! Comunque, "oggetti molto costosi"..di molto costoso sarebbero appunti gli"oggetti ambulanti", la merce abbondante,quella reclutata e che non manca mai....boh! il delivery healt ,dimmi tu!Sbaglio vero?
Qualcuno ha letto le boiate di questo sedicente "intellettuale di sinistra" sul Giappone?
RispondiEliminahttp://iltafano.typepad.com/
Italicus niente deli health.
RispondiEliminaBear non é una boutique ma qualcosa di mooolto grande che può contenere tantissime boutique.
Anonimo o dato in occhiata al blog le solite cretinate ormai ci siamo stancati di fare i debunker.
Ho non o fottuto tastierino iPhone
RispondiEliminaErrore di battitura
RispondiEliminauhm...dici qualcosa di mooolto grande che può contenere tante boutique...???!!!
RispondiEliminaallora,sparo,e dico che sei nell'area dipendenti,come dici tu,di un mega department store...tipo "tokyu hands" o 109...no eh...???!!!XD
C'è anche a Kyoto...Allora è Takashimaya o Isetan oppure quello che ha appena aperto OIOI o come diavolo si chiama...
RispondiEliminasti quiz sono una rottura di palle... Come cazzo faccio a capire di che sala si tratta sarà uno sgabuzzino di un albergo che ne so...
RispondiEliminaDa Italicus:
RispondiEliminaMah, io escluderei gli stabili di nuova pianta, quelli nuovi, come Bear ci suggerisce, il Marui Marui(OIOI), altrimenti,se non già così da nuovi, figuriamoci tra qualche mese!
Vabbè che non c'è da stupirsi più di niente ora come ora...
Comunque a ma sa di "Family restaurant", dove è consentito fumare davanti ai bambini,i tuoi figli, ma non è consentito fumare in altri reparti, anche se non c'è nessuna divisione tra reparto fumatori e non fumatori.Chiaro no?
Inutile dire che appena fuori dal "ristorantino chic" sei obbligato a non fumare,né davanti ai tuoi figli né davanti a quelli altrui.
Questioni di regole,si sa! L'importante è adattarsi,senza cercare nessun nesso logico,tutto qui! Quando avrai raggiunto questo, non si può dire che sarai diventato giapponese, ma perlomeno sarai meglio abilitato alla comprensione dei fatti giornalistici che occorrono da queste parti.
E scusate la lungaggine..!
Luca! ce lo dici o no?
Tutti
RispondiEliminaDaijiro ha azzeccato il tipo di ambiente.
Mentre Bear ha beccato il posto esatto.
Si tratta di un departo, appena restaurato negli interni ma solo sul lato cliente.
Infatti tutti nessuno escluso (certo quelli appena costruiti non sono messi cosi e ci mancherebbe) sono dei cessi.
Avrei voluto fare piu footage ma non potevo rischiare mi rompevano le palle.
Comunque tutti lo stabile e` in condizioni pietose!!
Corridori sporchissimi con muri rotti, calcinacci ecc.
Un perfetto esempio di facciata che nasconde un giardino discarica.
E sapete una cosa? L` unico departo anzianotto che non ho visto in queste condizioni e` L`Hankyu di Umeda.
Ma non era Osaka la cittadina sporcacciona?
Comunque dal 4 luglio mi aspetta una maratona di negozi e cerchero di documentarmi di piu.
Isetan!
RispondiEliminaIo sono una di quelle che ha sempre ammirato il Giappone da lontano, nel senso che non ci sono mai stata. Però ho perso da tempo la convinzione che esistano le popolazioni perfette per natura. Spero di essere un giorno smentita ma per adesso l'Asia sul settore pulizia non mi ha mai entusiasmato (e adesso vivo in Cina quindi ancora peggio, anzi non so come spiegarmi che una nazione che costruisce strade, aeroporti, treni di altissima qualità non riesca a far funzionare i bagni pubblici, bleah).
RispondiEliminaValeria
Da Italicus;
RispondiEliminaMi considero un po' un esperto dell'Asia.Tantevvero trent'anni della mia vita li ho vissuti tra Tailandia,India,Malesia,Singapore,Bangladesh,Cambogia,Medio Oriente,Giappone e consimili:tutti poco dissimili tra di loro. Se mi dovessero porre come domanda "la caratteristica accomunante che hai riscontrato in tutti questi Paesi" sicuramente risponderei il lerciume esotico. Per lerciume bisogna far, ovviamente, distinzione. Infatti si tratta di lerciume camuffato:dietro la facciata si cela sempre una mole di arrangiamenti igienico-sanitari,sempre. Si tratta di lerciume poco conosciuto ,perché non stimola interesse, da noi nei Paesi europei,forse perchP ne abbiamo già di nostro. Si tratta di lerciume nella cui storia si nasconde tutta una millenaria filosofia di vivere,cosicché non fa scalpore nella gente aborigena vedere un "Sor cuoco" vigilare in cucina con tanto di stivali di gomma, bianchi,chiaramente a suo agio nell'appiccicaticcio dell'unto moschicida. Né deve scandalizzare il fatto di vedere il pentolame a prendere fresco di nottata all'aperto,sì ,magari con quelche cane che ci piscia sopra il pentolone.Pentolone che andrà ad accogliere chissà quali mai pietanze saporite,preparate dal "vecchio sapiente orientale".Mentre per i bacilli in esso alberganti il rimedio sarà la medicina del "viso pallido",poiché con le radici(lerce pure quelle) di declamati salutari vegetali ,di millenaria culrura orientale,ci si becca nient'altro che genuine diarreee millenariamente filosofiche pure quelle.
Per la cronaca io non frequento i bagni pubblici né giapponesi né di altri posti.In questi luoghi rinomatamente igienici un mio amico s'è beccato i funghi. Esperienze della vita che accomunano dolori e allargano le vedute.
XValeria
RispondiEliminaOttima cosa.
Ma vallo a spiegare ai filo nipponici.
Per quelli e` sempre colpa del terrone giapponese (osaka)
Tutti discorsi molto validi, però ammettiamolo, che l'Europa (specie l'Italia) dia lezioni di pulizia all'Asia mi fa un po' ridere...la mia cittadina affonda nell'immondizia (e non è Napoli, ma nel "civilissimo" nord-est).
RispondiEliminaSaluti a tutti! ^__^
Alex80
..e che "l'asia" venga presa come sinonimo di "pulizia" e' altrettanto ironico.
RispondiElimina:D
@mamoru: ma infatti su tutti gli stereotipi c'è da ridere... ^__^
RispondiEliminaPensando all'Europa però, percepisco una forte ironia perchè penso a quanto zozzoni fossero gli europei anche nei secoli scorsi...i cinesi venivano presi in giro perchè si lavavano spesso (ricordo il mitico film "Taipan", che consiglio :D )
Alex80
...ad essere precisi si scrive "Tai-Pan", mi scuso. ^__^
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Tai-Pan_(romanzo)
Alex80
Da Italicus:
RispondiEliminaMi intrometto nel discorso pulizia perché mi sento punto sul vivo(la ex faceva ,e lo fa tutt'ora,parte di quel losco e poco conosciuto gruppo di collezionisti di immondizia casalinga.Collezionisti Giapponesi di immondizia in casa:ergo , affanc..lo lei e chi le assomiglia).
Per il resto, mi accomuno anche a chi saviamente ci fa ricordare che "il voler dar lezioni di pulizia" può far incorrere in scivoloni della lingua o,come ci suggerisce Eco(Umberto), in tautologie discorsive,nelle quali tutto viene rimpastato senza venire a capo di niente,se non le arbitrarie definizioni di ciò che è pulito e ciò che è meno pulito,a detta di un individuo chiaramente che tira per il proprio.
Tuttavia,un po' perché mi interesso di Storia,un po' perché ho cominciato a viaggiare quando la testa era ormai induritta e restìa ad accogliere nuove "vedute" di modi di declamar pulizia, mi rammento che le ondate di pestilenze ,per la maggior parte di esse,hanno avuto per origine tutti quei posti locati in quella direzione che guarda ad Oriente. Se ne contano diverse e tutte particolarmente nocivissime per la popolazione europea. Badando bene nelle ricerche si dovrebbero contare come minimo una mezza decina di ondate di peste.lascio a voi la facoltà di voler indagare o lasciar perdere.Io alle mie conclusioni ci sono arrivato. Il sudiciume vivente della ex(camuffata da personcina per benino per benino,che aveva poi il coraggio,tradizionalmente giapponese, di dislocare tre distinte paia di ciabattine nei vari antibagni,accumulava la spazzatura in casa,col bambino appena nato. Si ritorna allo stesso discorso di sempre: L'insegnamento in seno alla famiglia. E non gli stereotipi messi in giro da chissà chi e chissà per che cosa. Eppoi sì, anche una scorsa ai fatti storici non farebbe male ogni tanto. "Diam'diamoci la mano che poi siam tutti uguali..."
Da quanto so io, storicamente gli europei sono stati sempre più zozzoni degli orientali. Vabbè, ad ognuno il piacere di approfondire l'argomento, e di pensare ciò che vuole. ^___^ Come ho già detto, vivo in una sudicia cittadina del "civile" nord-est, quindi prima di fare la predica agli altri, mi viene spontaneo condannare i miei concittadini per la loro assoluta mancanza di senso civico.
RispondiEliminaBye bye
Alex80
Da Italicus:
RispondiEliminaMah, bisognerebbe anche definire che cosa significa esser sudicioni.
Mettersi un vestito fatto di bava di bachi,e non portare niente sotto, lo vogliamo definire essere puliti? Si dice che il sangue delle mestruazioni grondasse di fuori fino a qualche decennio fa. E si dice che dopo l'arrivo degli zozzoni europei si provvide a usare codesti strani tamponi moderni.Sì perché fino ad allora ci si infilavano degli stracci premuti a forza.
Straccetti che venivano lavati senza l'uso di disinfettanti,è certo!
Andare al cesso e staccare le feci con uno steccolo, steccolo che poi rimane in bella mostra da qualche parte, è "essere puliti" ?
Ecco, qui si incorre ,come ci rammenta Eco, in tautologie del discorso.
Ma mi unisco alle sante acclamazioni di Alex80,e cioè non mi metto a muovere il vespaio, poiché ci troveremmo tutti pieni di bubboni.
Ma vorrei poter aggiungere che questi riverberi di autocritica sono osservati punto o niente in questi paraggi asiatici. Qui le popolazioni locali solgono convivere con la fantasiosa idea di aver per cause naturalis un corpo tendenzialmente profumato.Contro,secondo la loro indiscussa dicotomia, il corpo indiscutibilmente maleodorante dello straniero.
Mah, fate voi !
Da Italicus:
RispondiEliminaErrata corrige Si provvedette(al posto di si provvide).
@Italicus: i nobili europei avevano sostanzialmente paura dell'acqua, e anzichè lavarsi, si cospargevano di oli profumati, senza prima togliersi di dosso la zozzeria, tanto chissene.
RispondiEliminaParliamo poi di come era prassi sbarazzarsi della popò, ovvero gettandola dal balcone.
Storicamente, si può fare tranquillamente a gara a chi fosse più zozzone, a nord, a sud, a est e a ovest del mondo...poco importa chi fosse davvero il più zozzo, in fondo, non fosse che gli europei sono stati comunque la civiltà che, oggettivamente, ha sempre avuto di più la presunzione di dare lezioni di vita agli altri, imponendo con le bombe il proprio sistema culturale, politico e socio-economico. Anche il Giappone ha subito questo trattamento dagli europei (vedi come fu forzato ad aprirsi al commercio dagli americani), arrivando poi purtroppo ad emularne il modello imperialista. Ecco perchè l'atteggiamento eurocentrico continua a darmi sempre una punta di fastidio.
Quanto al fatto che gli asiatici si credano più profumati degli altri, da una parte hanno ironicamente ragione (sarebbe scientificamente provato che producono un sudore meno fetido rispetto al nostro, almeno secondo una ricerca che lessi tempo fa, ma vabbè), dall'altra è un atteggiamento xenofobo che non è di certo loro prerogativa...sai quanti italiani sono convinti che i neri puzzano?
Guarda, ti dico come la vedo io, ma non per scatenare una polemica, sia ben chiaro...sono solo le mie più sincere impressioni.
Molti appassionati del Giappone hanno il prosciutto sugli occhi e lo idealizzano oltremodo. Per me quella gente è sedicente appassionata, perchè un autentico appassionato, come lo sono io, si documenta realmente, e non si ferma agli stereotipi. Ergo, il vero appassionato sa che la classe politica giapponese è al livello italico, sa che il Giappone non è una Terra promessa ma una nazione stagnante da almeno vent'anni e con un debito pubblico stellare, sa delle discriminazioni diffuse, della condizione degli zainichi, dei burakumin, etc., sa che dietro ai grattacieli di Tokyo si nascondono ingenti sacche di povertà, sa che la burocrazia sta uccidendo il Paese, sa che la TEPCO è un'azienda vergognosa che per anni ha manipolato e falsificato i dati sullo stato della sicurezza delle proprie centrali, sa che i giapponesi sono tendenzialmente nazionalisti e pensano di essere "unici ed omogenei", etc. Potrei continuare all'infinito.
segue dal post precedente:
RispondiEliminaIl vero appassionato, anche se non è stato in Giappone, certe cose le sa. Ovviamente, l'esperienza sul luogo è una cosa diversa, e vivere sulla propria pelle certe situazioni di disagio impatta ben diversamente sulla coscienza individuale e sulla qualità dei giudizi.
Tuttavia, penso anche che chiunque decida di avventurarsi in un Paese straniero, mentre debba giustamente osservare con occhio critico tutto ciò che lo circonda, sia tenuto anche a mantenere un approccio umile e relativistico. Questo significa che dovrà riuscire a comprendere che comunque non c'è scritto da nessuna parte che il mondo debba funzionare secondo i canoni del suo luogo di origine.
L'esperienza sul luogo deve costituire un'occasione di crescita personale sia nel senso di contribuire alla demolizione di molti stereotipi che si avevano su quel Paese, ma anche in quello di imparare che il metro di giudizio occidentale non dev'essere universalizzato.
In sostanza, noto in molti expat in Giappone (non solo italiani) un atteggiamento che, anche involontariamente, si fa sempre più etnocentrico, anzichè aperto alla diversità.
Vivere i difetti del Giappone sulla propria pelle, infervora - anche se inconsciamente - l'attaccamento per la propria cultura, che magari paradossalmente prima si detestava, quando ancora, mentre si era in patria, il Sol Levante era visto come il Paese ideale...Si tende ad idealizzare il Paese di origine, i cui usi e costumi rimangono il metro di giudizio individuale (manca quindi la capacità di rapportarsi in modo relativistico al diverso), al punto che certi difetti riscontrabili in Giappone quanto in Italia, in Giappone sembrano peggio.
In Italia c'è il razzismo? Ma in Giappone è peggio. In Italia affoghiamo nella spazzatura? Ma in Giappone è peggio. In Italia la politica fa schifo? Ma in Giappone è peggio.
In pratica: molti italiani idealizzano il Giappone, ma molti italiani che finiscono in Giappone, paradossalmente iniziano a fare il contraro, ovvero ad idealizzare l'Italia. E Dio solo sa se è peggio la yakuza o la mafia, Ozawa o Berlusconi, i deliri razzisti della Lega o i nazionalisti nipponici che vanno in giro con le camionette a fare propaganda...
Insomma, io ricerco l'equilibrio nel giudizio, ma faccio una fatica estrema nel trovarlo. :D
Mi piacerebbe che le persone che stanno in Giappone, non pensassero che i loro possibili lettori siano solo otaku allo stadio terminale, a cui serve una bel secchio d'acqua in testa per risvegliarsi, ma anche persone un po' più (culturalmente) cresciute.
Alex80
>il Giappone ha subito questo trattamento dagli europei (vedi come fu forzato ad aprirsi al commercio dagli americani)
RispondiEliminaQuesta frase fa un po' ridere perchè sembra che confonda europei ed americani, ma insomma, quegli "americani" erano i colonizzatori europei, mica gli indiani d'America, quindi passatemi l'apparente confusione. :D
Alex80
Da Italicus:
RispondiEliminaVedi, Alex80, se volessi contestare,o limare, il tuo elenco di fatti e misfatti comincerei con l'analizzare la parola nobili,il quale inserto deve seguire filologicamente una temporalità.Tutto ciò mi potrebbe,per esempio, servire per andare più a monte ed arrivare al semicupio marmoreo dei Romani(nel quale dominio filologico di questi la parola nobili è fuori causa)per poter poi ripartire diacronicamente con altre comparazioni.Aggiungere,sempre per esempio, che ai tempi dei Romani ci si infilava nel sopramenzionato semicupio,mentre allo stesso tempo,cioè ai tempi degli "antagonisti pulitoni" non altrettanta funzione corporale in tale attrezzo era osservata. Ma dico io, chi me lo fa fare? Io,invece,preferisco attenermi agli exempla e seguire la mia osservazione diretta o regolata da molte letture comparative,senza lasciarmi abbandonare a modelli assiologici,ovvero tutti quegli oscuri costrutti imperniati sulla forza di quegli aggettivi,ora positivi ora negativi, che fanno pendere un tema dalla parte dove si vuole che vada a pendere. Toccate con mano,possibilmente vostra!
Odori corporali? Odora bene chi non odora per niente. Nonostante decine d'anni immerso tra decine di decine di milioni di Giapponesi il mio olfatto non si è adattato a nuovi "impulsi dell'aere corporale altrui", ma è rimasto tale e quale, e le sensazioni che ne traggo non credo che troverebbero accordo con quanto detto dagli specialisti del settore. Rimango del parere che non mi conviene riferire ad ogni Giapponese che incontro sulla mia strada le mie sensazioni riguardo l'odore emesso da questi. Poi, se per la strada mi si viene a tossicchiare davanti ,beh,francamente posso capire la ragione,visto che la sensazione è reciproca:se il tuo odore non mi piace, molto probabilmente il mio non piace a te,semplice! Non dovrebbe essere difficile immaginare che molte persone che presentano una faccia poco intelligente(a detta di alcuni), se libere di esprimersi , direbbero la stessa cosa del giudicante.
@Italicus: vedo che ti sei soffermato sugli aspetti più superficiali del mio discorso; come ho già detto, in definitiva non è così importante storicamente chi fosse più zozzo, e nemmeno chi odori peggio, anche perchè potremmo davvero continuare all'infinito con esempi e controesempi, ognuno a sostegno delle nostre rispettive tesi, senza arrivare ad alcun risultato concreto in grado di persuadere l'altro...questo era l'aspetto più marginale della mia argomentazione, che mirava piuttosto ad evidenziare l'importanza che attribuisco al giudicare le altre culture secondo un'ottica relativistica, cosa che reputo come la vera chiave per poterle comprendere ed assaporare a pieno.
RispondiEliminaQuando leggo i blog degli occidentali in Giappone, rimango di frequente delusa, ma non a causa dei molteplici difetti del Paese (che spesso mi sono già noti) riportati dagli autori, bensì dalla prospettiva adottata per raccontarli, la quale mi suscita la sensazione che anche viaggiando, non ci si riesca a scrollare di dosso un'ottica etnocentrica. Non sono certa che io riuscirei a liberarmene totalmente come vorrei, ma è una mia grande aspirazione: riuscire ad agguantare la capacità di riuscire a vedere un mondo nuovo con gli occhi "vergini" di un bambino che non sono ancora passati attraverso alcun filtro sociale...Immagina che meraviglia! :)
Alex80
Mi quoto e mi correggo
RispondiElimina>riuscire ad agguantare la capacità di vedere un mondo nuovo con gli occhi "vergini" di un bambino che non sono ancora passati attraverso alcun filtro sociale.
Scusate, ma quel "riuscire" ripetuto suonava malissimo...è che ho dovuto riscrivere il post una seconda volta, dopo averlo perso al primo tentativo di invio, e non mi sono accorta della ripetizione. xD
Alex80
Da Italicus:
RispondiEliminaA buon intenditor,poche parole! Di intenditori ce ne potrebbero essere diversi,una tu.
Guarda che nel mio caso, a contrario di quello tuo, non è che voglio mettere avanti tesi e poi sulle quali far calamitare consensi,no. Qui uno,il sottoscritto, con il permesso del proprietario del blog, e la vostra pazienza, intende proprio esternare ciò che prova e ciò che sente tanto per aumentare il monte di informazioni sulla materia in questione. In Giappone si scrive poco per declassare la visione elevativa del popolo autoctono,e pertanto non deve far meraviglia se s'incontra ancora qualcuno che sostiene di far parte del Popolo eletto da una deità, che odora meglio di uno non isolano, che è intelligente più di qualsiasi altro forestiero,che ha nozioni di pulizia superiori a quelle di altri.
Le intenzioni ,mie, sarebbero quelle di smantellare "l'evangelizzazione" di misteriose proprietà benefattive dell'operato nipponico ed il modus vivendi di questa schiatta umana. Nelle poliedriche menti di molte persone vige oramai tutto un mosaico confuso di deduzioni macchinose su chissà quali mai strati sociali elevatamente superiori e gruppi umani relativi.
Il Giappone pure non ne è immune. Viverci,non per due-tre mesi,ma per anni e anni,potrebbe chiarire meglio questi aspetti. Dopo che ci avrai vissuto per così tale tempo,mi si voglia credere o no,allora molte risposte verranno automaticamente prodotte ,spesso senza ulteriori conferme,a volte necessitanti di riprove,ma in linea di massima si acquista quella autonomia deduzionistica che ti rende più savio e non incompetente nei fatti in esposizione.
Mai mi metterei a fare il cicerone in piazza,ma arginare la montagna di idiozie createsi attorno ad un Paese per secoli escluso dal resto del Mondo, e riportare coi piedi sulla terraferma sia gli uni che gli altri, è una tentazione molto forte alla quale rinunciarci è difficile.
Ottusità culturale è termine che non mi vedrei abbinare alle tante qualità negative che mi porto appresso,tant'è che con mio figlio parlo in giapponese, mangio qualsiasi cucina ,non impongo la lingua inglese in un Paese dove si parla una specifica lingua;ho divorziato con una Giapponese e mi sono ripreso un'altra Giapponese;vivo in Giappone da ventidue anni;comunico con Giapponesi né più né meno come farei con Italiani o con altri Espatriati.
Alex80, mi sembra di capire che molta insoddisfazione alberghi nel tuo modo di vedere le cose, e ad un " L'uomo, o impazzisce oppure scrive" aggiungo : O legge.
Dunque, se non lo hai fatto tu, con gli occhi di un bambino impuro il Giappone lo vede Marco(Goffredo Parise), nel suo libro L'eleganza è frigida.
Racconto visto da occhi diversi,ma pur tuttavia racconto regolato sulla base di supposizioni pervenute più da pregiudizi che non da fatti vissuti direttamente in situ. In verità Goffredo stette sì in Giappone, ma quanto ci scrive e ci riporta non riflette equamente il vissuto dello scrittore con lo scritto pubblicato:emergono sovraesposizioni culturali e chiaramente attinte nel credo culturale comune,e non nel luogo d'osservazione.Pur tuttavia, è sì lettura piacevole ( e ben monda di inutili anglicismi)indirizzata ai cultori e stimatori del Giappone. Te lo consiglio.
Da Italicus:
RispondiEliminaAlex 80:Personalmente piace quel proverbio persiano, La carovana passa e il cane abbaia. Io sono quel cane che abbaia e disturba salutando o inveendo contro la carovana che procede nel suo allontanamento. In questo bellissimo proverbio vi potremmo individuare una ricca esemplificazione di sinergie e autonomie,di staticità e movimenti,se mi si permette questo chiasmo azzardato qui!
La potenza dell'espressività umana del comunicare deve anche produrre cardini letterari e non unicamente chiacchiericci da cortile solubili in tante soluzioni quante sono negli umori della gente. Di cardini letterari, di ri-livellamenti culturali, di riscoperte altruistiche, e che però se ne contano di ben pochini:per il resto molti ormai si sono talmente abituati,o di se stessi dipendenti, a modelli scolpiti nel credo comune. Disposti a cozzare e sfondare questo muro di credulonerie sono soltanto quelle persone preparate ai cambiamenti e alla re-impostazione dei dati acquisiti.
@Italicus
RispondiElimina>Guarda che nel mio caso, a contrario di quello tuo, non è che voglio mettere avanti tesi e poi sulle quali far calamitare consensi,no.
Ma nemmeno io cerco consensi, figurati...ho solo espresso le mie impressioni, e se stessi ricercando consensi, avrei evitato di scrivere qualcosa come quello che ho scritto, conscia come sono del fatto che avrebbe potuto suscitare malumori...Credimi, non era mia intenzione nè fare proseliti, nè provocare. Ho espresso solo le mie impressioni più sincere, che tu, come moltissimi altri, sei libero di non condividere, e ci mancherebbe. ;) E se nel tuo intimo senti, nei tuoi anni in Giappone, di essere riuscito a trovare l'approccio ideale a quell'universo culturale, fai bene a difenderlo...non pretendo certo che siano le mie parole a rimetterlo in discussione! ^^
Alex80
Da Italicus:
RispondiEliminaAllora diciamo che le nostre intenzioni ,e quelle di altri,sono , o dovrebbero essere, quello di rendere di dominio dei lettori di questa rubrica, senza dover per questo scendere a misurarsi fin nei minimi termini in ciò che sono le indiscusse sensazioni e pareri personali,laddove la comunicazione sia ragionevole e priva di intenti mirati a diffondere con lo scopo di confondere le idee false informazioni, evitando poi contese cruente,le proprie esperienze. Secondo questa versione ,dunque, sensatamente ognuno dice la propria opinione in base a ciò che sa, tu lo fai e pure io lo faccio, e chi legge ha la possibilità di accumulare versioni (diverse come consimili) sulle quali poter poi chiosare,o meglio ancora, valutare la veridicità secondo i propri metri e parametri di misura.
Comunque devo ammettere che sono persistente e stacco poco facilmente le ganasce dall'osso una volta che l'ho addentato. "Ognuno soffre dei suoi mali" è un modo di dire che ci indirizza,a me fa questo effetto e da' spesso risultati apprezzabilmente sinceri,su direzioni d'indagine , e l'aver constatato in tanti anni di vissuto quotidiano qui tra la gente comune ,tanta,anzi tantissima, il continuo ed incessante ,ripetitivo,metodico,discorso degli autoctoni sugli effluvi corporali - sì, ancora questo discorso sull'odore del corpo! - mi conferma , appunto, e per l'ennesima volta il detto secolare:
" Ognuno soffre dei suoi mali".
Per la quale ragione, chi ha caldo pronuncerà. Che caldo! ecc.