lunedì 12 dicembre 2011

Costo della scuola giapponese - Ammazza che botta post 2 (contenuti ricorretti)

Ciao il post precedente era fallato dall` inizio, avevo letto i dati in modo sbagliato.
Questa volta sono sicuro al 100% e posso ripetere ammazza che botta!!!
Ora non sono mai stato padre di famiglia in Italia e non riesco a trovare dei dati simili per l` istruzione Italiana. (porca miseria e` possibile che io riesca a reperire questo tipo di informazioni in giapponese e non riesca a fare altrettanto con il materiale in Italiano sul mio bel paese????)

Ho fatto i miei conti e anche con il mio stipendio (che non e` malaccio) togliendo le tasse (che non sono il 25% come qualcuno pensa ma molto di piu, ma di questo ne parlero in un post a parte).
Minchia il peso e` bello grosso come cribbio fanno i giapponesi a pagarsi tutte queste spese.

Angelo ha gia iniziato a fare Nampa a pagamento, seduce le pulzelle a shibuya e mi porta i soldi che raccimola.



Note trovare sulla tabella:
*1 学校教育費とは、授業料、修学旅行・遠足・見学費、学級・児童会・生徒会費、PTA会費、その他学校納付金、寄付金、教科書費・教科書以外の図書費、学用品・実験実習材料費、教科外活動費、通学費、制服、通学用品費、その他
*2 学校外活動費とは、物品費、図書費、家庭教師費等、学習塾費、体験活動・地域活動(月謝等)、芸術文化活動(月謝等)、スポーツ・レクリエーション活動(月謝等)、教養(月謝等)

Costi dell’istruzione scolastica:
1)Costi delle lezioni, dei viaggi d’istruzione, delle gite , delle visite di studio (notare che shugakuryoko, ensoku e kengaku sono praticamente la stessa cosa).
Quote d’iscrizione: alla sezione, al consiglio studentesco delle elementari e non, all’associazione dei genitori, contributo per spese extrascolastiche (?), donazioni, libri di testo, altri libri oltre ai libri di testo, materiali scolastici, materiali per gli esperimenti, attivita scolastiche straordinarie, spese per gli spostamenti verso la sede scolastica (es. School bus), uniformi, spese per materiali utili per gli spostamenti verso la sede scolastica (??), altre spese.

2)Costi delle attivita extrascolastiche: materiali, libri, spese per insegnanti privati, costi del Juku, costi per le varie attivita educative in altri luoghi rispetto alla residenza (retta mensile), attivita artistiche e culturali (retta mensile), sport e attivita ricreative (retta mensile),.


 
Costi complessivi totali apprendimento scolastico
Costi complessivi di un anno di apprendimento scolastico
Costi istruzione
Costi mensa
Attivita extrascolastiche
Asilo pubblico
\693,969
\231,323
\113,345
\14,390
\103,588
Asilo privato
\1,615,158
\538,386
\368,391
\25,135
\144,860
Elementari pubbliche
\2,004,804
\334,134
\56,655
\40,937
\236,542
Elementari private
\8,239,110
\1,373,185
\780,002
\30,843
\562,340
Medie pubbliche
\1,415,250
\471,750
\133,182
\36,563
\302,005
Medie private
\3,808,176
\1,269,392
\957,893
\7,254
\304,245

Scuole superiori pubbliche


\1,561,515


\520,505


\343,922
-


\176,583
Scuole superiori private
\3,135,699
\1,045,233
\785,289
-
\259,944
Universita pubblica
\2,550,800
\637,700
\494,900
-
\142,800
Universita statale
\2,637,600
\659,400
\513,800
-
\145,600
Universita privata 
\5,290,000
\1,322,500
\1,143,100
-
\179,400
Universita statale (lezioni serali)
\1,461,600
\365,400
\253,000
-
\112,400
Universita pubblica (lezioni serali)
\1,596,000
\399,000
\268,700
-
\130,300
Universita private (lezioni serali)
\3,388,800
\847,200
\683,500
-
\163,700
Universita breve (college) statale
\1,029,000
\514,500
\376,500
-
\138,000
Universita breve (college) pubblica
\1,047,600
\523,800
\399,200
-
\124,600
Universita breve (college) privata
\2,299,600
\1,149,800
\987,100
-
\162,700
Universita breve pubblica (college) a lezioni serali
\643,600
\321,800
\239,000
-
\82,800
Universita breve privata (college) a lezioni serali
\1,578,000
\789,000
\650,900
-
\138,100
Graduate school (master di due anni) statale
\1,261,600
\630,800
\487,200
-
\143,600
Graduate school (master di due anni) pubblica
\1,353,800
\676,900
\505,300
-
\171,600
Graduate school (master di due anni) privata
\2,142,000
\1,071,000
\879,700
-
\191,300
Dottorato in universita statale
\1,393,200
\696,600
\466,300
-
\230,300
Dottorato in universita pubblica
\1,590,200
\795,100
\487,100
-
\308,000
Dottorato in universita privata
\2,043,600
\1,021,800
\712,300
-
\309,500

Si ringraziano i lettori per i commenti sul post precedente (Italicus rinnovo la mia offerta di metterti come collaboratore fisso), mi dispiace non rispondere ma sono presissimo con il lavoro.

Si ringrazia lo stagista A. nella mia ditta per la traduzione delle tabelle, con zero tempo libero a mia disposizione avreste dovuto aspetterare molto di piu per post correttivo.

10 commenti:

  1. Da Italicus:

    Luca,mi sembra che non ci sia bisogno di dirlo,ma ci tenevo a dire che sarei più che mai onorato di ciò,cioè della proposta a contribuire al tuo blog che è già molto informativo di per sé.
    Con questa tua assenza ero preoccupato..ma ora che ti sei rifatto vivo posso ,induttivamente,capire che stai bene ,tu e la tua famiglia.

    RispondiElimina
  2. ma il rapporto scuole private/pubbliche come è?
    le private rilasciano un titolo che serve come quelle statunitensi od un titolo all'italiana che, tranne poche eccezioni, viene considerato come "acquisto" ?

    RispondiElimina
  3. posso fare una domanda? ma non ci sono degli aiuti sulle rette per chi ha un reddito basso o per quei genitori che non hanno un lavoro fisso?

    lucia

    RispondiElimina
  4. Da mana

    Vorrei porti una domanda, le rette scolastiche variano in base al reddito e in base al numero dei componenti del nucle famigliare?

    RispondiElimina
  5. Da Mana

    Ora non voglio fare il difensore della patria ho già scritto che sono italo-giapponese e non ho nessun interesse a difendere un paese a discapito dell'altro.

    Parlando di scuola il paragone con l'Italia mi sembra nasca spontaneo anche per la natura del blog. Quello che ritengo comunque sbagliato è sostenere che la scuola italiana sia da preferire a quella giapponese quando i numeri ci dicono il contrario. Non parlo dei numeri pubblicati in questo post che riguardano solo i costi ma dei risultati ottenuti con le varie politiche sull'istruzione.
    I costi che hai pubblicato sono come dici tu una mazzata per le famiglie giapponesi, la scuola dovrebbe essere accessibile a tutti e fin qui mi sembra che siamo tutti d'accordo.
    Ma siamo sicuri che in italia lo sia? Anche se qui i costi sono più contenuti forse rappresentano comunque uno sbarramento per molti redditi, e come quantificare i redditi che non riescono a sostenere queste spese? Risposta: non lo so. Dando un occhiata ad alcuni dati pero' mi sono fatto un'idea.

    Numero laureati età 25/64 anni (OCSE):

    italia 11% (penultima)
    giappone 37%

    Cresce il numero dei laureati nella fascia 25/37 anni ma siamo comunque sotto la media OCSE.

    Beh uno potrebbe dire parliamo di qualità non di quantità. Se vediamo i risultati dei test "Programme for International Student Assessment" organizzati dall'OCSE per testare la preparazione degli alunni di 15 anni dei paesi membri l'italia figura agli ultimi posti.
    I test sono stati effettuati in 4 materie: matematica, scienze, letteratura e problem solving. In nessuna di queste materie risulta essere prima del giappone.

    L'italia spende il 4,5% del Pil per l'istruzione, contro una media OCSE del 6,1%, anche qui siamo al penultimo posto.

    I nostri insegnati sono sottopagati e raggiungono il top del loro salario dopo 30 anni. La ricerca è un'altro punto dolente, pochi soldi investiti e ricercatori che guadagnano 700/800 euro al mese.

    Questi dati si riferiscono al periodo antecedente alla riforma Gelmini. Con la riforma Gelmini del "governo" Berlusconi le cose sono peggiorate di molto, non voglio entrare nel dettaglio perchè le cose da dire sarebbero troppe, riassumo dicendo che ci sono stati solo tagli che hanno danneggiato diversi settori della scuola.

    L'economia italiana come saprete è in seria difficoltà, arrivare a fine mese per molte famiglie è davvero dura, parlo di famiglie del ceto medio. Non ci sono le rette scolastiche che ci sono in giappone ma gli stipendi bassi e la tassazione sempre più pesante non aiutano una ripresa che in questo momento servirebbe.
    Forse abitando in Giappone non vi rendete conto di cosa sta accadendo qua in Italia, sono cose che dico con una certa amarezza perchè amo questo paese.

    RispondiElimina
  6. @mana
    Innanzitutto l'antispam ha fatto strage di commenti, tra cui il tuo per ben 4 volte, penso che cercare di ripubblicarlo abbia tendenzialmente peggiorato le cose.

    ---

    Su alcune cose sono personalmente d'accordo e infatti l'ipertassazione e' un problema non indifferente.

    Quanto ai test pisa, sebbene mettano in evidenza un'impreparazione media, mostrano anche un problema per il quale molti mi taccerebbero di razzismo: il meridione.

    Se si guarda alla disaggregazione dei dati si ha la conferma che il sud tira giu' la media nazionale mentre il nord e' allineato a molti altri paesi. Su nfA scrissero a tal proposito

    http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2115

    Questo non significa che le cose vadano ben, anzi, ma ci permette di focalizzare su un grosso problema che in 150 anni non si e' riusciti a risolvere.

    ---

    Sul versante risorse e' chiaro che l'Italia si sta strangolando a colpi di tasse e la gratuita' dei servizi e' tale per via delle bastonate in busta paga.

    Che l'Italia nel complesso sia piu' povera e' un dato di fatto: non per nulla il giappone e' la seconda (terza considerando i soli indicatori di output) potenza industriale del pianeta.
    L'italia (almeno quella del nord) seppur ben piazzata in eurozona non e' certo a quei livelli.
    Qui, IMHO, torniamo al discorso di cui sopra ossia di una parte del paese che crea ricchezza e crescita ed un'altra che, per 1000 ragioni, drena risorse.

    Io penso che non si esca da questo spendendo di piu', bensi (mi si passi la frase) distribuendo calci nel culo a raffica. Che e' l'aspetto della meritocrazia che viene spesso taciuto: perche' chi si impegna e produce e' giusto che guadagni di piu' e abbia i rispettivi riconoscimenti sociali, mentre chi non fa una mazza e' sacrosanto che guadagni meno.

    Invece vale quel magnifico livellamento verso il basso (figlio di un falso buonismo) che viene spacciato per giustizia sociale, mentre e' l'esatto opposto.


    In merito al Giappone, il vantaggio e' che e' arrivato (giustamente) ad un livello di ricchezza (guadagnata con l'impegno lavorativo dal dopoguerra) piu' alto e quindi la caduta la sente un poco di meno del nostro disastrato paese.
    Penso che tu sappia meglio di me che di quanto il sol levante rischi il collasso economico poiche' siede su una polveriera che marcia verso il quadriliardo di yen, in un momento storico nel quale la struttura aziendale tradizionale e' sempre piu' in discussione, la popolazione sempre piu' vecchia e i giovani ne hanno le balle piene.
    Pensiamo che i freeter si attestano su un reddito annuo che e' il 50% di un impiegato regolare con le donne al minimo in entrambe le categorie.

    Con lo yen apprezzato poi molte imprese giapponesi stanno delocalizzando le produzioni perche' non sono piu' competitive (se poi hanno pure scheletri nei bilanci come Olympus non c'e' da essere tranquilli): Thailandia e Cina sono solo due dei paesi in cui se ne va il "monozukuri", vanto nazionale.

    PS in ogni caso, indipendentemente dell'idea che ti sei fatto, questo e' un blog che parla di giappone al quale applichiamo il seguente disclaimer:

    RispondiElimina

  7. Non siamo l'Asahi Shinbun, ne' tanto meno l'NHK o la BBC, qui si scrive a ruota libera (a volte in modo politicamente scorretto)e si cerca di esporre dei fatti che vengono (sempre) commentati e sui quali formiamo (sempre) delle opinioni che, per definizione, sono elaborazioni personali degli autori. Queste non sono il Verbo(tm) ne tantomeno "la parola definitiva" sul Paese Giappone, non si vuole in alcun modo imporre una visione delle cose, ma si vuol dare un punto di vista che si chiede di prendere in considerazione e di dibattere civilmente (visto che non siamo all'asilo e molti di noi si dirigono inarrestabilmente verso gli "-anta", anche se giuriamo di essere giovanissimi dentro).
    Le elaborazioni dei commentatori sono sempre le benvenute, poi nel rispetto delle altrui opinioni si puo' (e si deve) continuare a dissentire.

    I confronti con l'Italia vengono tendenzialmente evitati, perche' innescano polemiche sterili e sviano dal cuore della discussione: non e' una gara a cui si arriva primi o secondi, si discute di questioni riguardanti un paese, per l'esattezza dalla seconda potenza economica al mondo (il Giappone).

    Il confronto tra piu' peasi ha senso solo su tematiche peculiari (prossimamente) o per dare un metro di misura del fenomeno (vedi il post sui suicidi).
    In ogni caso mostrare un qualsiasi aspetto del Giappone (anche e soprattutto potenzialmente "non gradito") NON SIGNIFICA AUTOMATICAMENTE AFFERMARE il primato dell'Italia in questo o quello: quello che si pensa lo si scrive, non si vuole dare ad intendere nulla, pertanto siete pregati di non interpretare o interpretare..... nei disegni tecnici di un tempo si scriveva "Nel dubbio chiedete."

    Perche' pare strano, ma molte discussioni sul Giappone partono per la tangente e polarizzano la discussione tra bianchi e neri, mandando in malora lo scambio di vedute.

    Detta in parole povere si parla principalmente di Giappone....punto. Se volessimo parlare dell'Italia apriremmo "Italopazzie", ma ne facciamo volentieri a meno. =)

    Quindi, per cortesia, dibattiamo dell'argomento del post e non dei supposti motivi dietro al suddetto. A me poi appassionano la cronaca nera, il trash ed altre cosucce kitch: sapete cosa vi aspetta.


    *fine disclaimer*

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  8. Grazie per a Nana per i dati interessanti, come ti ha fatto notare mamoru in Italia ci sono delle belle differenze fra nord e sud che un dato importante. Diamo un punto al Giappone che e` riuscito a dare un istruzione simile su tutto il territorio.
    L` Italia non ci e` riuscita, io conosco delle persone qui in giappone che vengono dal sud italia e fanno fatica a leggere la loro lingua.
    Quoto mamoru in ogni punto.
    Sul dato laureati, 11% italia 37% giappone pero devo dire la mia. Di tutti i giapponesi che conosco (di varie regioni e classi sociali) chi si e` comprato la laurea e` la maggiorparte.
    Nel senso e lo sai meglio tu di me in Giappone e` un casino entrare ma tutti escono laureati.
    saro ripetitivo ma conosco laureanti in Italiano che non sanno contare fino a 10.
    Ai miei tempi tutti entravano all` universita, pochi uscivano nei tempi giusti, un bel po usciva fuori corso e molti mollavano.
    Ora non so come e` la situazione attuale ma mi piace pensare che ancora in qualche universita italiana uno si debba smazzare per uscire.
    Qui in giappone generale paghi ed esci. Un po come le patenti giapponesi non pensi.

    Io sono interessato ai costi italiani se qualcuno trova un studio completo lo segnali.

    RispondiElimina
  9. Luca nelle università giapponesi non solo è facilissimo laurarsi,ma è anche facilissimo ottenere una borsa di studio...
    la cosa a cui danno importanza è che vada tutti i giorni a scuola,zero assenze ,e nei test di fine semestre (tutti a crocette ) quelli che 'studiano' (cioè letturina veloce)prendono A,quelli che non aprono il libro prendono B...se prendi C è o perchè hai fatto più di 1tot di assenze o perchè sei un rincoglionito. E poi ti ritrovi certe teste ammuffite con la borsa di studio(che a volte significa circa 10man al mese,)
    poi tieni presente che molte università,specialmente private,stanno facilitando i test di ingresso per far entrare più studenti possibile:l'incubo di tutte le università è di essere a corto di studenti,visto che scarseggiano negli ultimi anni.

    Poi non parlare delle scuole superiori,visto che ci sono molte scuole private dove non hai bisogno di andare a scuola per diplomarti,basta presentarsi una volta al mese e consegnare un report.E quelli che si diplomano da queste scuole continueranno il loro percorso 'di studi' sganciando i soldi dei genitori,non facendo un cazzo ma siccome vanno all'università 'atama ga ii ' ....

    Irina

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  10. Comunque,costi e tariffee, prezzi e tarriffari,il modello educativo paideia nipponico è di fatto tra i più riusciti se si vuol formare sin dai primi giorni di vita un nucleo compatto di cittadini pronti a tutto per il proprio Paese,cioè per la propria ditta.
    Io non rincorro questo modello,anzi 'fanc' metodologie naziste per azzerare individualità, ma do quasi per scontato che un modello simile di istruzione è ambito da nolti altri governi occidentali,da quei governi che vorrebbero l'ubbidienza totale e l'assenza di ostacoli da parte del popolo,e questo modello ,esportato sotto false sembianze,troverà sicuramente emuli in questo nostro mondo di individui con la perniciosissima tendenza a voler ragionare "individualmente".Ora poi che abbiamo raggiunto la ragguardevole cifra di sette miliardi,urge inquadrare,serrare le fila, ancor di più del necessario, i vari gruppi.
    Vabbè,siamo in un mondo di scelte,uno fa quello che "gli fanno volere".

    RispondiElimina

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