venerdì 23 luglio 2010

Cercare lavoro che noia!!!

Visto che sono alla ricerca di un lavoro provo a fare un post sull` argomento per svelare a molti sognatori come e` il mercato qui.
Premettiamo che il Giappone e` in crisi come tutto il resto del mondo e quindi l` offerta e` scarsa.
Ricordiamo anche che nel 99% dei lavori non ti sponsorizzano il visto (o ce l'hai o nisba) e il giapponese e` richiesto a livello business.(Ci sono dei lavori che richiedono minima conoscenza del Giapponese ma nel 90% sono sotto pagati, temporanei o semplicemente specchietti per
le allodole).

Per cercare lavoro in Giappone se si hanno tutti i requisiti necessari ci sono vari sistemi:
-Ricerca nei siti delle ditte stesse per assunzioni diretta (non spiego questo punto perché troppo lungo e variegato ma diciamo ora l` offerta e` quasi nulla perché preferiscono prendere lo staff dalle agenzie).
-Ricerca presso siti di ricerca lavoro
-Ricerca presso l` ufficio di collocamento

Ufficio di collocamento
Qui si chiama Hallowork (ハローワーク) nel senso che al lavoro dici ciao e non lo vedi più?
Per accedere al servizio bisogna essere in regola con il visto e iscriversi presso lo sportello fornendo i dati personali e le informazioni relative agli ultimi due lavori svolti.(a qualcuno fanno anche la perquisizione rettale forse)

Fatto questo verrà rilasciata una tessera:




Con tale tessera si potrà andare alle postazioni informatiche per ricercare il lavoro:


Con il terminale di si potrà ricercare lavoro in vari modi:
-Cercando per specializzazione
-Cercando per area
-oppure su alcuni cercando per parola chiave con inserimento via penna ottica (qui la cosa diventa difficile io ho provato a scrivere in katakana itaria ma ci sono riuscito solo dopo dieci tentativi, quando invece ho provato a scrivere EIGO (inglese) ho dovuto desistere finché il vicino di piattaforma mi ha dato una mano ma anche lei giapponese non riusciva a farsi riconoscere il Kanji GO).

Per esempio cercando italiano si trovano 60 opportunità di lavoro quasi tutte nella ristorazione tranne due nel campo delle importazioni.
Se invece si cerca inglese si trovano 80 proposte quasi tutte per traduttori.

Una cosa interessante e` che ogni ufficio ha un software diverso(viva il federalismo e gli sprechi, chissa quanti soldi ogni prefettura ha speso per ogni sistema):
-A umeda si può scegliere nel dettaglio la tipologia di lavoro tipo “support tecnico informatico” ma non si può fare la ricerca per parola chiave.
-A Nishinomiya invece si può ricercare per parola chiave ma non si può filtrare nel dettaglio la tipologia di lavoro per esempio tutti gli informatici sono sotto SE (System Engineer).

I programmi poi cambiano come interfaccia e come grafica ma sopratutto come funzionalità:
-A umeda si selezionano 15 schede per poi aprirle in sequenza e visionarle velocemente
-A Nishinomiya invece si hanno delle mini schede a schermo che mostrano le prime parole dei singoli campi ma si può aprire una scheda alla volta (la cosa fa perdere tempo) l` unica cosa buona in questo software e` che si può vedere istantaneamente la location del posto di lavoro con Google map.

Interessanti sono le limitazioni:
-A umeda nel reparto per i giapponesi si possono stampare solo 4 schede e si ha un limite di utilizzo della piattaforma di 30 minuti
-A Nishinomiya si hanno sempre 30 minuti ma si posso stampare 5 schede
-Nella sezione per stranieri di Osaka invece non ci sono limiti di tempo e si posso stampare fino a dieci schede.

Specifichiamo una cosa, la sezione per stranieri può sembrare la più vantaggiosa ma per un motivo oscuro non permette l` accesso a tutte le schede.
Infatti in quella sezione i terminali sono anche in inglese ma permettono di accedere alla sezione per giapponesi, misteriosamente ho scoperto che non si vedono tutte le offerte ma un numero molto limitato di offerte per giapponesi. Chissà perché i database non sono allineati?

Comunque ormai io vado solo a quello di Nishinomiya perché mi e` più conveniente visto che e` vicino.
Ora vediamo la procedura:
1) esibendo il tesserino si prende un numero come dal salumiere.
2) Quando il proprio numero viene chiamato lo staff consegna un scheda con il numero della  postazione disponibile e si hanno trenta minuti per cercare.
3)Si va alla postazione si immette la propria eta e si procede alla ricerca e alla stampa.
4) si riconsegna allo sportello il numero di postazione e si dice allo staff che si vuole parlare con un consulente, quindi lo staff consegna un altro numero.
5)Si attende il proprio numero (qui la cosa può essere lunghetta io l` ultima volta ho aspettato 2 ore perché c'era il pienone) e si va allo sportello indicato nel display.
6)Lo staff  prende la tua tessera e va a stampare la vostra scheda, in seguito conferma alcune informazioni e visiona le schede alle quali siete interessati (massimo 2) confermando le specifiche richieste in vostro possesso.
7) lo staff chiama le ditte e vi presenta se la ditta dice che e` disponibile a ricevere il vostro curriculum lo staff stampa una scheda che dovrete spedire insieme ai vostri dati.
8)uno torna a casa imbusta il tutto e spedisce.

Poi vi dirò come vanno le cose su questo fronte ma ora parliamo dell` altro sistema per cercare lavoro quello online.

Ricerca lavoro online.
Ci sono centinaia di siti preposti alla ricerca di un lavoro ma per questa spiegazione vi parlerò di careercross un sito per stranieri e bi-linguisti.
Questo sito (http://www.careercross.com/) e molto usato dai professionisti che parlano giapponese e inglese, in realtà non e` altro che un aggregatore di offerte di lavoro fatte da ditte singole (una vera rarità) aziende di outsorcing (la maggior parte) e un po di aziende di cacciatori di teste (Head Hunters).
Qui il pregio e` che uno non ha limiti di possibili contatti giornalieri, essendo il sito anche Inglese può semplificare le cose nella ricerca ma ricordatevi la maggiorparte dei lavori e` scritta in giapponese perciò saperlo leggere e` indispensabile.
Un utilizzatore può cercare per tipologia di lavoro, stipendio, tipo di contratto, orari di lavoro, luogo di lavoro e più importante può cercare selezionando il livello linguistico desiderato sia nel giapponese e sia nell` inglese.

Adesso non saltate tutti a visitare il sito e non provate a cercavi un lavoro perché dovete ricordarvi una cosa, l` ultima voce e` nel 99,999999999999%:
現在のビザ     日本国籍、または日本での就労許可が必要です
Che in inglese e`:
Visa Status     Japanese national or permission to work in Japan required

Perciò almeno che non abbiate questa specifica evitare di perdere tempo in contatti per ormai quasi nessuna ditta si fa il mazzo per farvi un visto.
Cercando si trovano moltissimi lavori, uno a prima vista dice ma dove sta la crisi in Giappone????? Maronna quante offerte!!!! E che stipendi!!!!!!

Occhi tosi!!! meta delle offerte sono fasulle, semplicemente le ditte di recruitment fanno database.
Mettono un annuncio e cosi ricevono i vostri dati li inseriscono in un database e posso vantarsi con i futuri clienti di avere migliaia di iscritti ma direi per esperienza personale che i lavori reali sono solo il 30%.
Infatti se uno si prende la briga di monitorare i singoli siti di ogni agenzia (esatto io ogni giorno controllo 70 siti) noterà che le offerte riportate qui spesso non appaiono su sito ufficiale. Ma che cosa strana ho pensato?
Un altro indizio e` che anche se il tuo profilo corrisponde spesso e volentieri non rispondono al tuo messaggio oppure in tempi brevissimi arriva un email standard in cui ti informano che il tuo profilo non corrisponde ma che conserveranno i tuoi dati per future offerte di lavoro.

Inoltre molte aziende ti contattano la prima volta spesso senza sapere a quale offerta hai fatto richiesta e ti chiedono di venire (sempre a spese tue) ad un colloquio.

Usare questi siti non nuoce ma non sperate in dei miracoli.

La situazione ed esperienza diretta.

Ora parliamo della mia situazione e di come funziona una volta che hai contattato una ditta.
Diciamolo subito la ricerca del lavoro continua ma senza risultati decenti, uno passa una botta di tempo a cercare online delle posizioni aperte o va all' ufficio di collocamento ma il tutto sembra sempre portare ad un vicolo cieco.

Quello che scoccia di più sono le aziende che uno contatta dall' ufficio di collocamento, in questo caso uno si stampa le schede che più gli interessano e va allo sportello dedicato per iniziare la pratica con l' impiegato.
Quest' ultimo ti fa alcune domande sul tuo background e nel caso di noi stranieri sulle nostre abilita linguistiche e sullo status del permesso di soggiorno.
In seguito l' impiegato chiama la ditta dell' annuncio per confermare se la posizione e' ancora aperta, fatto questo vi i presenta telefonicamente:
-Qui ho un ingegnere di 34 anni ma e' straniero per l' esattezza e' Italiano , va bene? se e' straniero?
(dall' altra parte si sente un si)(questo demente ma cazzorola mi presenta alla pene di segugio, mio fa sembrare un alieno?) .
Lo staff allora descrive il tuo profilo e alla canonica domanda "ma parla giapponese?" risponde mi sembra di si ci sto colloquiando ora.
La ditta accetta di ricevere il curriculum, l' ufficio di collocamento ti stampa la schedina (questionario) che la ditta dovrà compilare e rispedire all' ufficio di collocamento dopo aver visionato il profilo e ti elenca le cose che questa ditta desidera ricevere.

Si torna a casa e si personalizza lo storico delle proprie esperienze di lavoro per quella ditta specifica, si personalizza il curriculum completo con i dati sui trasporti e la ragione per cui si e` scelto questo lavoro. Si riscrive il PR (una specie di descrizione di se stesso mirata a quel lavoro specifico) e si scrive una lettera di introduzione.
Dopo si stampa il tutto, attaccando le foto (devono essere rigorosamente attaccate non stampate sul curriculum), si imbusta e via con la spedizione.

Ma nel giro di massimo 2 o tre settimane vi arriverà una busta con una cartolina e il curriculum.
La dannata cartolina e' un prestampato aziendale con aggiunto il mio nome dove generalmente c'è' scritto "ci dispiace ma dopo un attenta analisi riteniamo che il suo profilo non corrisponda a quello da noi ricercato".
Tralasciamo che come cavolo mi valuti se non mi chiami ad un colloquio, tralasciamo che in molti casi il profilo era perfetto, ma a chi la vogliono dare a bere semplicemente per non fare una figura di merda con l' ufficio di collocamento hanno detto va ben per l' extraterrestre/barbaro ma poi in realtà
non valutano nemmeno il profilo.

Devo pero ritenermi fortunato pensate alla sfiga che hanno i grafici e i creativi, loro oltre al curriculum devono spedire anche il book con una raccolta dei lavori fatti in precedenza.
Stampare quel book richiede tempo, carta e cartucce di inchiostro, poi costa più cara anche la spedizione.
Da come mi ha raccontato uno di loro (sei in ascolto vero?) spesso (nel 99% dei casi) il book non lo restituiscono mandano solo la schifosa cartolina.

Ora per farvi capire la cosa meglio vi descrivo un lavoro per il quale ho mandato il mio curriculum. Tra lascio le altre decine di casi prendo quello più incredibile.
Ecco la scheda:

Cercasi SE (System engineer)
Si richiedono:
1-Conoscenza Windows e Linux
2-Conoscenza network e router
3-Esperienza nel web design
4-Photoshop e Illustrator
5-Programmazione PHP

Ok escluso che trovare un ingegnere giapponese che sia un SE, web designer, un grafico, un programmatore e un network engineer la vedo dura. Non che non ce ne siano di bravi ma generalmente tendono a essere monotematici.
Ora nel mio caso:
1-Check
2-Check
3-Ho fatto il web designer per molto tempo quindi check.
4-non sono una cima ma me la cavo molto bene (scusatemi professionisti del campo non vi voglio rubare il lavoro, me cavo solo bene ma non sono al
vostro livello)
5-Sono un po arrugginito ma ce la posso fare quindi check.

Ora direte voi va be dai ci saranno altri che posso fare queste cose ed e` verissimo ma alla fine c'erano altre due specifiche interessati:
7-Conoscenza della lingua inglese a livello business
8-Conoscenza della lingua Italiana a livello business
9-Uso maggioritario dell` inglese

Ora dico io dove lo trovano un SE/Programmatore/Grafico/Web designer che parla bene l' inglese e l' Italiano? Già si capisce dall` indicazione uso dell` inglese in prevalenza che non ci sperano in uno che parla anche l` Italiano. Ma andando a vedere la loro Homepage cosa scopro? Che sono un
negozio online che vende prodotti firmati italiani. Mi sa che in realtà l` Italiano potrebbe essere prioritario visto in fornitori.
Ho mandato il mio curriculum ed e` passato un mese,  ma non vedendo nessuna comunicazione ho deciso di mandare un fax lecca culo.
Zack.....due giorni dopo ho ricevuto una chiamata "Ci dispiace ma il suo profilo non corrisponde!!!".
Stavolta mi sono un po girate quindi ho domandato ma come fa a dire che il mio profilo non corrisponde?
Lui ha fatto le sue belle arrampicate sugli specchi dimostrandomi che il curriculum non lo aveva nemmeno letto.
Ma dica verità non mi ha chiamato al colloquio perché sono straniero giusto?
Lui risponde “non esattamente ma non l` ho chiamata perché come può capire qui non parliamo inglese o Italiano e ci serviva un ingegnere che si occupasse anche delle relazioni con i fornitori se poi con noi a problemi di comunicazione siamo al punto di prima”
io “Scusi che lingua stiamo parlando adesso?”
lui “il giapponese”.
Io “Be allora vede che non ci sono problemi di comunicazione?”
Quindi ho agganciato fan culo all` ennesimo pirla che non mi chiama ad un colloquio solo perché sono straniero.
Ora vado a rilasciare nella metropolita tutto il gas Angelosarin che sto accumulando nei bomboloni.

P.s.
Morale della storia se sposate un giapponese prendete il cognome giapponese forse cosi vi chiamano ad un colloquio.

P.s.s.
Se non mi condannano a morte per l` attacco con l` Angelosarin, presto un post sui colloqui a Tokyo.

48 commenti:

  1. :-S

    ma scusa mi sfugge una cosa: come fa uno ad ottenere il visto se non ha un lavoro?

    sarò ignorante... pensavo che se uno dimostrava di aver trovato lavoro, riusciva ad ottenere il visto... altrimenti come fa uno ad averlo, escluso il matrimonio o l'iscrizione ad una qualche scuola?

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  2. Consolati che pure qui i curriculum li leggono in pochi e ti trovi il laureato in lettere (senza offese) che ti fa un colloquio per una posizione tecnica senza capire neanche di cosa si sta parlando.
    La più bella era quella dell'azienda di cui non mi potevano dire neanche il settore o il tipo di prodotto...


    Dunque c'e' un'azienda che progetta un prodotto....lo manda in produzione...poi lo vende....pero' e' leader nel proprio settore! ehm non posso aggiungere altro.


    Vabbe' che a necessita' ti progetto anche i razzi, pero' se mi si richiede esperienza o interesse per la posizione su cosa dovrei basare il mio giudizio?

    Inoltre mi dicono che tra i più giovani sia molto di moda lavorare gratis (li chiamano stage).

    PS Almeno la foto sul cv non bisogna incollarla. =)

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  3. Ma non puoi cambiare cognome e prendere quello di tua moglie? ?__?
    TyUan

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. @S
    Tralasciando il trovarsi al posto giusto nel momento giusto, con le skills giuste restano le seguenti opzioni (in ordine sparso) in cui uno:

    1- Lo "compra"
    2- Lavora in nero senza farsi beccare (overstaying del visa turistico)
    3- Si fa sfruttare come "trainer" (vale soprattutto per alcuni stati del sud est asiatico)
    4- E' sponsorizzato dall'azienda che lo manda a lavorare in Giappone
    5- Apre una attivita' imprenditoriale
    6- E' studente (si applicano restrizioni al lavoro legale, quindi va a finire che lavori in nero per mantenerti e studiare la lingua per davvero)
    7- Si sposa

    Tranne la 7 sono tutte opzioni a "tempo determinato", che non garantiscono il rinnovo del visa.
    L'ideale e' avere come Luca la residenza permanente, cioe' un visa che non scade e non si rinnova tuttavia l'unica via "sicura" per aggiudicarselo e' quella del matrimonio con un/a locale. Il visa permanente per "meriti" lo puoi richiedere dopo almeno 7 anni di residenza ed e' sottoposto a criteri abbastanza eterogenei, tali da non assicurarne l'ottenimento.

    La cosa e' piuttosto circolare e l'obiettivo e' abbastanza lampante: attiro gente, la faccio lavorare per un po'e poi (prima che mettano radici)tanti saluti e avanti il prossimo.
    Guarda cosa han fatto coi nikkei per avere manovalanza a basso costo per l'automotive.

    @Luca
    All'alias in kanji pensaci, in fondo non devi cambiar nome.

    Lettura consigliata per nuove ed entusiasmanti possibilita' di carriera:

    http://www.amazon.co.jp/%E8%A3%8F%E3%81%AE%E3%83%8F%E3%83%AD%E3%83%BC%E3%83%AF%E3%83%BC%E3%82%AF-%E8%8D%89%E4%B8%8B-%E3%82%B7%E3%83%B3%E3%83%A4/dp/4883924335/

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  6. La situazione è deprimente, almeno qui si possono consultare on-line i siti degli uffici di collocamento senza limiti di tempo, non che ci sia granchè...praticamente l'80% delle richieste riguarda gli invalidi civili che per legge devono essere collocati in base al personale presente in una ditta (in percentuale), quindi è obbligatoria l'assunzione di questi soggetti deboli. Per il resto si ci affida alle solite agenzie interinali le quali o non si fanno vive, oppure si fanno vive a metà luglio offrendoti guarda caso 2 o 3 settimane di lavoro (per sostituire chi è fisso e và giustamente in ferie) oppure con contratti settimanali prolungati ogni venerdì a discrezione del datore di lavoro...poi come oggi capita di sentire gente che và fuori di melone e accoppa ex datore di lavoro ed ex direttore e si suicida non prima di aver tentato di dare fuoco alla propria ex ditta...

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  7. Il sistema nipponico è davvero refrattario a qualsiasi "infiltrazione" straniera, basta grattare un po' sotto la superficie e ne esce un quadretto assurdo! Sorvolo sulla burocrazia ai confini della realtà di cui tu avevi già diffusamente parlato in un cazziglione di post... penso che vivere questa situazione sia molto frustrante :(

    Terra Nova

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  8. @Mamoru: ... vabé ho già capito... quanto costa comprarlo??

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  9. In molti paesi per intraprendere la carriera di traduttore non è richiesta una laurea.E' necessario essere molto fluente in due lingue,e avere certificati che attestino la tua dimestichezza.
    Mia cugina lavora in svezia come interprete senza avere nemmeno la bachelor,ovviamente ha conseguito esami di lingua.In giappone quali sono i requisiti per essere un traduttore?
    Che livello hai del JLPT?e in inglese?Perchè è una strada che potresti tentare,soprattutto se hai una specializzazione,potresti eventualmente fare traduzioni per quel campo.

    Anche se coi tempi che corrono è dura.

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  10. per specializzazione intendevo ad esempio se la tua senmon è l'informatica,puoi lavorare come traduttore nel campo informatico.non mi ero espresos molto bene

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  11. Credo che in questo periodo ahime' la ricerca di lavoro con questi metodi sia per lo piu' tempo sprecato. L'unica cosa che possa funzionare forse e' il networking. Poi non dimenticare che almeno per la mia esperienza Hello Work pullula di pessime aziende. Comunque continua a cercare e in bocca al lupo.

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  12. ma che ti aspettavi nn sei neanche japponese

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  13. Forza e coraggio, non mollare! E' dura ma bisogna insistere e rompere le palle!!

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  14. L'anonimo qui sopra e' un coglione, ma involontariamente ha detto una cosa giusta: noi stranieri siamo cittadini di serie B, e quando possibile gli indigeni fanno volentieri a meno di noi. Solo referenze solide a mio avviso possono aiutare, quindi insisto con la pratica del networking. E nel frattempo accontentarsi di qualunque cosa, almeno io farei cosi'.

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  15. XS
    Ha gia spiegato bene la cosa mamoru, comprarlo si puo nel senso che ci sono delle agenzie specializzate che a pagamento organizzano matrimoni di convenienza.
    Ma per noi italiani non serve, conosco vari tipi che:
    1) conoscono la tipa online
    2) vengono qui per un incontro
    3) due settimane dopo iniziano la pratica per il matrimonio
    4) stanno con la tipa per 3 o 4 anni
    5) divorziano
    6) ma restano in giappone
    Un altro modo per comprarlo e` trovare un ristoratore che per 3000euro ti fa le pratiche e ti fa lavorare a prezzo di schiavo per dodici ore al giorno ma poi per rinnovarlo devi trovarti un altro lavoro.

    Xmamoru
    Ci credo, un classico delle mie vecchie esperienze di lavoro, mi assunsero come responsabile marketing in siemens.
    Io non ho mai fatto marketing, pero era un bel lavoro andavo nei negozi ad organizzare promozioni, preparavo le stagiste e magari con un po di culo durante la pausa pranzo restavo in negozio ad assaggiare la marmellata delle commesse.

    XTyuan
    Neanche morto il mio cognome non si tocca, poi ora e` un po incasinata la cosa, al momento del matrimonio zack il cognome si cambia ma dopo devi fare un macello di carte

    Xmamoru
    Conosco tanti nikkei tutti disoccupati, li chiamavano in fabbrica e mo li mandano tutti a casa.
    Tralasciamo lo stipendio (600yen all ora per rischiare di troncarsi una mano)
    lo avevo letto e per i lettori mettero il link con la traduzione in inglese.
    Molti resteranno scioccati.

    X4S
    Qui si puo ma vedi informazioni minime meglio andare all ufficio (ci devo andare comunque per il sussidio)

    XTerra Nova
    Esatto, si mi fa incazzare, se mi chiamassero a un colloqui e poi non gli vado bene chi se ne frega, posso imparare dai miei errori ma senza colloqui mi girano, inoltre speravo molto nel lavoro che ho descritto. Non capita molto spesso un lavoro dove serve l@ italiano.XAnonimo ha detto...

    Xanonimo
    Il mio livello Jlpt e` circa il secondo in teoria ma non ho mai fatto i test (cosa che mi sto approntando a fare). per l` inglese ho 860-990.
    Non mi azzarderei a fare pero il traduttore ad ognuno la sua specializzazione, pero ti posso dire che conosco gente laureata che vive qui non riesco a trovare lavoro come traduttori o interpreti le ditte giapponesi preferiscono prendere un economica signorina giapponese.

    XSirDiC
    nella sezione per stranieri le ditte sono allucinanti ma nella sezione per giapponesi trovi di tutto buone e cattive, ho visto delle ditte che prendevano ingegneri per 180man con 10 ore al giorno di lavoro dei fuori di testa.

    XAnonimo
    in modo non simpatico hai fatto il punto, qui la razza centra.

    XSimone
    Grazie rompero.

    XSirDiC
    Questa e` una cosa che spero i miei lettori capiscano in ogni paese lo straniero e` un cittadino di serie b in giappone la cosa e` sancita dalla legge.

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  16. Non riuscirò mai a lavorare in Giappone... :-( Mi sto organizzando per il punto 7 di mamoru ;-) e ho anche contatti con un paio di "scagnozzi" tokyesi della mia ditta... però mi manca la lingua... :-( Il (prossimo venturo) nipotino di 12 anni mi piglia per l'おしり perché non riesco a capire tutti i kanji di terza elementare, figuriamoci se riesco a fare l'ingegnere del software...
    Sono triste... ma almeno tra 16 giorni rivedo la mia fidanzata e il 20 torniamo insieme in Italia! (^-^)

    PS: mamoru, facciamo cena dei fan del blog di Luca per festeggiarla? :-D

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  17. Beh se uno si deve fare una moglie/marito o lavorare come uno schiavo, direi che questo non significa comprare il visto
    manco morta (a parte che sono già sposata)

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  18. Che situazione....
    Se in futuro potro' veramente tornare in Giappone(il visto lo potrei prendere come madre di cittadine giapponesi,in attesa dell'eventuale matrimonio?)avevo pensato di cercare lavoro in un ristorante italiano.
    Ma ora penso che sara' impossibile!!!
    Il mio giapponese poi e' tipo bambina dell'asilo(>_<)
    Sono senza speranze,vero?

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  19. Ciao Luca ti ho inviato un email,ho bisogno del tuo aiuto

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  20. a me è successo con dei lavori part time ,una volta me l'hanno detto in faccia che non mi han presa perchè sono italiana!dopo avermi fatto andare li al colloquio,1ora emmezza in treno a spese mie,'ti faremo fapere',mi arriva la lettera:ci dispiace ma non cerchiamo stranieri...e dirmelo prima no??non ci voleva un genio a capire che ero straniera dal mio curriculum,e dal mio colloquio.almeno son stati sinceri.avranno preso lo solito stordito/a giapponese che si vanta di avere un attestato di inglese quale toiec ma non sa formulare una frase decente.

    RispondiElimina
  21. Luca hai mai pensato di metterti in proprio e fare software o siti tipo e-commerce per le aziende?
    Anche le traduzioni non e` una brutta scelta....
    e provare nella ristorazione?
    Cmq oggi parlavo con una signora giapponese e lei mi diceva che il 2kyu e` richiesto per lavorare in giappone all`inizio anche io non volevo farlo ma alla fine mi sa che lo` faro`.
    Forza non mollare

    RispondiElimina
  22. @Andrea

    Penso che le traduzioni siano un "brutto" campo... lasciamole fare agli esperti, che pochi non sono. Le skill di Luca sono altre e la lingua diventa un mezzo.

    Quanto alla ristorazione giapponese e' un settore iperconcorrenziale, a basso profitto ed alto rischio... poi necessita di un investimento iniziale discreto e l'opzione soci-cofinanziatori e' da escludere x tutta una serie di motivi che non sto qui a elencare.
    Improvvisarsi non conviene.

    Sul 2kyu ritengo sia una opinione personale del tuo interlocutore per una serie di motivi:

    1- il nouryoku shiken lo conoscono in pochi. Molti giapponesi neanche sanno che esiste e molte skill richieste sono fuori persino dalla loro portata...tanto per dire come e' calibrato infatti da questanno lo hanno ricalibrato per cercare di risolevarne l'immagine.
    Chi ne fa richiesta negli annunci di lavoro se lo richiede, di solito vuole il primo livello (tanto per non sbagliare)

    2- per i motivi di cui sopra una azienda potrebbe anche chiederti il business proficency della jetro...che dicono piu' orientato all'utilizzo pratico allora si che sarebbero cavoli.

    3- il 2kyu ho sentito che veniva richiesto da aziende giapponesi operanti in italia ai dipendenti italiani, personalmente lo vedo piu' come un paletto burocratico aziendale che un qualcosa di concretamente utile (le persone di cui parlo lavorano in azienda da tempo al momento dell'esame)

    4- La lingua e' uno strumento (tranne che per i lavori di interpretariato).
    Ad es. se sei ingegnere "parli" con tante altre cose (disegni, calcoli, modelli 3d etc... dipendentemente dal campo), la lingua e' contorno e non serve avere un linguaggio troppo raffinato.

    Detto questo se uno ha fatto l'esame lo puo' mettere anche nel CV, sempre che la cosa non sortisca effetti indesiderati.

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  23. ---- PISTOLOTTO SCOORDINATO E PALLOSO ----
    (evitare prima dei pasti e tenere una confezione di Prozac e una bottiglia di coca cola a portata di mano)

    Ora vorrei aprire una riflessione generale.

    Tralasciando le ragioni affettivo sentimentali, e' chiaro che ci sono molte persone che vedono una "rendita" implicita nel solo fatto di stabilirsi in Giappone: mi piacerebbe avere l'opinione dei lettori in merito ai plus che vedono o immaginano possano esserci.
    Per contro non si possono nemmeno ignorare i minus, ad esempio ci vedo (ri-sottolineo che escludo da questo chi tiene famiglia in loco):

    1 scarsa possibilita' di integrazione sociale (con problemi di housing, banche etc)

    2 difficolta' elevata nello stabilirsi permanentemente (escluso il punto 7 del mio commento precedente)

    3 impossibilita' di ricorrere (in modo pienamente legale)a lavori "umili" per i periodi di magra...in ogni caso la scadenza del visa resta in agguato

    4 in ragione dei punti precedenti possibilita' non troppo remota di smenarci un sacco di soldi: ad es. lavorare x 10 anni, tornare in Italia per mancanza di visto e perdere 7 anni di contributi pensionistici (cosa che ai cittadini usa non succede perche' hanno la reversibilita' bilaterale dei contributi).

    5 Il pericolo di finire in una delle tante zone grigie del nipponico sistema...ad es. con l'azienda che ti dava impiego non paga la sanita' e la pensione, perche' ti ha fatto il contratto super extra light, poi l'ufficio comunale ti sgama e ti chiede 20man di arretrati (e il bello e' che non sapevi nemmeno di aver fatto il furbo perche' i furbi veri erano altri). Oppure quelli che non ti pagano perche' sanno che ti sta scadendo il visto e che te ne devi tornare a casina bella senza possibilita' di appello.
    ....e purtroppo queste (ed altre) cose capitano per davvero.

    Nel mio infinito cinismo i rischi di cui sopra li prenderei, come diceva Niki Lauda, solo se potessi imbottirmi le chiappe di soldi...ossia se il contrappeso economico fosse (diciamo, a spanne, un) 2.5x quello italiano (al netto di tasse e spese).

    Anche perche' tanto e' difficile costruire un progetto cosi' complesso per la propria vita, tanto e' facile mandare tutto a tane.

    L'opzione "povero in canna ma felice" la lascio negli albi illustrati per bambini poiche' la ritengo un bel ossimoro (il che, badate, non significa ricco=felice, ci vuole il giusto equilibrio, ma i rischi in questo caso dovrebbero essere presi seriamente in considerazione).
    In pratica se uno dedica tempo, soldi e bile (perche' di pieghe tocca farne) al progetto di trasferirsi in Giappone (o da qualunque altra parte), quantomeno il gioco deve valere la candela ... per non trovarsi con in mano un cerino.

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  24. Da Italicus:

    Luca, immaginati di partecipare a questo dialogo.Il dialogo è svolto in giapponese,in Giappone,tra un cliente(italiano) e un Giapponese:

    -Buongiorno! Avete il Voltaren? Dice il cliente.
    - In confetti o in pomata?Chiede la "farmacista".
    -Beh! In pomata,per favore! Risponde il cliente. Rallegrandosi per il fatto che ,oltre ad averlo trovato(il Voltaren),c'è anche l'inaspettata scelta tra il tubetto e i confetti.
    - La pomata non l'abbiamo.Risponde la "farmacista".
    -Mmmh..allora in confetti ,per favore! Risponde di nuovo il cliente(visibilmente deluso e contrariato,perché ormai ci aveva fatto la bocca).
    - Mi dispiace ma non abbiamo nemmeno i confetti.Ribatte la "farmacista"(questa volta senza nemmeno andare a cercarli).
    -Scusi,ma non avete né pomata né confetti perché li avete finiti entrambi,o proprio non li avete mai avuti? Chiede il cliente leggermente su di giri(per la malriuscita presa di sedere..).
    - Adesso non li abbiamo. Risponde la "farmacista".
    - E prima li avevate? chiede il cliente.
    -No. Risponde la "farmacista".
    - E dopo li avrete?
    -Non credo. Risponde ancora la "farmacista".
    - Mi raccomando,si spari in bocca al più presto.Risponde in italiano il cliente.

    Morale

    Ecco,Luca, noi ci muoviamo in questa giungla di " ora non c'è"( e si scopre che non c'era mai stato nemmeno prima)." Per ora non l'abbiamo ancora"(e si scopre che non ci sarà nemmeno dopo,mai!).
    La nostra è una prova di resistenza e se la passiamo potremo affrontare altre cose ben peggiori. In guardia e, Auguri!
    Il cognome lascialo com'è : Una garanzia in più!

    P.S Sei fortunato perché non danno la galera ai padri di bambini bellissimi!

    Prendiamola per questo verso va'!

    RispondiElimina
  25. Luca ti ho inviato un email

    RispondiElimina
  26. Allora io ho cercato un po' per un lavoro in Giappone.
    Essendo che non parlo/leggo/scrivo come un nativo (l'1kyu non basta per capirsi) ho escluso ditte giapponesi-giapponesi.
    Per ditte americane, europee con sede in Giappone di solito basta il 2kyu + inglese business.
    Non so se chiedono effettivamente il certificato, ma il livello deve essere almeno quello.

    Detto questo prima della crisi c'erano molte offerte, ora sono poche e non competitive con Londra a livello di retribuzione.
    Pero' mi piacerebbe andarci a vivere per un periodo quindi continuo a mandare CV e vediamo...
    Per la cronaca faccio il programmatore.

    RispondiElimina
  27. Non e' vero che nessuno conosce il jlpt. Non ne conosceranno il nome ufficiale o i dettagli, ma sanno bene che esiste un test di lingua per stranieri. Il 2kyu pero' non e' sufficiente nella maggior parte dei casi e sul curriculum puo' essere usato contro di voi. L'1kyu invece e' considerato il non plus ultra discutibile...) e avendolo ci si puo' dimenticare tranquillamente del jetro bjt e del jtest, questi si' che sono pressoche' sconosciuti eccetto forse in certi ambienti.
    Ai giapponesi piacciono le certificazioni, quindi qualunque siano le nostre competenze e' sempre meglio certificarle sostenendo il test, TOEIC compreso. E se Luca e' esperto di informatica ci saranno pure i test attinenti al suo campo.

    Traduzioni: vero che ci vogliono abilita' particolari nella lingua di destinazione, ma per le traduzioni tecniche e' piu' importante essere competenti nell'argomento. Anch'io le vorrei fare se potessi entrare nell'ambiente, il problema e': a chi servono traduzioni dal giapp all'italiano di elettronica? e suppongo che per Luca con l'informatica il problema sia lo stesso.

    Per rispondere alla riflessione di Mamoru: i minus sono quelli elencati da te a parte che io rientro nel punto 7; aggiungerei la seccatura di sentirsi dire sempre le solite cose (da dove vieni? da quanto ci sei? ma come parli bene il
    giapponese! ti piace il pesce?eeeeeeeeeh!!? ) che dopo tanti anni comincia a stancare.
    Oltre a mia moglie, i (pochi) soldi in piu' sono praticamente l'unico motivo che mi tiene qui, ma anche qui gli stipendi, i bonus e il lavoro diminuiscono sempre piu'. Spero solo di avere una scappatoia pronta verso l'italia il giorno -vicino- che mi trovero' col culo per terra. Pezzente per pezzente, meglio a casa.
    A tutti coloro che vorrebbero venire a lavorare: meglio di no. Se pensate di riuscire a sopravvivere nel caos delle citta' cinesi, potrebbe non essere una cattiva idea studiare il cinese e cercare di andare in cina.

    RispondiElimina
  28. @mamoru:per il discorso di fare traduzioni io in tempi di magra non lo escluderei anche perche` quando ha bisogno di mangiare fai qualunque tipo di lavoro(legale).
    Per il discorso ristorazione non intendevo dire di aprire una attivita` commerciale ma di andare a lavorare in qlc ristorante.
    Ultimo per il discorso del 2kyu ti dico anche io penso che non sia indespensabile pero` su molti annunci che ho visto io il 2kyu e` il minimo richiesto.
    Anche se penso (come mi hanno anche detto di persona il responsabiel del personale della filiale giapponese dell`azienda dove lavoro attualmente) che e` inutile avere queste certificazioni se poi non sei in grado di esprimerti come un giapponese.
    Ultima cosa mi spieghi meglio il discorso del contratto extra light???

    RispondiElimina
  29. @Sirdic
    Dai, non ho detto proprio "nessuno" ;)
    diciamo che non ha la popolarita' del toeic

    Anche se penso (come mi hanno anche detto di persona il responsabiel del personale della filiale giapponese dell`azienda dove lavoro attualmente) che e` inutile avere queste certificazioni se poi non sei in grado di esprimerti come un giapponese.

    Grossomodo il concetto era questo e l'ha espresso bene Andrea: sulla passione per i test e le qualifiche concordo, ma non garantiscono necessariamente le competenze linguistiche in lettura, scrittura e parlato come detto sopra. Il problema e': anche se porti la qualifica, il pezzo di carta, che grado di fiducia ti danno? Devono comunque darti la possibilita' di dimostrarlo sul campo quanto vali...

    Quella del jetro l'ho tirata fuori solo per fare un esempio di quello che potrebbero inventarsi di chiedere al candidato.
    comunque mi sembra che la richiesta linguistica a volte sfoci nell'ossessione e sia slegata ddalle reali necessita'.

    da dove vieni? da quanto ci sei? ma come parli bene il giapponese! ti piace il pesce?eeeeeeeeeh!!?

    XD Mi ricorda qualcosa.
    (Dialogo standard con gaikokujin no.21B)

    @Andrea
    Sulle traduzioni e' la stessa cosa che han fatto molti giapponesi in italia, con il risultato di far abbassare le tariffe di brutto, tieni conto che se possono pigliano l'interprete giapponese madrelingua, devi proporti ad aziende italiane, ma come diceva sirdic di tradurre dal giapponese all'italiano non so a quanti interessi. Per arrotondare, ammesso di trovare qualcosa, sono d'accordo.

    Sul discorso contratto light, te lo potranno spiegare meglio di me i residenti, comunque ci provo. In Giappone sanita' e pensioni sono amministrati dallo stato ed ognuno deve pagare i rispettivi contributi. In teoria.

    Se l'azienda ti mette nello "shakai hoken" (amministrato da un'agenzia statale assieme alle pensioni) allora coi contributi fate 50 e 50 e te li tolgono dalla busta paga. L'inghippo sta nel fatto che per risparmiare possono inventarsi il modo di non assicurarti facendo ricadere l'onere dei contributi interamente su di te.
    A questo punto ricadi in un altro sistema il "kokumin kenko hoken", che viene amministrato dai comuni.

    Morale: (a regime) ti trovi quella che credevi essere la tua paga netta decurata di un 2man/ mese per pagare la sanita'...
    Poi se uno rischia e non la paga (come fanno alcuni giapponesi) quando va in ospedale gli fatturano il 120-130% del costo standard della prestazione fatta agli assicurati (che ne invece pagano il 30% con il 70% coperto dallo stato).
    Se si viene beccati, pero' possono chiedere gli arretrati, considera che stanno cercando di combattere l'evasione al massimo perche' i conti previdenziali sono in profondo rosso.
    Quindi occhio.

    RispondiElimina
  30. @mamoru
    About il jlpt: secondo me non garantisce le competenze nel parlato perche' non lo testa. Le competenze in lettura le garantisce, ma il problema e' che soprattutto per kanji e vocabolario il livello certificato e' basso, 1kyu compreso. Solo che loro, sentendo 1kyu e non conoscendo il test perche' non li riguarda direttamente, lo considerano il non plus ultra ( e per quello dicevo che e' discutibile). In realta' bisognerebbe avere l'1kyu come minimo e poi andare oltre per conto proprio. Vero che e' inutile avere le certificazioni se non ci sai fare. Pero' averle e' sempre meglio.

    Shakai hoken: Il barbatrucco della shakai hoken e' stato applicato pure da Nova, la grande scuola di lingue che dava lavoro a molti di noi. Che poi ha avuto quello che si meritava.

    RispondiElimina
  31. XMarco
    mai dire mai, certo non e` facile.

    XS
    Se sei sposata sei gia una schiava (noi sposati siamo tutti schiavi)

    XMorena
    Non sono sicuro che tu possa avere il visto(forse mi sbaglio) se tua figlia fosse economicamente produttiva potresti avere un dependent visa ma se e` piccola non lo so.
    l` unico e` questo ma deve dimostrare disponibilita economica per mantenere la prole, il tutto viene deciso dalla corte di giustizia.
    http://english.visajapan.jp/teiju.html

    XGianluca Aramini
    Lo so ma in questo momento non riesco a risponderti, dammi un po di tempo.

    Xalice
    Tipico

    Xandrea
    Ci ho pensato ma mettermi in proprio ha troppi rischi, mia moglie non ne vuole nemmeno discutere.
    Diciamo semplice mente che alla traduzioni non ci penso nemmeno perche non mi darebbero nessuna soddisfazione.
    Una cosa che mi piace del lavoro e` che se mi da delle soddisfazioni mi aiuta a restare sano di mente in questa gabbia di matti.

    Xmamoru
    Come dite voi sopratutto le piccole aziende (quelle che poi sono il maggior mercato del lavoro in Giappone) non sanno nemmeno cosa sono le certificazioni lingustiche.
    Io per esempio sono sicurissimo di cavarmela e ho uno storico di lavoro che prova la mia capacita di lavorare con i Giapponesi, e poi una cosa ci sono i contatti dei passati manager, basta chiamarli o mandare una email per sapere come me la cavo.
    Quoto tutto il discorso vantaggi e svantaggi.

    XItalicus:
    Ottimo esempio pratico.
    chi ti ha detto che non c`e` la galera, ho gia 2 mandati di comparizione perche il bimbo brilla troppo

    Xuberto
    In bocca al lupo, il problema e` che in Kansai mancano le ditte straniere.

    XSirDiC
    Ma secondo me anche quando avro passato i test non mi chiameranno ai colloqui, forse a tokyo serve a qualcosa la certificazione (ci sono molti piu stranieri che lavorano al di fuori della ristorazione ecc)
    Ma in kansai mi sa che se ne fregano della certificazione.

    Xandrea
    Posso trovare un lavoretto da amici ma se sara necessario lo faro a sussidio finito.
    Per il discorso contratti mettiamola in modo semplice la normativa non obbliga la ditta a pagarti i contributi (messa terra terra) percio se non stai all` occhio te li trovi da pagare con gli interessi.

    XTutti
    Non mi passa nemmeno per la testa di spostarmi in italia, regola numero uno per uno sposato con una giapponese non fare il ping pong.
    Conosco troppi italiani che si sono spostati a seconda della situazione da un paese all` altro mollando cio che avevano costruito, ora sono 50enni senza soldi senza proprieta e senza pensione.
    Sul lato soldi posso campare riducendo gli sprechi (cene fuori ecc) per almeno 2 anni, ora sto spingendo per tokyo ma solo fino alla fine del permesso di maternita di mia moglie, se poi non salta fuori un lavoro decente in Kansai faccio l` ikemen!!!!
    il che non e` un male per l` italianita del piccolo

    RispondiElimina
  32. e io che speravo in un post lunghissimo magari diviso in quattro parti dove spieghi la situazione attuale , il colloquio , lo stipendio ridicolo e la tua mogliettina che avendo risolto nn ti uccide e poi si suicida
    ps io pensavo che i giapponesi avevano una cultura del lavoro del tipo (non guardare troppo all'esagerazione) mi licenziano nn trovo lavoro , magari vivo per un anno a cazzo ma vendo tutto e rischio in proprio , suicidandosi (scusa se uso troppo questo luogo comune) se va male.
    pps scusa ma il precedente lavoro sei riuscito ad ottenerlo perchè era una ditta non giapponese (e naturalmente anche qualificato) anche se precario e allora conoscendo la situazione degli stranieri in giappone cerca solo in ditte straniere operanti là.

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  33. @Luca: no cicci, lo schiavo è lui!

    Comunque dai vostri discorsi sembra quasi quasi che l'Italia sia un paradiso lavorarivo e sanitario... perché finora su sunità e lavoro in giappone sono state scritte cose agghiaccianti... :-/
    La cosa bella delll'Italia è che i datori di lavoro non sono così schizzinosi come mi sembra di capire siano qualli giapponesi.
    e danno un'importanza molto relativa ai titoli di studio e alle certificazioni. e anche con gli stranieri non sono poi molto fiscali.
    se non altro l'Italia mi piace per questo

    RispondiElimina
  34. @S
    Si cerca solo di mettere in guardia dal prendere troppo sotto gamba il Giappone: se ti fregano in Italia puoi contare sulla famiglia, se ti fregano in Giappone il colpo che ricevi e' almeno doppio.

    Il paragone comunque non e' mia intenzione farlo in questa discussione, in quanto si sta parlando strettamente della situazione giapponese e delle implicazioni per chi decide di viverci da immigrato.
    Il riflesso pavloniano di paragonare Giappone e Italia quando si sta parlando di uno dei due paesi non deve far perdere di vista il succo della questione e non deve tramutarsi in un modo per assolvere certi comportamenti (da qualunque parte vengano).
    Questo è bene ricordarlo sempre, soprattutto quando si parla di Giappone, perche' ci sara' sempre la schiera di apologisti pronti a giustificare i peggio comportamenti in nome di una (palesemente falsa) tradizione o sensibilita' culturale.

    In pratica e' utile snocciolare questi argomenti perche', per quanto brutti o scomodi, da essi qualcosa si impara.

    PS Per i piu' giovani che vogliono provare a starci e' bene partire disillusi, se poi ci si trova a viverci per piu' di 3 anni allora i piani per il proprio futuro occorre averli belli chiari o quanto meno capire bene i pro e i contro.

    RispondiElimina
  35. Grazie Luca per l'impegno e la costanza che elargisci a beneficio di tutti i lettori veramente interessati, con discorsi concreti e seri e reportage di vita vissuta in Giappone.
    Mi dispiace sapere che la ricerca del lavoro ti assilla, ma nonostante ciò trovi lo stimolo per chiarire con esempi reali e descrizioni autentiche le effettive condizioni di uno straniero in Giappone, dando ammonimenti su tutti sui falsi miti di un paese che, anche se ben organizzato, presenta in fin dei conti numerosi ostacoli al viver comune, come quelli che tu sottolinei: tutte cose che -agli occhi dei più- sembrano esagerazioni, quando in realtà rappresentano l'unico autentico modo di sperimentare il Giappone, non da eterno turista incantato, ma da persona che ci vive.
    Quanto alla richiesta di opinioni lanciata da Mamoru, se per "rendita implicita" si vuole intendere qualcosa che in Giappone fa comunque star bene a prescindere, anche se poi si affrontano quotidianamente problemi come quelli che affronta il cittadino medio in Giappone o peggio ancora uno straniero residente, ebbene per me è presto detto: si può approssimare dicendo che in Giappone non esistono rendite implicite, perchè nella vita reale ogni cosa ha un costo, pertanto solo chi vive di soldi altrui può permettersi di prendere il meglio da ogni posto, incurante del sacrificio che occorre invece per guadagnarselo. In pratica, se si crede che il semplice fatto di trovarsi in Giappone rappresenti un vantaggio piuttosto che trovarsi in un altro luogo del pianeta, ritengo si tratti di una prospettiva irreale, se si parte dal presupposto che nella vita le cose per averle occorre anche sudarsele. Se invece tutto viene pagato da altri e non si fa altro che spendere e divertirsi, allora ogni paese del mondo può essere un paradiso.... anche gli USA o l'Italia, anche il Sud Africa, il Perù o la Nigeria (anzi può essere anche meglio se il potere di acquisto è maggiore).
    Ascoltate: in Giappone cammino per strada e le vie sono pulite, non c'è sudiciume, è pieno di servizi, ovunque vado ci sono negozi ed attività ad orario prolungato, posso sempre trovare quello che trovo, i mezzi di trasporto sono veloci, frequenti ed efficaci, il verde è molto curato ed i palazzi sono sia storici, che artistici che moderni, inoltre sto collezionando una bellissima raccolta di manga di cui non capisco i dialoghi ma mi piace comunque svogliarli ed averli tutti per non parlare poi della mia bella collezione di o-bento...... bene, ma se l'attività quotidiana di una persona e fare shopping e passeggiate tutti i giorni potendoselo permettere ad oltranza, allora siamo d'accordo; invece, se una persona deve andare a lavorare tutte le mattine presto e finire tardi, oppure peggio ancora è disoccupato di lungo periodo, come fa a godersi tutto questo?? che cosa va a comprare tutti i giorni nei bei negozi forniti? Come fa a pagarsi i bei trasporti pubblici se questi costano molto più che in altri paesi del resto del mondo? (qualità delle cose=prezzo elevato in assenza di sprechi e distorsioni=necessità di poter far fronte alla spesa per poterne usufruire). La verità è che in Giappone finché ci si va per 2 settimane in vacanza va bene per tutti, perchè si può visitare in lungo ed in largo, spendendo il giusto e traendo la migliore impressione di ogni cosa, ma se poi si pensa alla fatica che bisogna fare per integrarsi, per mandare avanti il sistema, per contribuire a quell'efficienza, o quanto meno per ritagliarsi uno spazio autentico di vita vissuta in quel paese, tutte le rendite implicite svaniscono, perchè ci si barcamena nella routine e nello stress quotidiano di chi fatica per mantenersi ed è pure molto stanco ogni sera al rientro a casa, sicuramente non avendo molto tempo a disposizione per godersi tutti i cosidetti vantaggi di trovarsi in Giappone.

    OcchiApertiGiappone

    RispondiElimina
  36. @Mamoru: non la faccio tanto complicata, vedo solo quello che scrivete voi, tutte le difficoltà di Luca ecc. e quello di cui ho avuto esperienza qui, ovvero non tante moine se uno ha bisogno di assumere una persona, anche straniera.
    Ho visto decine per non dire centinaia di stranieri andare e venire nell'agenzia interinale dove ho lavorato fino a un mese fa.
    Quando si fa il colloquio agli stranieri, in linea di massima si chiede anche che titolo di studio abbiano, ma la cosa più importante è quello che sanno fare.
    Il colloquio generalmente era questo:
    "ok, come ce la caviamo con l'italiano?"
    "eh, sto imparando..."
    "ok, il francese/spagnolo lo sai?"
    "si si, io so"
    "ahah, sai che ogni tanto ti chiederanno di fare telefonate in francese? La ditta è di cosmetica però pochi sanno il francese"
    "va bene va bene, io fa!"
    "bene, *questo* e *quello* lo sai fare?"
    "io *questo* si, *quello* no..."
    "vabé, senti, io l'azienda la contatto lo stesso, magari quell'altra cosa te la insegnano sul campo. Mi raccomando sempre sveglio, sempre in gamba. Hai capito?"

    E la cosa viene mandata avanti.

    Ovviamente se nel periodo di prova la persona non impara, viene mandata via o non gli viene rinnovato il contratto, ma la maggior parte delle volte va tutto bene.

    Questo è quello che intendevo quando dicevo "meno schizzinosi". Certo è sempre un contratto interinale, ma almeno un'opportunità te la danno, anche senza certificazioni particolari e spesso senza neanche parlare bene italiano!

    RispondiElimina
  37. Grande e meticoloso lavoro Luca, un enorme e sincero ringraziamento (ora posso girare questo link a tutti quelli che mi scrivono per sapere "come lavorare in Giappone/qual è la situazione" ecc.).

    Mi permetto di integrare il punto "ricerca lavoro come graphic designer/DTP" (chiaamaaatooo). Quoto al 1000% SirDic per il discorso JLPT 1kyu (eccome se lo sanno cosa è), sempre abbinato a un bel TOEIC. Riguardo al portfolio, in alcuni casi accettano anche materiale in digitale (pdf light in CD/allegato a una email o link al portfolio online), ma il book cartaceo è sempre la cosa migliore, se almeno volete prendervi la soddisfazione di essere chiamati al colloquio.

    Seconda integrazione: donne, se siete vicine ai 30 anni e siete pure sposate, nessuna azienda si prenderà la responsabilità di assumervi - con il rischio che magari tra un anno sforniate un pargolo e lasciate l'azienda. Anche se il progetto non è nei vostri piani futuri, la schematizzazione tipica della società giapponese non vi lascerà margine. Paradossalmente è meglio prima sfornare per poi cercare di reinserirsi (oppure far capire immediatamente all'inerlocutore che tale progetto non è nei vostri piani)

    RispondiElimina
  38. Sul discorso 1kyu et sim. a mio parere la situazione varia in funzione della flessibilita' (e dimensione) dell'azienda che ti fa il colloquio.
    Sul 2kyu di cui si accennava puo' essere controproducente metterlo in cv perche' e' come ammettere di avere un livello inutile (dal punto di vista business), quando magari (certificazione a parte) uno se la cava egregiamente.

    Sul fatto che l'esame lo conoscano bene....spero di no vista l'edizione 2009 che ormai passera' alla storia (for the wrong reasons):

    http://www.youtube.com/watch?v=k1dmTTWlfZQ&feature=player_embedded

    RispondiElimina
  39. xLuca:

    Grazie per il link!

    RispondiElimina
  40. Xbista92
    Il precedente lavoro l` ho avuto perche non trovano nessuno che sapesse fare un po di tutto e sopratutto lavorare con i blackberry.
    quello prima ancora come aministratore di sistemi lo presi perche il precedente aministratore era australiano e teneva tutta la documentazione in inglese non trovavano un giappo che avvesse voglia di smenarsi con l` inglese.
    Il problema e` che in Kansai ci sono 4 grosse ditte straniere e quasi tutte stanno spostando gli uffici in cina. (anche p&G ha spostato molta gente a singapore)

    XS
    Hehehehe
    Diciamo che in Italia ci sono maggiori ammortizzatori sociali (basta sapere come sfuttare il sistema) , la situazione in italia fa schifo ma secondo me siamo messi nello stesso paltano.
    solo che capisci che in Italia secondo me hai piu possibilita se hai amici e parenti che magari qualcosa ti fanno fare.
    Ma questo dipende da zona zona e da famiglia a famiglia.
    ci siamo capiti picciotta?

    Xmamoru ha detto...
    Quoto.

    XOcchi
    Quoto pure il tuo commento un esempio pratico per spiegare il concetto.

    XKazu
    Felice di esserti di aiuto.
    hai capito chi mi ha ispirato per il book..... il nostro colloqui da starbucks e` stato illuminante per me.
    Sul JLPT e sul TOEIC ritengo che il Kansai sia un po a parte, siamo il nocciolo produttivo del paese, tokyo e piu internazionale e come tale richiede maggiori garanzie se poi queste sono valide magari vengono valutate in Kansai siamo piu vecchia scuola. (chiusi)
    Dai li non trovi degli annunci tipo:
    SE/ 150man/ 20 ore straordinario settimanale/. zero rimborsi per trasporto/ contratto light
    Ti ricordi cosa disse un ministro giapponese su voi donne e sul figliare?

    Xmamoru
    Lo conoscevo, dopo si lamentano sei i giapponesi sono stereotipati (maniaci, bambinoni, otaku) cribbio lo vai perfino a propinare nel test lo stereotipo otaku.

    XMorena
    Di niente

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  41. è un casino qua in Italia

    posso immaginare in Giappone

    da mettersi le mani in testa

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  42. Ho trovato lavoro recentemente a Tokyo dop qualche mese che ero disoccupato. Premetto che sono 14 anni che vivo qui e che so molto bene il giapponese. Il colloquio che mi hanno fatto in una ditta di import/export e' stato un colloquio in inglese e un dettato senza dizionari in giapponese. Il dettato e' stato molto tosto. Secondo me ti conviene puntare molto sul giapponese anche la pronuncia ecc... perche' i giapponesi sono pignoli e si scandalizzano quando uno sbaglia la pronuncia. Poi Ti consiglio di andare a Hallowork non solo quello per stranieri ma anche quello per giapponese e di fare Il nihongo noryoku shiken possibilmente 1kyu. Ciao e buona fortuna.

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  43. Ma la cover letter si usa mandarla pure in Giappone? Oltre a curriculum e shokumu keirekisho intendo.

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  44. Si la cover letter serve (in giapponese) e il rirekisho meglio se e' scritto a mano utilizzando quello prestampato che vendono qui in Giappone. Per il shokumukeirekisho invece va bene anche fatto al computer. Ciao

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  45. ma trovare un lavoro senza laurea è possibile?ad esempio conoscendo a livello avanzato giapponese,inlgese e italiano,con annessi certificati,cosa si può fare?

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  46. Di solito richeidono la laurea. Ma guardando ad Hallowork ci sono diversi lavori per cui non richiedono la laurea, di solito specializzati pero', per cui richiedono esperienza. Provare non costa nulla.

    RispondiElimina
  47. Il post di Luca è davvero interessante, ma questo glie l'ho già comunicato via mail.
    Vorrei rispondere un po' a livello generale comunque, anche perché oggi mi sono letto con interessi tutti i commenti.
    La mia situazione brevemente è questa. Ho da poco preso una laurea specialistica in matematica e attualmente vivo in Cina dove sono venuto per allenarmi (pratico arti marziali cinesi da molti anni) e migliorare il cinese che studiavo per hobby.
    Dopo una breve vacanza in Giappone però mi è risalita tutta la passione che in fondo ho sempre avuto per questo paese, e che si era solo sopita essendomi dedicato negli ultimi anni alla Cina.
    Io sinceramente non ho mai provato nulla come quello che ho provato in Giappone, ed un po' ho viaggiato...poi va beh, ho pure avuto un incontro con una ragazza tipo "colpo di fulmine" visto che nonostante una frequentazione ridicola dopo due mesi ancora ci scriviamo..mettiamoci pure questo.
    Insomma sto parlando di un feeling profondo verso questo paese, anche se mi rendo conto è difficile da spiegare così in due righe..
    Ma veniamo a noi.
    Giapponese non lo parlo. Mi sono messo a studiarlo tre giorni fa (oggi mi sono reso conto che ho memorizzato l'hiragana! Evvai!). Non ho esperienze lavorative essendo un post-grad.
    Ho un sacco di qualità, capacità in ambiti diversi e potenzialità. Inoltre imparo molto rapidamente e do sempre il massimo.
    Tutte cose inutili a quanto leggo in Giappone, quantomeno nella mia situazione.
    Del resto sono 3 settimane che mando mail e CV senza risposta..capirai manco sto in Giappone ora!
    Non ho nemmeno i soldi per iscrivermi a una scuola per avere un visto da studente e ininziare con lavori part time che sarebbe forse la cosa migliore.

    Tuttavia sono giovane, ed ho questo sogno. C'è qualcuno o qualcosa allora che può impedirmi di provarci?..
    ..E non rispondetemi: si, il Giappone! :D

    Tommy

    RispondiElimina
  48. Ps. Scusate ho scritto un po' di corsa e con un italiano pessimo..a quanto pare me lo sto dimenticando.

    RispondiElimina

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