mercoledì 17 novembre 2010

Notiziario della settimana 4 - 流出版 (leak edition)

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Ai nuovi e vecchi lettori: ricordo che i post marchiati con il "bollino di qualita' "(lol) sono quelli curati da mamoru e gentilmente ospitati dal padrone di casa, Luca da Osaka. Ci scusiamo in anticipo con la moglie se a causa del presente post le forze dell'ordine faranno irruzione nella loro abitazione facendo brillare l'ingresso con l'esplosivo alle 3 del mattino....



1- Il video della collisione che non si doveva vedere (o almeno una parte)

A quanto pare un membro della guardia costiera non ha resistito alla tentazione di trafugare una parte dei video ripresi degli ufficiali giapponesi durante l'intercettazione e lo scontro con il peschereccio cinese di cui vi parlo' Luca in un post precedente.

Il 4 novembre scorso infatti scoppia il finimondo....una sola persona infatti riesce a (ri)mettere sul braciere il governo del DPJ, gia' sotto il fuoco incrociato dell'opposizione e dalla pubblica opinione per via della mala gestione dell'incidente con la Cina.

Su Youtube appare infatti un video, caricato in piu' spezzoni, che pare sia decisamente piu' lungo di quello mostrato ai membri della dieta (44 minuti contro soli 7).

Nella giornata del 10 Novembre il "whistleblower" aveva confessato ad un superiore di aver postato i video in internet da un manga cafe' nei pressi del porto di Kobe.

Nel frattempo, con la "gentile collaborazione" di Google japan (i.e. dietro mandato della magistratura), la polizia era risalita al luogo del misfatto pronta a controllare le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso per verificare l'identita' del poveraggio che, come pubblico ufficiale, era tenuto alla riservatezza delle informazioni delle pubblica amministrazione.


Nota: il video soprariportato è la parte 5 delle 6 postate.

In seguito si apprenderà che i file video relativi all'incidente erano stati condivisi in intranet con l'accademia della guardia costiera
in una cartella pubblica per 5 giorni senza restrizioni di accesso: da li' venivano poi scaricati da un collega dell'uploader e da li' il resto e' storia.
In pratica si erano dimenticati:
- di proteggere i file
- di avvisare l'accademia della avvenuta trasmissione degli stessi

2- For your eyes only

Nella migliore tradizione delle perdite di dati (personali e non) da parte di enti pubblici e privati giapponesi, mancava certamente all'appello la divisione antiterrorismo della polizia di Tokyo.

All'inizio del mese la lacuna e' stata finalmente colmata, tuttavia a differenza di altri casi avvenuti in passato, stavolta non pare si tratti di un problema dovuto all'(incapacita nell')uso di programmi per il file sharing, ma di un atto deliberato.

Un volta appresa la notizia, possiamo immaginare che i responsabili della polizia abbiano cosi' reagito:



Condensati in pochi megabyte sono stati messi in rete una mole impressionante di dati tra cui:

- schede relative ad immigrati di fede islamica residenti in Giappone e loro famiglie
- analisi sulla comunita' islamica in Giappone, centri culturali e associazioni, NGO, nomi di rappresentati, indirizzi etc..
- schede (riservate) con i dati degli agenti della divisione antiterrorismo
- tabelle con numeri di conti correnti, nomi dei titolari, filiali ed relativi saldi
- richieste di informazioni a governi stranieri su immigrati sospettati di avere legami con il terrorismo internazionale o con personaggi ad esso legato

e altro ancora... tanto per darvi un'idea:


Nella pag.2 si parla di piu' persone e i fatti e gli estremi di reato
descritti non sono direttamente attribuibili alla persona oggetto del rapporto.

Il tutto spalmato su decine di file in formato PDF in giapponese e inglese (probabilmente traduzioni interne per comunicazioni internazionali), questo dettaglio oltre alla mancanza di metadati relativi all'autore pare essere un indizio di un rilascio intenzionale dei documenti, probabilmente con fine di dolo o ritorsione contro la suddetta divisione della polizia.

L'aspetto inquietante e' il danno arrecato ad un numero imprecisato di persone (sarebbero almeno svariate decine), molte delle quali residenti permanenti o naturalizzate giapponesi, con coniuge e figli, accostate al terrorismo internazionale per il solo fatto di aver conosciuto od incontrato delle persone, senza contare che le indagini sarebbero compromesse, infatti e' ormai di pubblico dominio quali persone siano state messe sotto controllo in quanto si citano chiaramente dati ricavati da pedinamenti ed intercettazioni del traffico internet e telefonico (sono pubblici i numeri di telefono usati e gli user ID dei servizi dei carrier telefonici).



Sarebbero presenti anche le schede di alcuni nativi giapponesi di fede islamica.

I diretti interessati, contattati dalla stampa giapponese, non l'hanno presa troppo bene e minacciano azioni legali.

Nel frattempo si stimano migliaia di download dalle reti di file sharing giapponesi e dai server web che hanno hostato per giorni i file trafugati.





3- Quando la sfiga ci vede benissimo

Visto che siamo in tema di perdite e fuoriuscite, non possiamo non parlare del reattore nucleare sperimentale (fast breeder) Monju nella prefettura di Fukui. Sì quel Monju, quello avviato nel '94 e chiuso nel '95 per una perdita di sodio liquido dal circuito di raffreddamento secondario e relativo incendio, ma soprattutto per il tentativo (malriuscito) di insabbiare tutto e fare finta di niente. Dopo una serie di cause legali intentate da cittadini e dopo l'ok alla ripresa delle attivita' da parte del governo e' dai primi mesi dell'anno che si stanno facendo dei test propedeutici al riavvio del reattore, tuttavia una serie di piccoli incidenti hanno ritardato di circa 2 mesi le tempistiche previste....

Alla fine di agosto un cilindro usato per la carica del combustibile e' caduto urtando il fondo del reattore e deformandosi al punto da rimanere incastrato. L'oggettino in questione ha un diametro di mezzo metro per una lunghezza di 12 e pesa circa 3 tonnellate. Il mese scorso si sono fermati i tentativi di estrarlo incrementando la forza di tiro gradualmente e sono iniziate le indagini per mezzo di telecamereuna fotocamera ed uno specchio calato lungo il condotto per capire come mai con una trazione di 4 tonnellate non ne volesse sapere di uscire...

Apparentemente si tratta di una deformazione in corrispondenza di uno dei giunti del cilindro che ha causato una dilatazione dello stesso nell'apertura di inserimento (l'accoppiamento aveva un gioco di 5mm sul diametro) e si sta pensando a come tirare fuori il tutto senza:

a) far fuoriuscire il sodio liquido o farlo entrare a contatto con l'aria con rischio di incendio
b) far mettere le pinne e gli occhialini allo sfigato di turno e fargli fare una nuotata in una piscina radioattiva.





E' probabile che il riavvio del Monju subisca un ulteriore ritardo, nel frattempo consigliamo di comprare un omamori (bello grosso, si sa mai).


PS Luca e famiglia sono arrivati sani e salvi. =)
___________

おまけ (l'angolo bonus senza senso)

Autocitazione da un vecchio (e profetico) commento:
"[...] Considerando che tali dati sensibili sono probabilmente immagazzinati in un rottame HP con l'HDD sgangerato buttato in un sottoscala vicino a una vending machine mi sento piu' tranquillo."

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9 commenti:

  1. Non ho capito nulla scusa!

    alex

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  2. Ciao,
    Grazie per aver postato il video dell'incidente tra il peschereggio cinese e la guardia costiera giapponese.
    Avevo sentito la notizia che i video erano stati pubblicati su internet, ma non avevo avuto occasione di vederli fino ad ora.
    Ma quindi, non mi è chiaro; è stato il peschereccio a cambiare rotta ed urtare volutamente la motovedetta. Oppure sono i giapponesi che hanno stretto la traiettoria costringendo i cinesi ad urtare?!
    Dalle immagini è poco chiaro.
    Chi ha "ragione" i cinesi o i giapponesi?
    Quì in Italia, non sono arrivate molte notizie a proposito!
    Ringrazio in anticipo!
    Saluti

    Dan.

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  3. Meglio una cattiva democrazia che una bella dittatura! Go Japan Go

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  4. Ciao Luca, sul mio blog avevo detto di questo incidente dopo che tu lo avevi commentato tempo fa...Certo che anche il tecnologico Giappone ha le sue grane! Noi invece, detto da Grillo, sembra che abbiamo 160 bombe atomiche sotto il sedere. Ora bisognerebbe impedire di diventare, assieme alla Turchia, la pattumiera nucleare dell' Europa. Avaaz.org docet e ci invita a reagire ! La Signorannamaria

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  5. quella faccia a gatti m'ha fatto morire XD

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  6. Dalle immagini, con la mia limitata esperienza nautica, direi che i giapponesi si sono messi di traverso per bloccarlo, e il peschereccio non ha ceduto. Quindi la collisione l'hanno cercata in due.
    Evidentemente il peschereccio sperava di danneggiare abbastanza il mezzo militare per impedirgli di continuare.

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  7. Comunque la vera lezione e' che se volete fare del leaking non basta scegliere un internet cafe', occorre anche andarci mascherati...

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  8. Ciao all,
    che storia di gomma... e a me che in ditta fanno firmare decine di documenti, con corsi e test appositi sulla sicurezza... :(

    Ah, a proposito (non c'entra niente): il 28 novembre dalle 12 alle 16 alla Scuola Giapponese di Milano (via Arzaga, M1 Bande Nere) c'è la Festa della Comunità Giapponese del Nord Italia! Chi c'è?! :-D Noi sì.

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  9. Sulla fuga di dati dell'antiterrorismo ecco il libro che consiglierei come regalo di natale quest'anno

    http://www.nhk.or.jp/news/html/20101127/t10015493561000.html

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