lunedì 23 maggio 2011

A chi vuol fare una vacanza in Giappone

Visto che qualche lettore ci scrive per capire se farsi una vacanza in Giappone e' al momento pericoloso scrivo qualche riga in merito.

Risposta breve:
no, non e' pericoloso (a patto di non andare a funghi a ridosso della zona di esclusione creata attorno alla centrale di Fukushima).

Risposta lunga:
ce la fornisce direttamente l'ambasciata d'Italia in Tokyo

 INFORMAZIONI AI CONNAZIONALI -AGGIORNAMENTO del 11 Maggio 2011

12/05/2011
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Nella centrale nucleare Fukushima-I, sita nell’omonima Prefettura a oltre 200 km a nord di Tokyo e danneggiata dal maremoto dell’11 marzo, si registrano ormai miglioramenti costanti e stabili.

La TEPCO, gestore dell’impianto, ha messo a punto una road map che prevede di realizzare entro gli inizi di luglio il ‘cold shutdown’, ovvero il definitivo spegnimento dei reattori della centrale, ed entro l’autunno la bonifica dell’area di Fukushima-I, l’unica ad aver effettivamente registrato effetti di contaminazione.

Rimane l’ordine delle Autorita’ giapponesi di evacuazione della popolazione in un raggio di 20 km dalla centrale di Fukushima-I, nonche’ di alcuni specifici centri abitati situati al di fuori della zona in questione. Il Governo statunitense continua a mantenere un approccio prudente che porta a sconsigliare di recarsi in un’area fino a 80 km dalla centrale. Tale valutazione prudenziale è condivisa dal Governo italiano e la raccomandazione di evitare questa più ampia fascia è valida anche per i cittadini italiani (si tenga presente che Tokyo dista circa 250 km da Fukushima-I).

Al di fuori di questa zona di 80 Km dalla centrale di Fukushima, non si ravvisano condizioni ambientali che possano mettere a rischio la salute pubblica.

Per quanto riguarda i livelli di radioattività ambientale si conferma il rientro nella normalità dei valori registrati. A titolo di raffronto fra il livello attuale di radiazione ambientale a Tokyo e quello medio di alcune città italiane, si riporta quanto segue:

      -     I valori di rateo di dose di radiazione media in Emilia Romagna è compreso tra 0.06 e 0.20 microSv/ora. Il valore medio
            a Bologna è di 0.10 microSv/ora (dati ARPA Emilia Romagna).

      -     I valori di rateo di dose media a Firenze è di 0.12-0.13 micrSv/ora e a Pisa di 0.12 microSv/ora (dati ARPAT Toscana)

      -     Il valore medio che si registra a Roma è di 0.25 microSv/ora (dati Protezione Civile)


A Tokyo, il livello attuale è di 0.07 microSv/ora (dati Tokyo Metropolitan Institute of Public Health). I valori forniti dal Governatorato Metropolitano sono stati confrontati e confermati da misure della nostra Protezione Civile nei mesi di Marzo-Aprile.

I valori della radioattività dell'acqua potabile a Tokyo risultano al di sotto del valore di rilevabilità e non esiste quindi alcun problema di contaminazione. Dati aggiornati continuamente sono disponibili sul sito del Ministero dell’Università e Ricerca (MEXT).

Per quanto riguarda il cibo: le soglie dei livelli ammissibili di contaminazione e quindi eventuali criteri di restrizione sono stati determinati assumendo che ci sia un consumo continuato (per un periodo di un anno) dei prodotti. In base a questi criteri le Autorità giapponesi hanno adottato misure restrittive della distribuzione e del consumo dei prodotti di alcune zone delle prefetture di Fukushima (essenzialmente verdure a foglia larga e latte) e Ibaraki (solo spinaci). La probabilità che questi prodotti possano entrare in commercio ed essere distribuiti a Tokyo è pressoché nulla. Il sito del Ministero della Salute (MHLW) presenta una tabella aggiornata e dettagliata con i tipi di prodotti sottoposti a restrizioni.

Alla luce delle circostanze sopra descritte e continuamente monitorate da questa Ambasciata, non si ravvisano motivi che possano sconsigliare viaggi in Giappone al di fuori dell'area di 80 Km dalla centrale di Fukushima.
Si raccomanda a tutti coloro che intendano intraprendere un viaggio in Giappone e ai connazionali presenti nel Paese di tenersi informati sull’evoluzione della situazione, consultando frequentemente il nostro sito: www.ambtokyo.esteri.it.

L’Ambasciata e' operativa dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 17:00 e raggiungibile via e-mail al recapito consular.tokyo@esteri.it e, telefonicamente, al centralino (+81 3 3453 5291) e allo +81 3 3453 5274. Eventuali emergenze potranno essere segnalate nelle ore notturne e nei weekend (H24) al numero di cellulare+81 90 3908 1006..
La cancelleria consolare opera secondo gli orari consueti: da lunedì a venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e il mercoledì anche dalle 14:30 alle 17:00.
Il Consolato Generale d'Italia in Osaka risponde ai recapiti telefonici +81 6 4706 5820 nelle ore di ufficio e, per emergenze nelle ore notturne e nei weekend (H24) al cellulare di emergenza +81 90 3350 1561, oltre che all'indirizzo e-mail consolare.osaka@esteri.it.

Per chi ancora non si fidasse trova qui i rilievi fatti sul tetto dell'ambasciata di Francia a Tokyo (in nanosievert/ora), inoltre Mattia ha fatto un ottimo post sul tema radiazioni ionizzanti e di quante se ne prendono in aereo.

Se volete tenervi aggiornati durante il viaggio:
- Ministero della Salute giapponese (inglese) : notizie su cibo acqua etc.
- Ministero della Ricerca (inglese) : grafici con le radizioni misurate in tutto il paese
- Ambasciata d' Italia in Tokyo (vedi anche citazione sopra)
- Situazione dell'acqua del rubinetto a Tokyo (per chi se la sente di berla): http://www.waterworks.metro.tokyo.jp/
- Evitate di leggere Repubblica....

Buona vacanza e divertitevi..
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venerdì 13 maggio 2011

Tecnologia estrema in Giappone 2

Nell'attesa che Luca torni gli auguriamo che finiscano il trasloco senza polverizzargli il mobilio, che gli riparino lo scooter senza dover ricorrere ad una pressa idraulica e che gli installino una connessione internet decente senza abbatergli mezza casa......

post spudoratamente di cazzeggio a cura di mamoru (perche' ogni tanto fa bene anche sorridere).

PS Ringraziamo blogger.com per il simpatico outage "senza perdita di dati"... __________________________________________________________________________________________________________

Della stessa serie: Tecnologia estrema in Giappone

Ogni tanto viene da pensare che l'umanita' ha raggiunto livelli di conoscenza inimmaginabili, poi ti imbatti in certi filmati su youtube....



Ovviamente anche i nostri laboratori erano da tempo al lavoro su cotanta soluzione innovativa che portera' l'umanita' in una nuova era di prosperita', pace ed armonia tuttavia era un po' meno sofisticata di quella giapponese:

L'esemplare "MARK I"
Se qualcuno ne derivera' un progetto opensource, mi sa che mi metto a moddare il prototipo...
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LOL
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giovedì 5 maggio 2011

Comunicazione di servizio

Luca ci comunica che tornera' presto, tuttavia al momento ha una limitata connettivita' internet che non gli consente di postare e commentare.

Stay tuned.

=)
.

domenica 1 maggio 2011

Post Tecnico No.4: approfondimento sulla struttura del R3 (upd 02)

Ai potenziali lettori: questo post fa parte di una serie di scritti che raccolgono delle considerazioni tecniche postate in sul blog unico-lab, in merito a svariati aspetti dell'incidente della centrale di Fukushima 1. La pubblicazione su giappopazzie viene fatta solo per comodita' di rielaborazione e per avere un backup delle quattro riflessioni raffazzonate che l'autore ha messo assieme in questo periodo e che, tutto sommato, vale la pena di rendere di pubblico dominio. Capisco che molti vorrebbero il ritorno al vecchio regime di post, ma al momento vi chiedo di pazientare (tranquilli, che almeno Luca da Osaka non vi dimentica).

Grazie per la comprensione.
mamoru
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Della stessa serie:
Post tecnico No.1: Tutto il giro dell'acqua a Fukushima
Post tecnico No.2: Quanta acqua ci sta nel contimento di un reattore di Fukushima?

prima pubblicazione del 1 maggio 2011 
prima correzione refusi e aggiunte nuove  illustrazioni 4 maggio 2011
aggiunta di nuove fotografie in fondo al post del 9 maggio 2011

Nota:
Il modello mostrato nel post e' stato ricostruito a partire da vari report ufficiali, rilasciati negli scorsi anni della TEPCO. I layout interni si riferiscono alle principali opere in cemento armato di cui si e' trovata traccia in vecchie analisi strutturali dell'edificio R3 della centrale di Fukushima 1.
Non si debbono pertanto ritenere come fedeli rappresentazioni della costruzione reale, bensi' come una "best guess" derivata dalla lettura dei dati in nostro possesso; le rappresentazioni grafiche sono in scala e l'errore di rappresentazione e' probabilmente sotto al 5%. Trattandosi di illustrazioni tratte da schemi di scarso dettaglio tecnico, mancano pertanto compartimentazioni, scale, porte e aperture di servizio.

Del relativo locale turbine (T/B 3) si e' gia' discusso in un post precedente.

Nota provvisoria:
Il post e' numerato 4 poiche' il 3 e', al momento, ancora in lavorazione. =)

Analisi

Di seguito riportiamo le principali caratteristiche del R3.


Generalita' impianto
Potenza elettrica
MW
784
Inizio costruzione
10-1970
Entrata in servizio
03-1976
Tipologia reattore
BWR
Sistema di contenimento
MARK I
Principale contractor
Toshiba (東芝)
Manufatti di produzione domestica (jp)
%
91
Reattore
Potenza termica
MW
2381
Numero assembly combustibile
No.
548
Lunghezza assembly combustibile
m
circa 4,47
Barre di controllo
No.
137
Diametro RPV
m
circa 5,6
Lunghezza RPV
m
circa 22
Massa RPV
t
500
Altezza contenimento
m
circa 34
Diametro tratta cilindrica contenimento
m
circa 11
Diametro zona sferica contenimento
m
circa 20
Quantita' acqua in S/P
t
2980
Turbina
Velocita' di rotazione
rpm
1500
Temperatura vapore in ingresso
°C
282
Pressione relativa vapore
kg/cm2
66,8

L'edificio del R3 (analogamente agli altri 5 presenti sul sito) si compone di 5 piani e, come da standard giapponese, il primo piano e' indicato come 1F (niente piano terra per intenderci).
 
 Rappresentazione schematica in trasparenza del R3


Le elevazioni tra parentesi si riferiscono al pavimento di ciascun piano rispetto al piano di riferimento (il camminamento fuori dai reattori R1~R4 e' tra i +9000 e +10000).

B1F (OP-2.060)
Il piano piu' basso del R/B del R3 si trova sotto il livello del terreno di circa 12 metri, si tratta di quello piu' grande del complesso del reattore a causa degli impianti in esso contenuti: l'intero toro della suppression pool e' all'incirca al centro del piano, circondata da una muratura di spessore 1,5 metri, irrobustita da quattro pareti oblique di spessore 1 metro che conferiscono alla sala una forma ottagonale. Il piano poggia su un mat in calcestruzzo di circa 4,5 metri di spessore.



Altre utenze di rilievo presenti sul piano sono:
- No.4 pompe del circuito RHR (Residual Heat Removal) ed i relativi scambiatori di calore
- No.1 (quantita' da confermare) pompa del circuito HPCI (High Pressure Coolant Injection)


1F (OP +10.200)
Si tratta del primo piano fuori terra del R/B del R3. E' presente una apertura dal lato opposto al T/B che si protude verso l'esterno dell'edificio, mentre evidenziata in rosso abbiamo la sala da cui le tubazioni che escono dal RPV convogliano il vapore verso il T/B.
Le pareti perimetrali sono di circa 1.300 mm di spessore.



2F (OP +18.700)
Il soffitto di questo piano e' all'incirca alla stessa altezza di quello del vicino T/B, esattamente sopra la sala di passaggio delle tubazioni del vapore del 1F, c'e' una sala che viene utilizzata per le operazioni di sfiato in caso di sovrappressione.



3F (OP +26.900)
Da questo livello la struttura inizia a circoscriversi considerevolmente attorno al D/W e si comincia a vedere il fondo della piscina (evidenziato in verde) in cui vengono poste le barre di combustibile tolte dal reattore.



Il piano ha pareti perimetrali da 900 a 1.100 mm di spessore, mentre notiamo che la zona della piscina del combustibile e' posta all'interno dell'edificio, distanziata di circa 3 metri dall'interno dei muri esterni, e' dotata di pareti da 1.400 a 1.850 mm

4F (OP +32.300)
Come visto con il precedente piano, anche qui possiamo osservare lo sviluppo della struttura di contenimento della piscina delle combustibile (sempre in verde) e della vasca utilizzata per l'allagamento del D/W durante le operazioni di movimentazione delle barre a reattore fermo.



Lo spessore delle pareti perimetrali scende a 600 mm, mentre si notano ulteriori rinforzi alle due estremita' opposte del D/W con spessori analoghi al piano inferiore.
Nell'immagine, per praticita' di illustrazione, non compare il "tappo" in calcestruzzo che chiude superiormente il D/W, proteggendo la sommita' del reattore.

5F (OP +39.920)
Si tratta del piano tecnico sul quale vengono fatte le operazioni di carico/scarico nel RPV.
Dovrebbe essere dotato di un macchinario per il cambio del combustibile che viaggia su rotaie e permette il trasferimento dal RPV alle piscine durante i fermi impianto.


(nota a cura di Toto - Unico-lab)

Il cambio combustibile è fatto integralmente sott'acqua, per nessuna ragione le barre vengono tolte dall'acqua durante il refueling. Le barre sono accorpate in assembly che hanno un gancio sopra dopo vengono arpionate. Tutta la parte superiore del PCV viene allagata, vengono aperte delle parti mobili che mettono in comunicazione la piscina con il PCV e attraverso un meccanismo a due porte le barre vengono trasferite dal RPV alla piscina. Il piano tecnico viene utilizzato per appoggiare il tappo del PCV e quello dell'RPV. A seconda dell'attivazione del tappo dell'RPV gli operatori decidono se immergerlo o meno nella piscina di servizio il cui scopo è più che altro di schermatura e non tanto di raffreddamento.



Il 5F sul R4 si presenta secondo lo schema riportato qui sotto (scusate la grafica striminzita):

In alto vista  in pianta in basso sezione laterale 5F R4 (schema semplificato)

Nel caso riportato in figura (R4), dopo l'allagamento della parte superiore del D/W  le barre vengono trasferite attraverso un canale profondo 8 metri all'interno della piscina del combustibile esausto, che e' ancora piu' profonda rispetto al pavimento del 5F, cio' sembra concordare con l'assemblaggio delle planimetrie di R3 che danno circa 13 metri di profondita' da pavimento 5F al fondo della vasca del combustibile.

CRF (OP +47.820) - "Crane Floor"
Non e' un vero e proprio piano, bensi' il livello appena sopra al 5F, a cui sono posti i binari di scorrimento del carroponte a servizio del locale reattore. In questa area tutte le pareti laterali hanno uno spessore di 300 mm.



Le strutture di rinforzo del sottotetto sono indicative, in quanto mancano dati sull'esatta conformazione delle capriate e delle ulteriori strutture di irrigidimento della struttura.

RF (OP +55.720) - "Roof"
Il tetto dell'edificio completa la costruzione.

Qui di seguito trovate riassunte le principali dimensioni dell'edificio e l'altezza indicativa dei diversi piani. Nella vista in pianta potete osservare la posizione del centro del RPV, spostata verso il T/B (direzione mare se guardate le fotografie).

Principali dimensioni e ingombri R/B 3 (in mm salvo diversamente specificato)

Il confronto con lo stato attuale
Dopo questa introduzione alla conformazione dei vari piani del R3 andiamo a visionare una fotografia scattata in loco che ritrae la situazione attuale dell'edificio.


Comparazione R3 con strutture R2 e R4, apparente ammanco di almeno due piani (CRF e F5)
La sovrapposizione di R3 su R2 e' funzionale alla proiezione dei piani sull'altro edificio

Andiamo ora a sovrapporre alcune immagini virtuali alle strutture reali:

1) Vista dall'alto R3 e R4 lungo la verticale


In giallo il coperchio del D/W in "posizione di lavoro" e alla sua sinistra in verde la piscina del combustibile che, stando alle planimetrie, si estenderebbe in profondita' da 5F a 3F. Trovate R4 a sinistra e R3 a destra, per il primo si suppone che il layout del locale reattore sia comparabile a quello del secondo.

2) Vista frontale presa in volo

 Fotografia aerea R3

Sovrapposizione approssimativa modello e fotografia R3.

 Qui e' piuttosto difficile sovrapporre correttamente le due immagini. Le due costruzioni in cemento sul fronte destro dell'edificio non fanno fede in quanto sono solo dei riferimenti grafici, poiche' non vi era indicazione alcuna delle loro misure nei disegni della centrale esaminati.
A prima vista sembrerebbe che R3 abbia subito il collasso completo di CRF, F5 e parzialmente anche di F4 (le solette potrebbero avere sezione diversa nello stesso piano e pertanto ci potrebbero essere stati dei crolli localizzati). Spostandosi verso il lato T/B, sembrerebbe che li' la struttura abbia resistito meglio: proprio in quella zona ci sono le pareti in calcestruzzo ad alto spessore a sostegno del D/W, mentre anteriormente all'edificio ci sono piu' "vuoti", probabilmente maggiormente esposti a cedimenti.
Tuttavia questa e' solo una ipotesi all'interno di una serie di considerazioni personali, fatte con pochissimi elementi concreti.

Alcune nuove fotografie scattate sul posto e uppate via Flickr ci mostrano alcuni dettagli di R3 e R4 (link qui). Su questa fotografia del R4 vediamo bene sia il carroponte di servizio sul CFR (la struttura di acciaio grigiastro larga quanto l'edificio) che l'attrezzatura di refuelling (in verde chiaro).

R4 vista lato S: carroponte di servizio (la "trave" grigia in alto) 
e l'attrezzatura di refuelling (verde chiaro appena sotto a dx)



R4 vista lato S: zoomata dalla precedente angolazione

Una struttura similare al carroponte di R4 la troviamo anche in questa foto di R3, in pratica si vede l'estremita' di quella che potrebbe essere un carroponte bitrave caduto dal CRF sul 5F in quanto si e' trovato privo di uno dei binari di appoggio. Nella fotografia si vedono, in basso, i pilastri con la caratteristica protusione su cui solitamente si appoggiano le travi coi binari di scorrimento delle gru a ponte. Sono capovolti rispetto alla loro posizione normale in quanto si sono tranciati e si sono ribaltati verso esterno dell'edificio.

R3 vista lato W:pilastri del CRF tranciati e a testa in giu' (in basso)
carroponte di servizio (?) in alto al centro.

La caduta pare avvenuta all'incirca a cavallo della posizione del reattore, in pratica il carroponte di servizio starebbe facendo da "tetto" ad almeno meta' del tappo in cemento che copre l'imbocco del D/W del R3. Il che non e' detto che sia un male.

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