giovedì 1 dicembre 2011

Costo della scuola giapponese - Ammazza che botta

Post sospeso per manutenzione.
Nella fretta e poco tempo disponibile ho preso i dati alla leggera, ho trovato dei siti piu seri e sembra che in quelle cifre ci siano molte piu costi accessori. Perdonatemi i totale e` giusto mancano delle note descrittive. Infatti sembra che i totali contengano tutto (trasporti, libri ecc)
Il post ritornera ma con dati piu esatti e chiari. Perdonatemi ho veramente poco tempo in questo periodo.

Mea culpa faro seppuku rituale davanti a webcam dopo aver riparato il post.
Fate finta che non esista. Se pero qualcuno ha voglia di smazzarsi per trovare i dati completi del costo per l` educazione (trasporti, gite ecc) di uno studente italiano in tutte fasce di eta e` il ben venuto.

A presto mi metto subito al lavoro per correggere il post.



Uno dei post sull` impreparazione tecnica di un ingegniere Giapponese mi ha fatto riflettere su una cosa, quale sistema scolastico conviene?


Ora non mi metto a calcolare i costi della scuola italiana ma se qualcuno riesce a scovare tutti i dati li aggiungo, io ci ho provato e ci rinuncio.
Diciamo che la scuola italiana costa molto poco alla famiglia escludendo i libri.


In Giappone pero la situazione e` diversa dai dati che ho trovato (ne ho trovato versioni diverse per cui ho fatto una media)


Vediamo i costi?








Ora facciamo finta che le due scuole sfornino geni oppure che sfornino capre non importa qui le opinioni personali sarebbero troppe. Facciamo finta che tutte e due portino allo stesso identico risultato.


La scuola Giapponese oltre ad avere costi mostruosi per mia opinione personale non lascia tempo libero ai ragazzi che non coltivano amicizie ecc.
Ha una struttura sociale rigida che non permette espressioni personali e con una gerarchia che caratterizza la vita dell` studente.
(non venitemi a raccontare che in Italia ce gerarchia, io ero uno sfigato fino alle medie poi ho cambiato scuola ed partendo bene sono diventato il Fonzie scolastico)


Scusate ma io voto per la scuola italiana.
P.s. con ste cifre qua se avessi una figlia che molla tutto dopo il matrimonio le presento il conto cazzo.

28 commenti:

  1. Cioè, fammi capire...1,000,000 di YEN = 9,500€ ???

    3 anni di superiore PUBBLICA 20,000€??? :O

    RispondiElimina
  2. mi chiedo come fanno i poveri cristi con uno stipendio basso che devon mantere più di un figlio+la moglie casalinga ...e poi magari con quello che spende il bambino è vittima dei bulli e la scuola non fa un cazzo><

    RispondiElimina
  3. Domani correggo riguardando i dati sembra che ci siano anche i libri

    RispondiElimina
  4. Vabè ma son ladri O_o' una famiglia con due figli si ammazza

    RispondiElimina
  5. E nel post non viene preso in considerazione il fatto che entrare nelle scuole pubbliche non è proprio la cosa più facile che ci sia...per cui, tutti nelle private! :D

    RispondiElimina
  6. Sei sicuro ?
    sicuro sicuro?
    sicuro sicuro sicuro?

    Mia moglie e' giapponese e non mi sembra che abbia pagato quelle cifre.

    Comunque in Italia i miei colleghi pagano 10mila euro all'anno solo per l'asilo dei figli.

    Come sistema il migliore e' quello americano (mio nipotino studia li)

    Elementari...Superiori Gratis tutto compreso sport e libri principali. e la scuola e' sempre aperte per attivita' extra.

    Lui paga solo il pranzo se non se lo porta da casa.

    Universita: se si tolgono i migliori college per ricchi il costo medio e' 5/6 mila dollari all'anno (alloggio a parte) ossia 4000 euro, di piu' i master.

    RispondiElimina
  7. Aggiungo:
    sono costi di mantenimento del figlio oppure tasse scolastiche?

    Anche se fossero vere:
    In giappone rispetto all'italia si ha reddito piu' livellato e quindi non avrebbe senso inserire questi soldi nelle tasse
    tanto e' la stessa cosa quei soldi in italia li paghiamo tutti nelle tasse anche se uno non vuole avere figli o e' contrario alle scuole pubbliche.

    Quei soldi li pagherai solo quando angelo andra' a scuola e non per i 40 anni del tuo lavoro

    Io tra tasse+pensione+trattenute+assicurazione sanitaria extra+pensione extra arrivo al 55% del mio stipedio lordo e la mia societa ci versa (per pensione+asscirazione+pensione extra) altro 25% quindi il mio datore paga 100 ed io ho netto 30.

    Invece penso che tu ricevi il 70 vero?

    RispondiElimina
  8. A parte la critica - che condivido - all'atteggiamento da "boa constrictor" della scuola giappa, credo che questo thread sia bacato già in partenza in quanto focalizzato sui costi da sostenere. La convenienza non la danno i costi, che sono per forza di cose soggettivi, ma i risultati veri o presunti tali che ci si aspetta di ottenere. Tempo fa leggevo su un libro (La città volontaria) un capitolo dedicato proprio all'istruzione - pubblico vs privato - dove si sosteneva che in India molte famiglie povere, pur avendo a disposizione l'istruzione gratuita statale, preferiscono fare qualsiasi sacrificio pur di garantire ai figli l'istruzione privata.... soggettività dei costi.
    Seconda considerazione: Che modello di individuo si propone di ottenere chi ti propina l'istruzione ?
    Non sarà che siamo di fronte a ricette statali diverse ma con lo scopo di ottenere un risultato simile, qui come in giappone ?

    RispondiElimina
  9. Mia moglie che e' giapponese insiste nel dire che durante tutta la scuola dell'obbligo (fino ad un livello delle superiori) sia la frequenza che i libri sono gratuiti. F.

    RispondiElimina
  10. Da Italicus:

    Sul discorso degli stipendi e confronti tra quelli italiani e giapponesi:Per Alex, mi sembra giusto allora aggiungere che nella denuncia dei redditi,in Giappone, non c'è alcun modo di detrarre i soldi che un divorziato paga come retta alla ex-moglie,se questi vive in Giappone.Diverso è se un Italiano vive in Giappone con i medesimi problemi.Quindi,a titolo preventivo,se hai un figlio che vuoi mantenere agli studi e ti trovi a dover pagare un "mensile"alla ex-moglie ,hai praticamente tutto sulle tue spalle.Senza aggiungere che la cosiddetta !assistenza sanitaria",che paghi salatamente, ti garantisce solamente il sovvenzionamento pecuniario del settanta per cento delle spese vive,il 30% lo devi in tutti i modi sborsare tu. Considerando che sono tutte cliniche private e che oltre a pagare vita natural durante(anche dopo la pensione)un mensile,e che si deve pagare il 30% ,com'è che si è in rosso?Se si è in rosso in Giappone con queste premesse,in Italia dovremmo aver raggiunto"l'infrarosso",ma non è così,se paragonato al Giappone,e i Paesi condividono molte analogie in fatto di tipologia di abitanti.

    Ecco che al momento del divorzio è importante contrattare l'ammontare mensile da pagare alla ex-moglie(sì perché di solito finisce che fuori casa si buscano),dal momento che sono soldi che non rientreranno mai ,né potranno mai essere scaricati dalle tasse,non esiste infatti IRPEF o consimili strumenti da paragonare al sistema in Italia.

    Luca,c'è da dire che il Giappone,non essendo strettamente vincolato da regole di auto-finanziamento in seno ad altri organismi internazionale(vedi il caso Europa) può disporre come meglio gli aggrada in fatto di sovrannazionalità,e noi che ci abitiamo dobbiamo adeguarci e constatare che spesso tutto questo sovrannumero di ore di studio,ovvero di tempo passato tra giardini botanici,laboratori,ecc, più che sfornare miliardate di scienziati al giorno(popolazione totale;ore di studio;scienziati acclamati;risultato?)facilita soltanto il futuro inserimento in una comunità che vede i componenti soltanto se strettamente compatti in gruppo, e dà possibilità ai genitori di lavorare tutto il giorno senza l'inceppo di ritornare a casa per stare coi figli o andare a prendere il figlio a scuola. Lati positivi o negativi vengono percepiti a seconda di come uno è stato abituato.Per noi che si viene da fuori e che si è passata un'altra gioventù ci sembra tutta una forzatura anormale sui bambini e sulle spese che affrontano i genitori,ma così è la società dei consumi e peggio ancora dovrà svilupparsi per mantenere l'apparato del "fa girare i soldi".

    RispondiElimina
  11. Da indagine rapida via mail e per voce. I costi comunicati sono molto inferiori fino alle superiori, mentre per l'universita' sono piu' alti.
    alexxxx

    RispondiElimina
  12. Se ti puo` servire, qui trovi i costi stimati per la Waseda University: http://www.sci.waseda.ac.jp/admission/GUIDE/youkou/aigp_e.pdf (pag 17 in alto).
    Max

    RispondiElimina
  13. Da mana

    @luca
    Ti ho risposto anche sul post "Mussi informatici".

    Ok diamo per buoni i tuoi dati. I costi sono decisamente impegnativi. Il paragone con l'Italia va fatto però tenendo in considerazione diversi fattori altrimenti non serve a niente. bisogna considerare che gli stipendi giapponesi sono più elevati anche se in alcuni casi non di molto, crescono molto con l'anzianità (anche qui si potrebbe fare un altro post con mille polemiche e considerazioni). In italia crescono ma di pochissimo. Come diceva qualcuno la scuola pubblica in italia la paghiamo tutti con la tassazione e paghiamo ingiustamente anche parte della scuola privata.
    Secondo uno studio della Confcommercio(2010) la pressione fiscale vera in italia è del 51%, in giappone del 24,5%, meno della metà. La pressione fiscale vera viene calcolata mettendo a confronto la pressione fiscale con l'indice di performance del settore pubblico.Per fare un esempio pratico, se la sanità pubblica non è efficiente e per fare un esame clinico ci sono tempi di attesa di 18 mesi andrò a fare questo esame in una struttura privata, questo implica un aumento della mia spesa. Questo discorso vale per altri servizi.

    Io sono un libero professionista, con la tassazione giapponese avrei in più nelle mie tasche una bella cifretta non la rendo pubblica ma vi assicuro che potrei farci molte cose come mandare due bambini a scuola in giappone e fare un viaggetto. Oltre alla tassazione che ho appena descritto, in italia per i liberi professionisti c'è un bellissimo sistema che si chiama "studi di settore", una rapina legalizzata. Ci sono degli anni dove la mia tassazione grazie a questa fantastica invenzione supera il 60% del mio fatturato.

    Bene ora non ho voglia di fare calcoli sulla convenienza, li lascio a voi, anche perchè non si tratta di facili valutazioni.

    Quello che ti chiedo invece, è se per caso sai dell'esistenza di agevolazioni per famiglie numerose, perchè vista cosi le famiglie giapponesi numerose sono spacciate. Sarebbe interessante conoscere anche il tasso di abbandono scolastico.

    P.S. complimenti per il bimbo italo-giapponese :-)

    RispondiElimina
  14. Effettivamente, essendo il Giappone un paese più ricco, i costi potrebbero essere non questo grande problema (ma parliamoci chiaro, 10.000.000 di yen comunque non si trovano sotto l'albero neanche in Giappone eh?). Piu che altro è la qualità della scuola che lascia MOLTO MOLTO a desiderare. Classi immense, sensei impreparati, scuole senza aria condizionata (in Giappone si va a scuola anche in estate, che è davvero MORTALE) organizzazione di stampo sovietico con struttura totalizzante, programmi cristallizzati agli anni 70... è uno schifo e nessuno ci vuole mettere una pezza perché
    1) Alzare la voce è sconveniente
    2) L'Industria li vuole così (scemi, ignoranti e docili)
    3) Non esisiste un'intellighenzia abbastanza compatta e con abbastanza visibilità per creare un cambiamento

    Esiliogiapponese

    RispondiElimina
  15. Da Italicus:

    Confermo ciò che dice Mana,che il peso fiscale in Giappone è minore che non in Italia.
    Si tace su altre informazioni di necessità primaria :Non si sa ,infatti,che mentre in Italia c'è la fattibile e concreta possibilità di tramandarsi una catapecchia di casa di generazione in generazione,in Giappone già alla seconda generazione è sconveniente pagare per i diritti di successione.Alla terza generazione in tutti i casi non ci arriva perché se l'è pappata il Governo.


    Dunque,quello che non viene chiesto poco per volta viene chiesto tutto insieme,e precisamente in fatto di eredità e lasciti. Se si considera che un Giapponese lascia al suo Governo,beh si può convenire con questo stato di cose. Se però io devo farmi il sedere per lasciare qualcosa a mio figlio e poi questo qualcosa si rivela una ghiotta occasione per tassarci su quello che non si è preso prima,beh non ne penso mica bene io!

    Bene è sapere queste cose quando ci si deve stabilire in Giappone. bene farebbe l'Ambasciata italiana a affiggere ben in vista queste informazioni.

    RispondiElimina
  16. Il tema mi interessa molto, ma prima di analizzare i costi io vorrei conoscere la qualità generale dell'insegnamento.

    Ho, purtroppo, a che fare con maestre elementari italiane durante tutto l'arco della settimana e posso confidarvi che sono un tantino perplesso/intimorito all'idea di mandare il/la mio/a futuro/a figlio/a nelle scuole dove insegnano.

    "La scuola la fanno i maestri", dice una mia parente maestra, ed è chiaro che è bene non generalizzare, ma sarei interessato a sapere come se la cavano i docenti giapponesi delle scuole private e pubbliche.

    Io per un'educazione come si deve sarei disposto a spendere le cifre proposte in questo articolo a mani basse, ma alla spesa deve veramente corrispondere un servizio coi fiocchi.

    Chiaramente il mio discorso vale sia per l'Italia che per il Giappone.

    RispondiElimina
  17. E' vero che in Giappone "vi sono delle città popolate da mostri ed altre da gran Gnocche da competizione!"?

    RispondiElimina
  18. Certamente!
    È tutto frutto di un esperimento post Seconda Guerra Mondiale che interessò l'intera popolazione nazionale.

    L'imperatore infatti decise di mandare i belli al sud ed i brutti al nord, dividendo la nazione in due fasce ben distinte.

    Il risultato è che in città come Okinawa, Hiroshima ed Osaka son tutti belli. Al nord tutti brutti.

    Ciao.

    RispondiElimina
  19. Io riferisco solo quello che ho letto sul sito GnoccaTravel (o quel che è)

    Tipo Sapporo gnocche (diciamo...) Nagasaki e Nagoya racchie Tokyo un meticciato (XD)

    RispondiElimina
  20. C'è scritto che è una cosa rinomata anche fra gli stessi giapponesi boh...

    RispondiElimina
  21. Da Italicus;

    Ragazzi,vabbè che siete in vena di scherzare e che la gnocca tira ma, mi chiedevo se il venir a conoscenza di tutte queste piccole informazioni possa veramente tornare utile ai lettori,specialmente a quelli interessati a formarsi una famiglia qui in Giappone.
    Io penso di sì!

    Luca,grazie per i tuoi sforzi!
    Passa ore liete con la tua famiglia e qualche volta mandaci a quel paese.

    Il bimbo cresce vispo? Una cosa, a quell'età il mio bimbo l'ho dovuto coccolare per nottate intere perché è a quell'età che i bambini di solito cominciano a essere soggetti a contrarre le solite malattie dell'infanzia. Stai dietro la famiglia e dedicatigli più tempo che puoi!

    Ora ,meno seriamente...

    Per i cultori della gnocca ripartita in zone "bellifiche" e "bruttifiche":" Nelle zone dirimpetto il continente asiatico l'aerale popolato è costituito da tipi umani diversi dalle altre zone del gruppo insulare nipponico,e si è mantenuto pressoché omogeneo.La carnagione ,nelle donne, è più chiara rispetto alle altre del resto dell'arcipelago.Con ciò non voglio dire che "bianco" uguale "bello,ma di fatto (per me) queste donne hanno lineamenti facciali molto delicati e i tratti mongoloidi sono molto più tenui che non nelle altre donne giapponesi. Incalzato da questi dati ,direi che "giapponese" è aggettivo alquanto vago: eterogeneità di gruppi umani è fatto reale anche in Giappone.
    Ricalcando le orme di quel genio che è Luca Cavalli Sforzi nel suo Genetica delle popolazioni,mi verrebbe di aggiungere che a tipo umano si riscontra(spesso) una tipo di lingua distanziato nei tratti.
    Noto ,leggo,da qualche parte un "...e sembra che l'incidenza della macchia blu sia minore nei bambini partoriti da donne del settentrione dell'arcipelago giapponese e (...)".
    Sarebbe interessante poter confermare o smentire tale voce da chi è competente e informato meglio di me.
    Tra l'altro,a sostegno del postulato sui tratti linguistici(le isoglosse)e i tratti etnici del gruppo, c'è la strana tendenza a pronunciare(al momento del culmine dell'amplesso) una forma di tempo finito del verbo "venire",invece della forma finita del verbo "andare".
    Secondo questo schema bidirezionale,da una parte "si va",e da un'altra parte "si arriva".

    Insomma,una sorta di isoglossa centum-satem,in versione nipponica iku-kuru, tra le altre poi.

    RispondiElimina
  22. a proposito di bambini:

    http://mdn.mainichi.jp/mdnnews/news/20111206p2g00m0dm142000c.html

    anche questa sarà una cazzata inventata per impaurire la gente e distruggere milioni di posti di lavoro. ma và và

    apri gli occhi, io ci voglio stare in giappone ma non con gli okki foderati di prosciutto.
    cmq ognuno è libero di pensare come vuole.

    KURIKUN

    RispondiElimina
  23. Da Italicus:

    Ritornando sul tema scuola,sì perché qualche volta si deve anche cercare di restare sul tema proposto...dicevo ...tra le scuole pagate più o meno salatamente ,e le scuole pubbliche ,una situazione le accomuna: in caso di assenza dello scolaro nessuno si prende la briga di chiedersi il perché(di fare investigazioni,se è il caso).
    Non è come in Italia che la scuola dell'obbligo è ,appunto, d'obbligo,e se tuo figlio non ci va (vuoi perché non lo accettano,vuoi perché i maestri o altri alunni sono veramente insopportabili,vuoi altro,il razzismo forze?) le Forze dell'Ordine agiscono ben diversamente da quelle italiane:non vanno a casa dello scolaro,semplicemente perché non è di loro competenza,cari miei.
    Lo dico per preparare i neo-genitori e tutti coloro che sono stati troppo abituati a controreazioni date per scontate.Il mio non è commento assiologico(da questa parte il bello e da quest'altra parte il brutto),è solo fardello d'esperienza che vorrei scaricare su tutti voi miei connazionali,intenzionati a farvi una vita in Giappone.
    Si parla di Giappone tecnologico(ma i pali della luce li vedi che son tutti sbilenchi,ecc),allora a quando una "scuola tecnologica",fatta a casa,davanti al p.c?.
    Risolverebbe molti problemi ,quello della divisa con stemma araldico su affisso(a chi parlava di vestiti firmati...),del sistema piramidale,del nonnismo,della spesa dei libri e della retta scolastica,nonché(nelle ragazze) dei problemi di incappare nel "gruppaccio bukkakette",e via dicendo.
    Il primario ostacolo,così come io lo avverto,sarebbe il fatto di dover stare,perlomeno uno dei genitori, a casa,col "mendou".
    Gran bella società davvero abbiamo raggiunto tra i Paesi civili!

    RispondiElimina
  24. gruppaccio bukkakette? WTF?
    Quali sono i problemi principali della scuola giapponese?

    RispondiElimina
  25. Da Italicus:

    Anche se i miei commenti potrebbero far venire in mente quelli di Teopompo,che ne disse di cotte e di crude sulle donne etrusche(ma c'entra tutto questo?ce lo facciamo entrare,perché così siam fatti)e che,in un secondo tempo, si seppe che effettivamente aveva calcato la mano, ci fa capire da un lato quali fossero i pensieri dell'epoca ,nel mondo greco-romano( antecedente alla corrente giudaico-cristiana) in fatto di rapporti e competenze tra i due sessi.
    Voglio dire che se mia figlia si trovasse a studiare in una tipica scuola giapponese avrei di che pensare,meno per il "bukkakismo"-penso-, e più per questi indumenti ridotti all'essenziale o quasi. Ebbene sì,ritorno a batter chiodo sul tema "divisa",che per la fanciulle si risolve in una gonnellina sormontata da maglioncino(si parla di divisa invernale),giacchetta con stemma del "casato", ovviamente il tutto da pagare(il "completino" costicchierebbe,e ci vorrebbe il ricambio).

    Sapremo in seguito se nell'oscurità di quegli spazi sbirciarà il "sensei" che sappiamo essere,molto spesso, un bambino cresciuto,sì una creatura alla quale è stata privata l'infanzia e che è rimasta un po' puerile un po' semi-adulta.

    Un insegnante che strilla ma che è persona adulta lo preferisco a persona di maniere melliflue e pronto a saltare addosso alla preda.

    RispondiElimina
  26. Da Italicus;

    Dimenticavo! Sto facendo sardoniche parodie mirate non a destabilizzare i cultori del Giappone(Dio ce ne scampi!) ,ma soltanto a mettere quella pulce nell'orecchio di coloro (genitori)che vorrebbero saperne di più sull'effettiva differenza tra scuole e scuole,tra modelli e modelli,tra mentalità e mentalità.Il web è pieno e colorito di tanti articoli in materia.Anche sentire che cosa dicono i genitori di figli che frequentano sia le scuole italiane che quelle giapponesi può lodevolmente contribuire a far cernita nella scelta intricata.

    Come padre di vecchio stampo mi meraviglio di vedere queste ragazzine fuori di casa in gonnellina ultracorta sbivaccare tra scuola,doposcuola,strade,locali e,qualche volta,hotel a ore....Ma così vuole la nostra società e dobbiamo prevenire quello possiamo prevenire, se è nel nostro intento.Per caso l'indumento succinto aumenta il numero di ebofili? Ci diranno di no!

    RispondiElimina
  27. Italicus, più scrivi e più divento tuo fan. E' veramente un peccato poterti leggere solo tra i commenti. Dovresti veramente scrivere qualche articolo. Mi auguro prima o poi tu possa trovare tempo e voglia per farlo.

    Ivan

    PS. Visto che a marzo faccio un salto in Giappone non avresti voglia di farti una pizza (o altro) una sera?

    RispondiElimina
  28. Post rilanciato aggiornato e corretto su un nuovo post continuate li.

    RispondiElimina

I commenti sono liberi e senza moderazioni perciò in generali il commento passa in automatico ma potrà essere segato se:
-Spam
-Offensivo o sfondo sessuale
-OT

Si avvisano inoltre gli anonimi che anche a loro è permesso commentare ma in questo blog abbiamo un sistema gerarchico basato sui contributi nei contenuti. Un utente conosciuto e accreditato verrà trattato come un essere umano e avrà diritto a uscite anche antipatiche ma gli utenti nuovi e anonimi sono pregati di leggersi il blog prima di attaccarmi per un singolo post o una piccola serie. Nel caso degli anonimi essendo anonimi saranno considerati sempre dei nuovi arrivati. Il loro stato di anonimato li mette già nella condizione di essere considerati dei Troll. Avranno la loro possibilità di commentare ma nel caso risultino antipatici al sottoscritto verranno presi a pesci in faccia perché anonimi. Quindi suggerimento ai lettori nuovi arrivati, evitate l`anonimato basta un Nick mica altro e fatevi conoscere con dei contributi intelligenti allora le vostre parole saranno prese in considerazione anche quando mi attaccate.