venerdì 2 luglio 2010

Cicce e privacy - Mini post

Scusate la mia assenza ma non riesco a venire online il piccolo vampiro prende tutto il mio tempo.
Spero di tornare presto a postare con la vecchia frequenza.

Qualche giorno fa sono andato a Tokyo per dei colloqui di lavoro ma di questo parlerò in un altro post ma nel mio girovagare notturno ho visto una cosa che sapevo già.
Cosa? che i giapponesi sono zozzoni come tutti gli altri abitanti del monto.
Se sento ancora un giapponese che mi dice ma in Italia ci sono cicche ovunque gli risponderò la sera sei troppo ciucco per guardati in giro?
Lo stesso vale per gli Italiani che raccontano  di non avere visto una cicca per terra e altre cazzate del genere guardate questo video fatto alle 11 di sera davanti alla stazione di Akihabara.
Aggiornamento: Ok post infelice e mal scritto, con il video volevo mostrare come i giapponesi appena le autorita spariscono cambiano, il piazzale in questione e` davanti alla stazione e di giorno e` lindo ma al calare delle tenebre e senza i lvia vai dei poliziotti diventa un posacenere.
Girando in moto e uscendo dalle zone classiche se ne vedono di tutti i colori tipo discariche a cielo aperto o fiumi zeppi di bici, motorini e frigoriferi. Un giorno faro un post dedicato che mostrera gli estremi di zozzura che si vedono anche qui. Ma diciamo in genera le c`e` meno sporcizia che in Italia e dove vi e` viene subito rimossa per ritornare il giorno dopo. (la cosa vale per i luoghi pubblici tralasciamo le case giapponesi che e` meglio)
Non volevo paragonare casi estremi italiani ma solo dimostrare che la frase "in Giappone non ho mai visto immondizia o cicche per strada" e` cavolata.
Notare il cartello divieto di fumo:

Un altra cosa di cui voglio parlare e' privacy, secondo voi se io vado in un Koban (posto di polizia) e dico ho perso l' indirizzo di casa di Naoto Kun me lo danno?
No penserete voi, io penso che forse mi arrestano al momento, ma se chiedo un indirizzo di un comune cittadino giapponese? Mi diranno che non si può per la privacy ecc.

La cosa e' molto logica, ma un mio amico Italiano sfortunatamente ha dovuto chiudere la sua attività di ristorazione, come in tutte le chiusure per problemi di mercato uno si lascia dietro una sfilza di fornitori che aspettano i soldi. Giustamente le cose vanno per vie legali, ma il caro amico ieri si e' ritrovato sotto casa un fornitore che gli suonava il campanello. Primo si e' incazzato e poi gli ha domandato come avesse trovato il suo indirizzo. La risposta sono andato in un Koban e ho detto che dovevo parlarti urgentemente ma avevo perso i tuoi contatti.
PAZZESCO NO!!!

59 commenti:

  1. Capisco la privacy, è una cosa che era capitata anche a me laggiù.

    Ma per lo sporco no. Ovviamente di sera c'è un po' di zozzume in giro ma al mattino poi è di nuovo tutto a posto. Non paragoniamo Giappone e Italia quando a lordume che non c'è davvero paragone.

    RispondiElimina
  2. XS
    Sono d' accordo anche se ci sono delle situazioni estreme che batto perfino l' Italia ne parleremo in futuro.
    Ma diciamolo in generale puliscono durante la notte e la mattina e' tutto normale.

    RispondiElimina
  3. Secondo me come Napoli c'è solo Calcutta!!

    RispondiElimina
  4. Anzi, a proposito: come sono andati i colloqui?

    RispondiElimina
  5. tutto il mondo e` paese, certo; pero` in Giappone sono comportamenti ancora al limite dell'eccezione, mentre in Italia siamo purtroppo sempre nella normalita`.
    Dall'"alto" della mia piccola esperienza nipponica posso dire che mediamente gli italiani curano un po' di piu` i propri spazi, mentre i giapponesi sono un po' piu` attenti agli spazi comuni.
    In bocca al lupo con il piccolo e con i colloqui

    RispondiElimina
  6. Comunque quello è un piccolo spiazzo ben delimitato, vicino alla stazione, dove seppur vi sia un divieto di fumo (dunque priva di posaceneri) tutti la intendono come zona fumatori, poichè in quella zona di akihabara le zone fumatori non abbondano...
    questa è stata proprio estrapolata dal suo contesto.

    RispondiElimina
  7. Da Italicus:

    Diciamo che i Giapponesi si sono abituati a non vedere quello che è davanti al loro naso.Poi,andando all'Estero,ci scappa qualche osservazione sulle condizioni di pulizia di questa o quella città. Al ritorno,inframezzare qualche cosa di negativo parlando dei posti dove si è andati fuori dal Giappone aiuterà a farsi reinserire nella società locale.Se non fosse così , l'emarginazione.

    Ed ora seriamente..
    Luca,ora che sei ampiamente arrivato alla famosa e fatidica fase 3(ti ricordi?), ti battezzo Lupo di Mare,al pari mio.

    Ti rammento che nella vita ci sono gli alti e i bassi.I bassi li hai già toccati,e ora ti spettano gli alti.Tieni duro! Avete un bellissimo bambino e ,vedrai come passa presto il tempo!vi troverete poi ,parlando con vostro figlio,a discorrere tu e tua moglie con lui di questo brutto periodo e ripenserai sì ai momenti duri,ma ripenserai anche alla gioventù. Morale= sei giovane e hai ,non solo proverbialmente,il Mondo davanti a te. Concentrati sulla tua vita privata e buttati a cercare un nuovo lavoro. Che il Giappone è zozzo(ma mascherato) io lo so e tanto mi basta,ma tu non sprecare le energie e non ti fare il sangue cattivo.Anche tu sei un orbo in terra di ciechi ed è un gran vantaggio,credimi!
    Sfogarsi fa bene ma non farti prendere la mano.
    Il primo obiettivo deve essere la serenità familiare.

    RispondiElimina
  8. Luca, miiii che accento padovano, 10 anni di Giappone non l'hanno minimamente scalfito.
    Comunque e' ovvio che la privacy vale solo per i locali: scommetto che il creditore ha detto: quello sporco yabanjin mi deve dei soldi dove lo trovo? E quelli gli e' l'hanno detto senza remora alcuna.
    Ivan
    http://ivanmrankov.wordpress.com/

    RispondiElimina
  9. Ti dirò a proposito di pulizia delle grandi aree urbane che ho trovato Firenze stupenda ma non esente da immondizia e sporcizia varia, dovuta anche alla "movida" soprattutto dei latino americani, almeno così mi ha raccontato una dipendente della nettezza urbana, un vero peccato per una città meravigliosa come Firenze, in quanto al post, non per sembrare monotona, ma argomento dopo argomento, tu Luca ci dimostri che i tuoi attuali connazionali sono pari passo col resto del mondo, in quanto a difetti...............

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  11. per la privacy qui da noi basta che vai all'anagrafe con il nome di chi cerchi e senza dare motivazone ti danno tutti i dati che vuoi xche sono dati pubblici

    RispondiElimina
  12. Da Italicus:

    Oramai il discorso "privacy" lascia un po' il tempo che trova. Per esempio,ho il numero di telefono di non so chi,inserisco i dati nel navigatore e voilà,ubicazione e tragitto per arrivare fin sotto casa della persona.Generalmente dovrebbero essero reperibili esclusivamente le aziende e negozi,ma di fatto anche le persone comuni.
    Basta un solo dato e il resto segue a ruota.

    Sempre sulla privacy, faccio notare che una donna anziana la quale intendesse abbonarsi ad un negozio di noleggio video è obbligata a dire la propria età(c'è proprio l'obbligo). Dunque, nonostante si capisca che la donna (anziana) è adulta ,per cocciutaggine(?) il Giapponese(delicato?col cocorò bono?) deve matematicamente dire: " Signora,quanti hanni ha? (Sa , non possiamo dare a noleggio i video pornografici a persone minori di 20 anni)".

    La signora: " Ho 78 anni(ma che ca..z..o vieni a farmi questa domanda.Ho meno di vent'anni ,secondo te!?)"

    E poi i soliti formalismi che noi tutti conosciamo ....

    Beh, saprete poi delle camere istallate nei cessi,davanti ai bidoni della spazzatura,nei posti più impensabili.
    Qualche giorno fa ho trovato per la strada una piccola camera remota delle dimensioni di pochi centimetri.Probabilmente questa era stata fissata esternamente per controllare non so cosa(magari il vicino o la porta di casa o "vai-a-sapere-cosa"). La camera remota in questione constava soltanto di una parte ottica ed una tramittente(il resto sicuramente era nelle vicinanze,in casa di qualcuno).
    Dico io, siamo arrivati a questo punto!
    La camera l'ho rimessa dov'era e mi sono domandato: " Chissà se da qualche parte ci sarà un'altra camera che controlla quest'altra camera".

    Quanta malattia ancora da debellare!

    RispondiElimina
  13. Si' vabbé... ma la media, Luca, riconosciamolo, è alta... esistono i luoghi sporchi, e chi lo nega... ma in media sono puliti (e poi, se la tenessero quella merda di Shibuya!)

    Esiliogiapponese

    RispondiElimina
  14. Sono d'accordo con Esiliogiapponese, la media e' diversa. Io vivo a Gotanda, ogni tanto ho i corvi la mattina che sparpagliano la spazzatura lasciata fuori dai ristoranti... ma sono casi particolari, dai!
    Akiba e' un po' borderline :-)

    RispondiElimina
  15. Da Italicus;

    Guido la macchina da una ventina d'anni in Giappone. Forse voi non lo fate e di conseguenza non potete vedere tutto quello che si trova negli spartitraffico stradali: lattine,cartacce,cicche(mozziconi di sigarette),bottigliette di plastica,...
    Basta abituare l'occhio e allontanarsi dai posti turistici ed eccoti un impensato nuovo volto giapponese apparirti davanti. Poi, se con un " la media è diversa" ci si vuol accontentare lo stesso, per me va anche bene. Che mi metto a battermi per l'uno o l'altro? No! Ognuno veda quello che vuol vedere!(fintanto glielo fanno vedere).

    RispondiElimina
  16. ciao Luca ti ho inviato un email

    RispondiElimina
  17. Ragazzi ma state scherzando? Stazione dei treni di notte, spartitraffico, discariche in campagna?

    Ma vi ricordate com'e' l'Italia?
    Lasciamo stare situazioni come quella di Napoli che li non e' pulizia ma proprio camorra.
    Parliamo invece di Milano (Roma e' peggio cmq.). Ho vissuto 7 anni a Milano.
    Stazione Centrale di notte? Mah dopo il tramonto diventa seriamente pericolosa, ma anche di mattina e' proprio lercia, non solo lattine e sigarette. Aspettare il pullman per Orio e' imbarazzante.
    Dentro la metropolitana c'e' di tutto. Persino nelle vie centrali e intorno al duomo cartacce e lattine dovunque (lato positivo le sigarette non si notano neppure). Milano ha delle splendide rovine romane e paleomedievali (non lo sa nessuno) se provate a volerle visitare le dovete guardare in mezzo ai rifiuti. Non parliamo del museo della Scienza e della Tecnica che ha dei padiglioni dove mi sono tenuto le mani in tasca per paura del tetano.
    La prima volta a Tokyo con un amico abbiamo commentato "pero' gli svizzeri, che sporcaccioni!".
    Musei perfetti, metro immaccolate, negozi e centri commerciali meglio dei nostri ospedali.

    Poi e' chiaro che se uno gira in macchina trova anche in Giappone discariche, trattori abbandonati su fiumiciattoli, cartacce dietro le zone di ristoro sull'autostrada ecc.... ma nelle zone abitate non c'e' proprio confronto.

    RispondiElimina
  18. caro uberto... pensa chi ci vive ancora a milano, e da vent'anni :( sigh

    fra le tante cose tipiche, oltre ai cestini dell'immondizia stra stra stra pieni (seee, altro che raccolta differenziata) di notte e di giorno, molte strade sono orinatoi (per umani) e cessi (per cani) a cielo aperto
    c'è da avere ribrezzo
    e OCCHIO sempre a dove si mettono i piedi, in centro come in periferia
    :-/

    perciò ti quoto... per noi è più che normale vedere la pulizia del giappone e notare poco la sporcizia, che senz'altro ci sarà... da qualche parte... tanto lo so che Luca ce la mostrerà molto presto!!

    RispondiElimina
  19. Da Italicus:

    Sarò testardo ma avrò sempre ben presente in me la tipologia ed il modo di inzozzare nei lidi giapponesi.Io poi che vengo da un piccolo paesino mi riesce bene capire che qui a Tokyo sono notevolmente sporchi.

    Ecco alcuni casi:

    1) I piccoli anfratti,proprio lo spazio di pochi decimetri tra case e palazzi,accumulano immondizia decennale.(per fare furti però questi spazi angusti diventono miracolosamente praticabili).
    2) Le biciclette che hanno la sfortuna di essere munite di un cestino portapacchi accolgono le altrui monnezze(bell'esempio di rispetto!Magari mentre ci buttano il loro lordume accennano ad un inchino?di 3 gradi d'angolo basterà?).
    3) Le piattaforme delle stazioni sono inondate di vomiticci, vomiticci che vengono ,più o meno, subito eliminati(per la pulizia,per la vergogna o , tutti e due?)
    4) Ai gabinetti trovi sempre la lattina sull'orinatoio o la cingomma nel pisciatoio.( e vi ci ho messo pure la rima).
    5)I bisogni di Fido ci sono ci sono(se becco chi lascia le m...e del suo cane a giro lo vedi che vangelo che gli faccio(non vedo l'ora!).
    6) Monte Fuji: presenta,oltre l'aspetto conico di un vulcano anche una grande quantità di rottami ed immondizia sotterrata fin dai tempi degli osannevoli "Gaiginsama! moenaigomì e moerogomì.Cocodevà nicon desuyo". Che il sudiciume che dorme sotto la sacra montagna necessiti di essere rivisto in un maggior eclatante sostantivo(deh!vuoi mettere?: go-gomì/o-gomì, con un semplice gomì?L'o-gomì sembra, sembra quasi più pulito!).
    7) Viuzze: Avete mai camminato per i marciapiedi?
    Sono questi di proprietà di chi?E che cosa vi si può trovarci? Gli "sciborì" ad asciugare(sì, ed asciugando si beccano pure l'inquinamento dell'aria). L'untume che accompagna le piccole viuzze di tutti i Paesi Asiatici)Tailandia,Laos,Cambogia,come il Giappone .Ma ci sieta stati?io sì e li vado tutti consimili sotto questo punto di vista): Il ventilatore sul retro del ristorantino che emette ,oltre ad innominabili fetori di non so che cosa, anche il percolato di questi fumogeni.Ah! Vi rammento che per cucinare dentro questo stamberghe c'è bisogno di viaggiare(er sor cuoco lo fa) con gli stivali di gomma,di immacolato color bianco).Dunque in Giappone si cucina con gli stivali ai piedi!Buono a sapersi! (ma questa non ha a che fare con la sporcizia..ah no? No!).
    8) E tutto quant'altro c'è e che aspetta d'esser rivelato.

    Italicus ha parlato. Augh!

    RispondiElimina
  20. Da Italicus:

    Sapendo,e distinguendo, che in Italia le città sono di numero relativamente irrisorio in confronto alla moltitudine di piccoli paesi(quest'ultimi decisamente ben tenuti,puliti) e, sapendo che le città giapponesi sono relativamente non numerose ma che di fatto accolgono quasi l'intera popolazione nipponica(i paesi e le frazioni non sono poi così numerose in confronto a a quelle italiane)ne viene fuori un quadro prospettante queste deduzioni:

    1) Italia: tante persone vivono in altrettanti paesi,borgate,frazioni ben tenute e amministrate sotto il lato della pulizia.
    2) In Italia: Un numero di persone vive in poche decine di città con chiarissime deficenze di amministrazione,menefreghismo,stato di puliza e di ordine urbanistico in generale(parcheggi,servizi,ecc).

    D'altro canto,il Giappone:

    1) Un numero esorbitante è accalcatosi a tutti i costi in poche areee urbane di dimensioni enormi nelle quali le condizioni di pulizia sono verosimilmente soggette a giudizi molto arbitrari in funzione di,da parte del criticante, competenze e attitudini osservazionalied esperienze personali,non ultimo, un rinfrancante " semo tutti dello stesso genere",misto ad esperienze personali ventennali,nel caso del sottoscritto.
    2) Le persone che vivono nelle borgate e nei piccoli centri sono numericamente irrisorie( c'è fatica a scarpinare per le scese e le pendenze:si preferisce il centro con il tassì che ti si ferma all'angolo per imbarcarti,ecc.)Mah! Son pescatori:il mare non è in montagna...
    3) Dulcis in fundis:Suddetti paesielli sono altrettanto sporchi tanto quanto i loro fratelli maggiori(le città).
    Responso: Gli Italiani che vivono "lontanti" dalla monnezza sono in numero inferiore ripetto ai Giapponesi ivi immersi e coabitanti(ce fanno l'abitudine).

    Il dado è tratto.A voi la mossa!

    RispondiElimina
  21. Luca, per come cerchi di descriverla e' difficile far capire il concetto.

    Non e' tanto il discorso comparativo tra i due paesi*, bensi' i comportamenti della fauna locale e su questi mi focalizzerei.

    Perche' la questione vera non e' "ma in Italia....", come a molti viene in mente, bensi' a come certi comportamenti attribuibili "al senso civico" piuttosto che "all'educazione" del popolo giapponese evaporino in mancanza dell'autorita' preposta al controllo, con tanti saluti alle leggi, alle norme sociali, al rispetto etc...

    Questa e' la vera questione.
    Che si parli di rifiuti e', a mio avviso, collaterale.

    E' forse la pubblica vergogna, unita alla discrezionalita' (e potere) dei pubblici ufficiali che porta ad un certo rispetto delle norme abbastanza condiviso.

    In pubblico, "all'aperto".

    A questo si contrappone l'aspetto "ura": appena si e' sicuri di non essere sgamati, quegli stessi individui che credevi essere educati e rispettosi cittadini mostrano la loro vera natura (umana)e li trovi a fumare nelle stradine laterali, lontani da sguardi indiscreti e a buttare le cicce dentro ai tombini (la cosa e' stata pure oggetto di una campagna perche' intasavano le fogne ed altri casini) o per terra.

    Smaltimento ingombranti.
    Sai che costa, anche parecchio. Allora chi e' intelligente svende/regala il materiale da buttare, o chiama il comune. Chi e' paraculo attua il comportamento "ura": piglia la macchina e abbandona gomme, frigo etc in montagna, tanto nessuno lo vede.

    O ancora quei baldi giovani che dopo aver consumato la bibita prendono la bottiglietta di PET e la cacciano dentro alla prima siepe che trovano, facendo ben attenzione a che non si veda da fuori. Il decoro urbano innanzitutto (portarsela a casa o anche al combini no??)

    Come la barzelletta della domestica che mette la spazzatura sotto al tappeto. Non si vede ma c'e'.

    Oppure ci si ritrova nel comportamento tollerato socialmente in determinate condizioni e perche' lo fanno tutti:
    dopo il tramonto, laddove alle 7 di mattina c'era la schiera di Oyaji a controllare e a multare, parte l'anarchia....come mostri tu, tanto devono passare a pulire.

    Il sabato mattina (dopo le ubriacature del venerdi') se passate in alcune vie vi dovete turare il naso per via dell'odore di urina e parlo di zona Asakusa non a Shin Imamiya o Umeda... e sotto un arcade coi ristoranti e negozi, non nei vicoli.

    Oppure parliamo dei matsuri in genere... dove la gestione del gomi dei diligenti cittadini e la buona educazione imporrebbe di portarsi a casa il consumato ed i sottoprodotti dei relativi imballi.
    Invece tutto per terra o a sovraccaricare l'unico bidone fuori dal combini della zona, che deborda per mezzo marciapiede.
    In quei momenti le regole e la buona educazione spariscono improvvisamente!

    Non so. Sara' che se papa' e mamma mi hanno insegnato a non buttare la carta in terra, perche' sporcare e' sbagliato e qualcun altro poi dovra' pulire il mio lerdume...
    Io a prescindere dalla situazione la carta per terra non la butto. La tengo in tasca e me ne sbarazzo a casa, in albergo etc...

    Spiagge.
    Andiamo a vedere i "party" che si svolgono su di alcune spiagge, con i locali che lasciano le bottiglie di vetro (rotte) nella sabbia e la yaki soba pure. Ti porti il gomi da casa poi lo lasci in spiaggia.....tanto puliscono gli altri.
    poi glielo fanno notare e allora "Ah...gooomeeennasaiii" .... ma mi stai coglionando?!

    Luca ti propongo di pubblicare anche le foto e il servizio su Enoshima.
    La foto della bici con gomibako incorporato gia' ce l'hai.

    RispondiElimina
  22. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  23. Comunque Italicus sui vicoli hai ragione, ho visto a Sapporo come ci stipano i rifiuti.
    In pratica tra due edifici di un arcade ci saranno 40cm, con tanto di porticina che ne occlude la visione da lato strada. Quando arriva il furgone della nettezza urbana, l'omino apre le porte e (oltre ai gatti) i rifiuti, accatastati tra le due costruzioni, vengono evacuati.

    Per concludere.
    La questioni di fondo sono di ordine sociale: le regole si rispettano perche' ci sono, per educazione o perche' fa comodo?
    L'enforcing e' selettivo e discrezionale o deve essere certo?

    Oppure finche' non si vede tutto e' lecito?

    E su questo ultimo punto ci torneremo perche' anche in Giappone esistono tutta una serie di zone grigie (o anche comportamenti palesemente illegali) che vengono tollerate per quieto vivere.

    /SARCASM ON
    Mi faccio da solo l'obiezione definitiva: in fondo sono solo eccezioni oppure c'e' una causa (o scusa) esogena incontrollabile:
    - sara' colpa dei gaijin
    - in fondo nel Kansai sono tutti particolari
    - saranno stati gli yak

    Poi, a furia di concepire eccezioni, va a finire che in Giappone, di veri giapponesi (qualunque cosa voglia dire) ci vivono in 3:
    Unica, Esilio e Luca........ XD

    /SARCASM OFF
    ___________

    PS Come ha fatto notare Italicus, ci sono zone ad altissima densita' abitativa, dove diventa priorita' cio' che in zone scarsamente popolate difficilmente lo sarebbe: fumare ad es. diventa estremamente pericoloso (sigaretta ad altezza viso di bimbo).

    E' un comportamento socialmente pericoloso.

    In citta' meno densamente popolate lo stesso comportamento da pericoloso e' declassabile a socialmente degradante.
    Non so se e' chiara la differenza.
    ___________

    * L'Italia "perde" per proprio grande demerito non tanto per merito altrui. Laddove i comuni fanno delle regole e ne impongono il rispetto i risultati ci sono.

    Una amica che ha vissuto per tanti anni in Svizzera mi racconto' che all'inizio della raccolta rifiuti porta a porta c'era gente che portava l'immondizia nel paese vicino pur di non tenersela in casa, poi si sono abituati.

    RispondiElimina
  24. Rettifico

    Poi, a furia di concepire eccezioni, va a finire che in Giappone, di veri giapponesi (qualunque cosa voglia dire) ci vivono in 4:
    Unica, Esilio, Luca e Italicus


    Scusate XD

    RispondiElimina
  25. Da Italicus:

    Mamoru,se fossi giapponese non parlerei male della mia patria,siccome parlo dei difetti dell'Italia( ed anche di quelli del Giappone),ciò certifica la mia italianità.
    Sì,poi ,Mamoru,alfine è l'atto e non la conseguenza e quindi l'effetto visibilmente temporaneo l'imputazione sulla quale dovrebbe farci pensare:Sporcare e via ,tanto qualcuno è incaricato di traslocare il prodotto del tuo operato non è molto dissimile da sporcare e via,tanto nessuno è incaricato di traslocare il prodotto del tuo operato. L'azione conta,e non l'effetto. Mamoru,hai centrato il nocciolo del discorso!
    Se in una viuzza non ci sono "oasi di tugurio" questo non vuol dire che non viene gettata immondizia lì sul posto.Interpreteremo allora che quella zona è stata ripulita(a spese della comunità) e non vedremo gli effetti visibili ma quelli secondari(le tasse).C'è poi l'immagine onorevole da mantenere!

    In Italia,tutta questa immagine di salvaguardia non viene né inculcata né sentita. L'Homo lercius butterà via la cicca o le cartacce e questi non si preoccuperà di salvare l'immagine.Ciò non succederà,appunto perché non si sono state istillate immagini di Paese pulito nelle menti dei bambinelli ancora dal cervellino in fase di crescita e in piena ricezione totale.In Giappone ,invece, fin dall'asilo ci si assicura che il pargoletto si allinei al modo di pensare dell'intera comunità,ovvero ruminazioni da gestire vita natural durante:Noi siamo pulitoni e "loro" sporchi.Basta!Senza discutere oltre!

    Infatti,Luca dice che la prossima volta che sente dire ad un Giapponese che il suo Paese è pulito , gli dirà la sua. Anche Luca è consapevole di una realtà distorta anche in seno al tanto beneamato argomento preferito dei Giapponesi:la pulizia.

    N.B Non ve l'hanno ancora raccontatala barzelletta degli steccoli per pulirsi il sedere?
    E quella del kimono senza niente sotto? E quella di cappuccetto rotto?
    No? Vedete che succede a non avere amici livornesi? Vi perdete il meglio!

    RispondiElimina
  26. mamoru e italicus hanno espresso perfettamente il concetto.
    Mamoru se hai voglia mi rimandi il materiale?
    Lo devo cercare ed e` sparpagliato in giro fra gli Harddisk

    RispondiElimina
  27. Ok Per come e' messo ora il post e' giusto.
    Il Giappone non e' scevro da rifiuti, ma rimane pur sempre il paese piu' pulito che io abbia mai visto (inclusa Germania e Svizzera).

    RispondiElimina
  28. ah ultima nota: mia moglie e' originaria di un paesino di pescatori vicino a Shimonoseki: saranno una trentina di case. Li' non ho visto, non dico una cartaccia, ma neppure un mozzicone di sigaretta tra una casa e l'altra.
    Lo so perche' l'ho cercato per mostrargli che anche in Giappone c'e' sporco... :(

    RispondiElimina
  29. La piaga del suolo pubblico non conosce frontiere... ;P anche se in questo caso specifico devo ammettere che una soluzione "privata" che serva allo scopo non ho idea di quale possa essere... L'unica è l'educazione fin da piccoli ma non verso l'educazione di per sè stessa, che è un concetto vuoto ma impartita al fine di far crescere l'amore per il territorio che si vive giorno dopo giorno. Oggi questo non avviene e per l'immigrazione costante da parte di persone che per forza di cose non possono sentire tutto ciò e per l'educazione che non viene impartita per cui il territorio viene "consumato"... tanto "è di tutti", chi se ne frega...

    RispondiElimina
  30. Ragazzi siete dei grandi ma consentitemi una critica. Mi sembra nel vostro fervore vi stiate scordando per chi scrivete. Voi che siete in Giappone la realta' la conoscete e non avete bisogno di raccontarvela.
    Voi spiegate i fatti ai mentecatti innamorati del Sol Levante.
    Ora questi mentecatti che credono che a 100 metri da Shibuya ci sono idilliache risaie ove lavorano Giappine di kimon vestite pronte a farsi deflorare dal primo maschio italico che passa (e che a casa non ha mai battuto chiodo), questi mentecatti dicevo non spiccicano piu' di un paio di frasi in Giapponese.
    Se voi mi infarcite le frasi di parole giappe che non siano: karate, manga, anime, sayonara, arigato, katana e omanko; ebbene non ci capiamo.
    Per esempio Italicus che personalmente mi sembra una persona che ha da dire molte cose interessanti (peccato non abbia un blog, dovreste farlo il terzo membro di Giappopazzie)srive:
    {Gli "sciborì" ad asciugare(sì, ed asciugando si beccano pure l'inquinamento dell'aria)}
    Che cavolo sono sti scibori? E visto com'e' scritto non si puo' nemmeno cercare su google.
    Poi se qualche mentecatto scopre che per il fatto di non sapere cos'e lo scibori arriva in una risaia e la giappina non lo deflora la cosa e' passibile di denuncia e finireste impegolati in chissa' quante cause.
    Vale la pena di rischiare?
    Pensateci. Date retta a me; non usate nessuna parola nipponica al di fuori di quelle da me sopra citate e sarete sempre comprensibili, ma che dico, irreprensibili!

    Ivan
    http://ivanmrankov.wordpress.com/

    RispondiElimina
  31. Ragazzi siete dei grandi ma consentitemi una critica. Mi sembra nel vostro fervore vi stiate scordando per chi scrivete. Voi che siete in Giappone la realta' la conoscete e non avete bisogno di raccontarvela.
    Voi spiegate i fatti ai mentecatti innamorati del Sol Levante.
    Ora questi mentecatti che credono che a 100 metri da Shibuya ci sono idilliache risaie ove lavorano Giappine di kimon vestite pronte a farsi deflorare dal primo maschio italico che passa (e che a casa non ha mai battuto chiodo), questi mentecatti dicevo non spiccicano piu' di un paio di frasi in Giapponese.
    Se voi mi infarcite le frasi di parole giappe che non siano: karate, manga, anime, sayonara, arigato, katana e omanko; ebbene non ci capiamo.
    Per esempio Italicus che personalmente mi sembra una persona che ha da dire molte cose interessanti (peccato non abbia un blog, dovreste farlo il terzo membro di Giappopazzie)srive:
    {Gli "sciborì" ad asciugare(sì, ed asciugando si beccano pure l'inquinamento dell'aria)}
    Che cavolo sono sti scibori? E visto com'e' scritto non si puo' nemmeno cercare su google.
    Poi se qualche mentecatto scopre che per il fatto di non sapere cos'e lo scibori arriva in una risaia e la giappina non lo deflora la cosa e' passibile di denuncia e finireste impegolati in chissa' quante cause.
    Vale la pena di rischiare?
    Pensateci. Date retta a me; non usate nessuna parola nipponica al di fuori di quelle da me sopra citate e sarete sempre comprensibili, ma che dico, irreprensibili!

    Ivan
    http://ivanmrankov.wordpress.com/

    RispondiElimina
  32. Da Italicus:

    Ivan,lo scibori non sarebbe altro che quel tovagliolo di tessuto spugnoso ,inumidito o riscaldato a vapore ,che ti danno nei locali pubblici o in alcuni mezzi di trasporto e lo usi per detergerti le mani (un succedaneo della lavata di mani). Esso lo troverai,dopo l'uso, steso,e sottinteso lavato, fuori del negozietto ,spesso a fare compagnia alle code di pesce(quelle che si intingono nel saké ,le quali necessitano di essiccazione all'aria aperta,magari pulita).
    Le suddette code di Fugo(il pesce velenoso) vengono così chiamate "hirezake". Hire(pinna)+ zake( forma nigorizzata di sake).

    Scusa ma ho la scheda madre del mio p.c in inglese e non mi fa voglia punto di mettere quella giapponese. Se però vuoi sapere come si scrive "shibori" con gli ideogrammi fammelo sapere. Il sostantivo "shibori" viene dal verbo shiboru,ma non va confuso con un l'atro verbo a lui consimile e di simile pronuncia. D'altronde,anche in italiano abbiamo due verbi,non omografi, che potrebbero essere confusi per la traduzione di questi verbi giapponesi. I nostri verbi sono spremere(ed abbiamo quindi spremuta), e strizzare(ed abbiamo quindi "strizzata di cervello").
    Quanto detto dovrebbe corrispondere a verità,vergini illibate permettendo.

    RispondiElimina
  33. Da Italicus:

    Ah! Ivan, forse non sei riuscito a trovare la parola "shibori/scibori" per il fatto che io l'ho scritta priva della particella che di solito è premessa a tanti sostantivi e verbi giapponesi,la famosa onorevolizzantesca particella pregiativizzante ed emeritante"O".

    Prova a digitare OSHIBORI e vedrai che qualcosa ti verrà fuori.

    In giapponese molte parole acquistano significato compiuto(anche qui si dovrebbe parlare di convenzioni più che di mosse logiche) e pertanto ogniqualvolta si cerca una voce sul dizionario tale lemma presenta ,spesso,la forma con la particella O. Diversamente,fintanto si parla di omofoni,e quindi scrittura in Hiragana, la stessa parola potrebbe avere più significati: fukuro(borsina,sacchetto), O-fukuro(che non vuol dire il signor sacchetto ma vuol dire mamma).

    Analogamente a quanto succede in italiano,alla voce battuta,che non presenta direttamente il participio del verbo battere,bensì un sostantivo, avremo un sostantivo(una battuta d'arresto). L'aggettivo interessanti lo dovremo rendere singolare per poterlo individuare.

    RispondiElimina
  34. Da Italicus:

    Ivan, ti faccio notare che "manko" non vuole il pregiativizzante O(la solita questione della differenza di parità fra i sessi?).
    L'emeritevolizzante O lo si dovrà preporre all'altra parola, quella esprimente gli attributi del macho. Ragion-per-cui, manko è parola monda e ad essa non spetta nessun riconoscimento grammatical-sociale(ma sarà veramente così?).

    Aaaaaaaaahh vittima del caldo pure io!
    Questa agitazione termica è fin troppo per le mie povere sinapsi! basta!!!!

    RispondiElimina
  35. @Italicus
    La O- a volte ce la mettono anche in quel caso, probabilmente per fare un effetto piu' comico che altro.

    In fondo anche il posteriore sul quale ci sediamo a volte prende la O- e a volte no.

    Ricordiamoci che il mese scorso avevano beccato un segretario della Renho con le mani sopra "l'onorevole sedere" di una ragazza per strada... qualcuno scrisse o-shiri e qualcuno shiri. XD

    Vabbe' comunque non andiamo troppo sulla terminologia vernacolare che poi qualcuno magari le ripete in pubblico certe parole....
    e a me e' gia' capitato di vedere uno che voleva fare lo "spiritosone" con una ragazza e non vi dico la figura di m... colossale.

    RispondiElimina
  36. Dunque non vi posso raccontare i dettagli, :), ma ho saputo da fonte certa che "omanko" e' usato quasi esclusivamente dalle "professioniste" e in certi "locali".
    Quindi attenzione ad usarlo! :)

    RispondiElimina
  37. Da Italicus:

    Mamoru,Uberto, vi credo sulla parola e sulla O !

    I tempi cambiano e pure le mode.Mah, munito di O ma pure senza,sempre sia lodato e venerato!
    Certo che un altro problema potrebbe sollevarlo la scelta di O rispetto a GO,ma anche qui siamo in alto mare ed acque oscure,qualcuno mi precedette e ,con azione nipponico-glorificatrice,mi fece notare che dopotutto,a parte le cosiddette forme cristallizzate, è la prosodia del sostantivo stesso a determinare,ma non sempre con infallibile deducibilità,la selezione di questi: Gohon(perché O-hon è decisamente impronunciabile). Da scansare quindi
    GO-manko! Pronunciabilissimo,sembra,ma non consono all'uso,dunque! ..."ma venerato e lodato sempre sia!"

    Ma guarda te che popò di meccanismi!Altro che teoria della relatività!

    Grazie per le delucidazioni! A risentirci!

    RispondiElimina
  38. Da Italicus:

    Uberto, io con queste amenità delle parole praticamente ci passo il tempo sopra(ormai soltanto sulle parole!non pensate male!). Ora,mi interesserebbe,per cultura personale,conoscere in quale contesto è stato sentito dire O-manko.
    Le meretrici,sì ho capito.In presenza di persone adulte sicuramente, persone superiori,tra pari donne,tra pari maschi,uomini e donne,solo donne..ecc. ? vabbè,senza lambiccarsi troppo e senza impegni fammi sapere,grazie!

    RispondiElimina
  39. @ Italicus: ...le uniche frasi che il mio Consorte sa in giapponese sono: chotto matte (imparato da me) e omanko swaranaide (... non oso pensare DA CHI)
    Come mai quindi c'è quasto "Omanko"?

    RispondiElimina
  40. Da Italicus:



    Io la butto lì per lì,tu non darci troppo peso.
    Secondo il principio di indeterminazione le possibilità entro cui possono compiersi eventi è di caso puramente probabilistico, e tanto significherebbe che, detto in pochissime parole, qualsiasi cosa può avverarsi con il crescere del numero delle probabilità. La sopradetta teoria non è valida come scusante della barzelletta dei ciuchi che volano(e di conseguenza non fanno nemmeno salti altissimi), ma lo resterebbe nel caso che hai esposto.Potrebbe,tuo marito, esserne venuto a conoscenza probabilisticamente.Un'intuizione o che so io, uno spiraglio apertosi nello spazio-tempo e perciò una fuoriuscita di informazioni provenienti da un universo parallelo.
    O si crede a tutto o non si crede a niente.
    Se crediamo a questa teoria,proprio perché il caso probabilistico l'ha immessa nel nostro mondo,allora anche il resto è valido.
    Lo stesso ragionamento seguirebbe e ne scaturirebbe relative reazioni nei confronti di quanto ho scritto(probabilisticamente) e di quanto tu leggi(probabilisticamente).

    RispondiElimina
  41. "omanko sawaranaide" e' interessante come frase...

    allora premessa: a differenza di cincin (o ocincin che dir si voglia) manko e' decisamente volgare e non si usa mai in senso intimo (almeno tra gente normale).
    Normalmente si dice "asoko" (il quel posto) o anche "onnano..." (quella delle donne).
    Io lo conoscevo per due motivi: una serata passata con un amico giapponese piuttosto sbronzo, e qualche lettura di hentai manga in lingua originale (Ovviamente per motivi di studio culturale). L'amico ha detto manko, mentre nel manga (di cui sinceramente non ricordo il soggetto) si parlava di omanko.

    Un giorno interrogato da mia moglie e le sue amiche sulla mia conoscenza di termini "particolari" in giapponese, ho tirato fuori "omanko" e tutte si sono messe a ridere come matte (mia moglie invece e' arrossita). Quando ho chiesto il motivo (in fondo mi stavano interrogando loro) mi hanno detto che "omanko" fa molto "shoufu no mise", nel senso che in certi locali si usa l'o proprio per educazione, mentre tra essendo un termine volgare di solito non si usa mai.

    RispondiElimina
  42. mmm, capisco
    almeno adesso ho più contesto
    thanks ^_^

    RispondiElimina
  43. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  44. Visto che i commenti sono andati a tane e sperando che la marescialla ed il nostro titolare non irrompano con la mannaia in mano, rincaro la dose....

    @Italicus
    A proposito di onorifici, vogliamo parlare di O-shikko e del quasi mai(?) usato shikko?

    @Uberto
    Continua su quella strada le pubblicazioni per adulti sono un ottimo strumento per l'acquisizione di lessico ed espressioni utilissime: quelle che devi sapere per non usarle mai. XD

    D'altra parte meglio sapere i termini tabu' ed imprimerseli nella mente che usarli per sbaglio.

    Alla mia signora ho fatto leggere un opera di Distance (pseudonimo dell'autore di manga porno in questione - grado di sconcezza 7.5 della scala mamoru - titolo on request) e si e' ribaltata dal ridere .... figurati che non mi ha nemmeno menato!

    Sui termini a lei sconosciuti ci ho pensato io....

    mi hanno detto che "omanko" fa molto "shoufu no mise", nel senso che in certi locali si usa l'o proprio per educazione, mentre tra essendo un termine volgare di solito non si usa mai.

    Scusa ma loro come lo sapevano invece??
    mmmm.....dai tabloid veeero?? (ne invento una piu' convincente magari) ^_^

    Erano loro le fonti di cui "non potevi parlare"? ;)

    Gran finale

    Sawaranaide???????

    Ma scherziamo!!! "Sawatte kudasai!!!"

    Anzi: "tabburi namete itadakimasu!!"

    Ometto volutamente il soggetto ed i relativi kanji ....e dopo questa mi ritiro a vita privata.

    RispondiElimina
  45. Da Italicus:

    Ma che peccato! Ora che mi ero illuso del fatto che O-manko potesse essere usato quasi di significato vocativo-bramativo(si noti che la particella O segnala il caso vocativo del latino)mi avete inesorabilmente tolto quest'ultima scelta:Non si brama né si eleva(in Giappone).
    Noi però nel nostro piccolo e nella nostra italianità continuiamo a "sawattarla" e onorificarla eh!.Altri si regolino come vogliono.
    Se fossi chiamato ad esprimermi come fossi un Giapponese mancato,direi che nella sola parola "manco" manca qualcosa.


    Uberto, mi è chiara la situazione adesso.Certo che hai persone disinibite accanto a te.Cosa non certo frequente in Giappone.Avevo intuito il giornaletto.


    Mamoru:

    Secondo me la O di shicco potrebbe essere che l'atto dell'orinare, spesso costretto ,trattenuto ,infine rilasciato con non poche peripezie (si pensi al modo di arcuare il corpo per non sgrondarsela addosso)arriva quasi sempre atteso ,invocato, e quando arriva uno non può fare a meno di dire " O che bella pisciata!" Ma,per abbreviare la frase: O....shicco!
    Dalle mie parti,paesi lunigiani di montanari e pastori, il detto è: Una canizza è bella ,ma anche una bella pisciata eh!

    Il meno decoroso atto defecatorio non richiede la posizione eretta dell'individuo,tantomeno la statura della persona è importante ai fini del raggiungimento della defecazione.Ci si accoccola senza farsi vedere e senza decorizzare il parto del nostro intestino tramite aggiunte lessico-descrittive.Quasi volutamente a dimenticare il più presto possibile il prodotto dei nostri sforzi e delle nostre pene,spesso amplificate da problemi di emorroidi.
    Se ci pensiamo bene,di solito la pipì è sempre oggetto saliente d'attenzione(il bambino ha fatto la pipì? Lei,signore, ha problemi di minzione? Che aspetto cromatico presenta la Vostra orina?..).
    Vogliamo mettere? Chi ti viene a domandare " ma la notte cachi?" Oppure," che te ne pare di questa giacca color merda?" Indubbiamente la frequenza con la quale si usa pipì rispetto a popò è ben maggiore.Il ragionamento lo si potrebbe far ricollegare(in fatto di frequenza d'uso) alle rispettive parole manko e chinko(chimpo,e vi arrossirete!), la prima ,rara e elettiva, la seconda, decisamente in abbondanza di uso lessicale e meno decorosa.

    Insomma, manko : per l'uomo che non deve chiedere mai.
    O-manko: per l'uomo che deve chiedere sempre.
    O-shikko: per l'uomo che deve chiedere(che bella pisciatona! Era l'ora!)
    E via di questo passo!

    RispondiElimina
  46. Da Italicus:

    E a questo punto,come se colto nel fatto da me stesso medesimo, mi giunge l'atroce dubbio che la donna debba chiedere sempre!
    Ma no! Impossibile! Lungi da me questi pensieri!
    Oppure mi sbaglio...
    Forse che sì forse che no.
    ma,un momento...noooo! non ci credo! Mmmh, forse?
    No no,pensiamo ad altro!

    RispondiElimina
  47. @Italicus

    Si' pero' se mi dici che pure le bambine a cui "scappa l'o-shikko" la fanno in piedi (parlando di minzione eretta) mi fai cadere una certezza.....oppure trattasi di affermazione involontariamente maschio-centrica?

    =)

    RispondiElimina
  48. Continuando questo thread folle: vi siete mai accorti come in giapponese manchi la parola "coccole"?

    Si puo' dire amaete, o altri giri di parole ma non esiste una parola del genere.

    RispondiElimina
  49. Devo dire che questo thread ha forse svelato su alcuni frequentatori piu' di tutti quelli che l'hanno preceduto.
    Non so che mestiere fa Italicus ma secondo me la sua giusta collocazione e' dietro una cattedra universitaria, ma si sa i migliori sono quelli che piu' difficilmente accedono a certe cariche, troppo sarebbe stridente il contrasto con lo squalidume impazzante, ohibo'.
    L'unica preghiera che vorrei farvi e' se potreste farci il favore quando usate parole giapponesi di usare il metodo di trascrizione Herpburn in modo che noi che non mastichiamo giapponese si possa cercare i termini sconosciuti con google. Lo so, sono lagnoso ma se no veramente finisce che di 100 che leggono c'e' ne sono 10 che capiscono.
    Personalmente trovo l'ultimo thread molto goliardico e non mi sembra particolarmente sconcio ma se c'e' pericolo che le mogli a casa si inferociscano mi domando, rivolgendomi a Luca e Mamoru, non sarebbe il caso di fare qualche post protetto da password o pensate che la cosa desterebbe ancora piu' curiosita' nelle rispetive consorti?

    Ivan
    http://ivanmrankov.wordpress.com/

    RispondiElimina
  50. [...]Continuando questo thread folle: vi siete mai accorti come in giapponese manchi la parola "coccole"?[...]

    Ecco spiegato il perchè c'è così tanta aspettativa da parte dei maschietti locali verso il sol levante ;P

    RispondiElimina
  51. Da Italicus:

    Ayasu, questa parola dovrebbe rendere abbastanza bene il sostantivo coccole e il verbo coccolare.

    RispondiElimina
  52. Da Italicus:

    Ivan, visse bene chi visse nell'oscuro.
    Se accetti il fatto che io mi immedesimo in quel cane di quel famoso " La carovana passa e il cane abbaia", allora gioverà a me che abbaio e a te che osservi.Altro non posso aggiungere.
    A volte, conservare l'anonimato rende, non più anonimo,semplicemente più lontani dalla fama e dalla fame.

    RispondiElimina
  53. Da Italicus:

    Mamoru,trattasi di afa allucinante e conseguente malfunzionamento dei sottosistemi.

    Niente comportamenti maschio-centrici.Se ho sbagliato,chiaramente non avvenendome,chiedo scusa a tutte le lettrici.

    P.S dalle cicche alle latrine: é proprio un mondo che gira!

    RispondiElimina
  54. maronna che casino ho visto l` evolversi della discussione ma come al solito non tempo.
    Inzacheratori di post maledetti.
    Domani post sulla scuola guida

    RispondiElimina
  55. Ayasu ci si avvicina, ma va bene per accarezzare un animale... almeno che io sappia non si puo' usare in senso piu' forte.
    Il dizionario da' kawaigaru per coccolare, probabilmente e' la parola giusta, fatto sta che non viene usato molto (se non in senso ironico per ijime) e mia moglie mi ha detto che non lo dicono proprio.

    RispondiElimina
  56. Da Italicus:

    Uberto, eh sì,spesso la paola c'è ma non ce n'è l'uso! Oppostamente,qualche volta di parole ce ne sono più d'una ma non c'è il concetto.Dopo "mudana" è stato rispolverato un "mottainai" ma per pulirsi il sederino sembra che ci sia bisogno di energia elettrica.Il bidet,funzionante con la sola forza dell'acqua,non si addice a tale concetto?

    Comunque, ritornando al tema della puliza ,mi ricordo che in pochissimi paesini non ho notato cumuli di sporcizia e nemmeno spazi con immondizia accumulatasi da decenni,come succede nelle grandi città. E così,congetturando, ho due spiegazioni del perché del mistero:
    1) Non ci sono gli spazi tra gli edifici.Le casupole sono ben distanti tra loro e guardate a vista dagli aborigeni.
    2) La pattumiera viene "giustiziata in casa".
    Con questa frase vorrei specificare che nelle campagne giapponesi permane e continua ad essere irricidulmente perniciosa da combattere la cattiva abitudine di bruciare i rifiuti domestici fuori di casa. Spesso , in questi paesi la mattina si vedono dei pennacchi neri qua e là.Sono appunto i fumi dei fuochi purificatori.Uno si vorrebbe riempire le narici di fresca aria mattutina ,aria che dovrebbe essere pulita proprio perché siamo in campagna ma eccoti quel puzzo di plastica bruciata che ti tura il naso! mah! non sporca! E tiene lontani i corvi e gli insetti! Qualcuno potrebbe ribattere.

    RispondiElimina
  57. se vuoi ti mando la foto della pantegana (no topolino) morto all uscita di shibujia davanti al koban.
    piu grande di un phincer,ma nessuno lo vedeva....
    andrea

    RispondiElimina

I commenti sono liberi e senza moderazioni perciò in generali il commento passa in automatico ma potrà essere segato se:
-Spam
-Offensivo o sfondo sessuale
-OT

Si avvisano inoltre gli anonimi che anche a loro è permesso commentare ma in questo blog abbiamo un sistema gerarchico basato sui contributi nei contenuti. Un utente conosciuto e accreditato verrà trattato come un essere umano e avrà diritto a uscite anche antipatiche ma gli utenti nuovi e anonimi sono pregati di leggersi il blog prima di attaccarmi per un singolo post o una piccola serie. Nel caso degli anonimi essendo anonimi saranno considerati sempre dei nuovi arrivati. Il loro stato di anonimato li mette già nella condizione di essere considerati dei Troll. Avranno la loro possibilità di commentare ma nel caso risultino antipatici al sottoscritto verranno presi a pesci in faccia perché anonimi. Quindi suggerimento ai lettori nuovi arrivati, evitate l`anonimato basta un Nick mica altro e fatevi conoscere con dei contributi intelligenti allora le vostre parole saranno prese in considerazione anche quando mi attaccate.