giovedì 19 gennaio 2012
Concordia - I giornali giapponesi ci danno pan per focaccia
-Paese con mentalita militarista, cio che dice il governo e` giusto.
-Incapacita di guardare oltre le verita di governo.
-Popolo di samurai pronto a sacrificarsi per il paese (vedi pompieri e vecchietti pronti ad immolarsi per la patria)
I giornali giapponesi per parcondicio ci vedono come al solito con i loro stereotipi.
-Lavativi
-Disorganizzati
-Poco professionali
-Mammoni
Io per dire la mia sul caso Concordia aspetto che escano le valutazioni dei magistrati, ma la TV Giapponese ci va giu di brutto:
-Per molti TG lo staff in toto se l`e` filata lasciando tutti li.
-Per altri vi erano solo comunicazioni in Italiano che non hanno aiutato i passeggeri
-Per altri non c`era un piano di emergenza
Inoltre quasi tutti riportavano in primo momento che il capitano se l`e` data a gambe subito, e che ha chiamato la mamma appena possibile.
Io non sto seguendo le news perche non ho tempo in questo momento, ma tutti i miei colleghi mi spaccano le palle con frasi:
-Ma certo lo staff non ha fatto nulla.
-Ma che mammone subito chiama la mamma siete un popolo di mammoni.
La mia risposta e` vaffanculo a tutti, cazzo state muti che nella vostra vita matrimoniale sono le vostre mamme che governano e stressano la moglie o il marito del cogniuge.
E che palle!!!!
30 commenti:
I commenti sono liberi e senza moderazioni perciò in generali il commento passa in automatico ma potrà essere segato se:
-Spam
-Offensivo o sfondo sessuale
-OT
Si avvisano inoltre gli anonimi che anche a loro è permesso commentare ma in questo blog abbiamo un sistema gerarchico basato sui contributi nei contenuti. Un utente conosciuto e accreditato verrà trattato come un essere umano e avrà diritto a uscite anche antipatiche ma gli utenti nuovi e anonimi sono pregati di leggersi il blog prima di attaccarmi per un singolo post o una piccola serie. Nel caso degli anonimi essendo anonimi saranno considerati sempre dei nuovi arrivati. Il loro stato di anonimato li mette già nella condizione di essere considerati dei Troll. Avranno la loro possibilità di commentare ma nel caso risultino antipatici al sottoscritto verranno presi a pesci in faccia perché anonimi. Quindi suggerimento ai lettori nuovi arrivati, evitate l`anonimato basta un Nick mica altro e fatevi conoscere con dei contributi intelligenti allora le vostre parole saranno prese in considerazione anche quando mi attaccate.
Ovvio che secondo loro 4200 persone si possano essere evacuate da sole. mah
RispondiEliminaSoprattutto questo equiparare le azioni di una persona a quelle di 60 milioni di italiani mi sembra una roba da amebe.
Contenti loro!
PS Io continuo ad aspettare che mi narrino le eroiche gesta delle guardie costiere di altri paesi in condizioni analoghe, che un <1% di vittime mi pare un buon risultato.
Diciamo che la telefonata divulgata non dà certo un'immagine limpida della persona che aveva la responsabilità di migliaia di persone e 115 mila tonnellate di nave.
RispondiEliminaIn Italia adesso tutti ci sentiamo dei "Comandante De Falco".
Gli "Schettino" sono gli altri: il capo incapace, il collega raccomandato...
Per gli stranieri siamo tutti "Schettino"...
Quello che passa è che un'azienda italiana ha dato una grossa responsabilità a un'incapace, al quale autorità italiane avevano dato tutte le abilitazioni del caso.
Vedo dura far cadere lo stereotipo con questi esempi.
@mamoru: In realtà nessuno ha da dire sulla Guardia Costiera. Anche perché a 50 metri dalla riva avrebbero dovuto salvarsi tutti anche senza soccorsi esterni.
Sullo staff della nave invece pare ci sia più che qualcosa da ridire.
Ma qui bisognerebbe entrare nel merito e lo scenario non è ancora chiaro.
...dimenticavo una considerazione.
RispondiEliminaUna differenza tra i media italiani e quelli stranieri (correggetemi se sbaglio):
In Italia non si fa che parlare della telefonata tra i due Comandanti.
All'estero si parla solo della telefonata alla mamma.
Iniziano a girare i video fatti dai partecipanti
RispondiEliminasi può notare una cosa
La responsabilità della catena di comando è evidente, solo il comandante può annunciare "abbandonate la nave" peccato che non era al suo posto ...anzi non era proprio sulla nave
Gli annunci sono stati fatti anche in altre lingue oltre che l'italiano, di questo c'è un video con audio fatto da un passeggero e proposto dal tg4 ma nell' annuncio parlano di guasto elettrico e di situazione non di pericolo
Una parte dell' equipaggio se l'è data a gambe ma una parte ha aiutato i passeggeri e l'equipaggio è di 1300 persone
Le testimonianze sono importanti ma i dati della scatola nera saranno essenziali anche perchè farà capire di quanto e in che tempi si è inclinata la barca. Dalle riprese che ho visto si percepisce la grandezza della nave ed è davvero difficile capire cosa stava succedendo almeno nei primi 15 minuti, molti pensavano al balck out o all' insabbiamento in una secca.
Come solito in queste situazioni bisogna trovarcisi di persona per comprendere come si sarebbe reagito realmente, credo che tra i 4000 passeggeri non siano mancati ne gli atti di egoismo che gli atti di eroismo.
Da quanto tempo è che non si verifica una simile emergenza su una nave da crociera o su un transatlantico ?
Qui erano a 50 mt dal porto ma in alto mare chissà se la metà dei passeggeri si sarebbe salvata
La lotta contro gli stereotipi è dura da vincere, perché ormai si sa che lo stereotipo ci fa fare economia mentale. E questa "corsa al risparmio", essendo stata premiata dall'evoluzione quando ci serviva a sfuggire ai predatori, ce la trascineremo appresso per chissà ancora quante generazioni. Certo, urlarsi in faccia i rispettivi pregiudizi, un po' ci si sfoga, però che pizza ....
RispondiEliminaciao :)
Scusate se mi permetto, ma commenti di questo genere mi fanno sempre pensare che la gente parla a sproposito, senza avere un minimo di informazione (e per informazione non intendo i telegiornali!).
RispondiEliminaHo lavorato su quella e su altre navi Costa, per cui, dato che posso, dico la mia:
Nei soccorsi, si è fatto pure di più, con un lato della nave praticamente inutilizzabile e l'altro a rischio! I ragazzi dell'equipaggio sono preparatissimi, vi assicuro che ci fanno esercitare anche più del dovuto (e cioè, di quello che impone la legge marittima), sappiamo a memoria cosa fare e come fare. Ovviamente, scusate tanto se qualcuno si è fatto prendere dal panico (ma non mi risultano tali episodi). La staff è composto per lo più da ragazzi la cui età media è di 30 anni. Non vedo perché, anche se preparati, non potevano avere un minimo di paura.
Per il resto, io vi inviterei ad evitare di fare come tutti e vi ricordo che, soprattutto in tv, di "cazzate" (scusate il termine) ne sparano a bizzeffe.
Ho partecipato, assieme a tutto il crew, ad un gruppo facebook perché ci stiamo battendo per la verità. Di calunie se ne possono dire a iosa, ma fortunatamente la nostra voce è arrivata sia in tv che alla stampa. Per cui mi limito a rigirarvi la testimonianza della Manager dell'uffico reception del Concordia, che era a bordo al momento dell'impatto.
Conosco Katia e non posso fare a meno di condividere ciò che ha scritto: http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/15/news/voci_dipendenti_concordia-28187222/
Non mi pronuncio sulla responsabilità dell'accaduto (e dovrebbero fare tutti la stessa cosa!), ma ricordatevi che, in ogni caso, 1000 "incompetenti" hanno salvato 4000 persone (con tutto il rispetto per quelli che non ce l'hanno fatta. Voglio ricordarvi che anche membri dell'equipaggio ci hanno rimesso la vita).
Se siete curiosi, vi rigiro anche questo post, scritto da uno di noi, che riprende quasi tutte le "bugie" dette sulla vita di bordo:
http://piccolevitalita.blogspot.com/2012/01/costa-concordia-il-crew-e-incompetente.html
(specifico che il commento l'ho copiato da un altro intervento che avevo fatto su altri blog, il succo della faccenda è sempre quello).
Ha perfettamente ragione Mamoru, 4000 persone non si sbarcano da sole, che l'equipaggio senza ufficiali a coordinare sia riuscito a farlo dimostra semplicemente che le esercitazioni sono state efficaci.
RispondiEliminaComunque ti rimando a un post su questo sito con intervento di un comandante.
http://www.keinpfusch.net/2012/01/lollissimi-marinai.html
Quanto ai giapponesi, ricordagli che una società che riesce a "produrre" più di 30,000 suicidi all'anno, alcuni tra bambini, evidentemente non è strutturata poi così bene.
Posso chiedere perché è stato cancellato il mio commento?
RispondiEliminaE' colpa dell'antispam di blogger: dobbiamo intervenire a mano tutte le sante volte per recuperare i commenti che elimina in automatico.
RispondiEliminaEx crew costa i commenti spariscono perché appena ci sono due link l'antispam li blocca. E parlando di incompetenti quelli di google non fanno in modo che quel filtro sia disattivabile. Vedo che mamoru lo ha fatto passare ottimo
RispondiEliminaForse,la fanno lunga perché c'erano anche dei Giapponesi. Eppoi, più si aumenta il numero degli "incapaci"stranieri, più viene automaticamente indotto nel pensiero degli aborigeni maggiori sentimenti di spirito nazionalistico e fiducia nel proprio unico operato,in questo migliore.Ora poi di questi tempi di penuria(sottinteso: fate la crociera
RispondiEliminacon le nostre navi!)
P.S Ora che ci penso,pure durante la Guerra mettevano in giro voci di presupposte superiorità razziali,di miglior comprendonio, di stirpe guerriera... Il bello è che per comunicarsi ste' notizie dovevano( e devono farlo tuttora) usare i caratteri cinesi e loro derivazioni fonetiche. Non male come escamotage-fiasco vero? Quindi, ancora ti fai problemi di stima delle parole di questi signori?
Comunque, vediamo come va a finire questo fattaccio della nave. Mi sa che il problema stia ben più a monte.
A proposito di travi e pagliuzze si potrebbe rinfrescargli la memoria con quel volo della Jal schiantatosi nel '85, coi soccorsi jp che lasciarono nei boschi per una notte i possibili sopravvissuti, nonche' il rifiuto alla collaborazione della vicina base usa che era pronta a muoversi immediatamente.
RispondiEliminaMa sarebbe una cattiveria gratuita...in fondo morirono QUASI tutti.
Luca, sono vetrioloso e ti correggo:
RispondiEliminaState muti e abbassate il chiorbone fino alla fine dei vostri giorni! Muti e rassegnati!
Ma bisogna aggiungere che, come tu avevi anticipato, fanno a rimandarci indietro il fagotto mediatico(leggasi palla di me..rda)
Mamoru, giusto! ben detto! pace all'anima di quei poveri sfortunati!
Vabbé che se s'inizia di questo passo poi si passa da Ustica...e chi la finisce poi?
@mamoru,
RispondiEliminaQuello che dici in merito al disastro dell'Osutaka san è inesatto e, se permetti, di cattivo gusto. Gli elicotteri si sono mossi subito, potrei darti dei link, ma visto che il vs sito non gli accetta pazienza. Inoltre ometti di dire che l'aereo era stato appena revisionato dagli statunitensi e che non avevano fissato, per dimenticanza sembra, i bulloni nel timone di coda, e che quindi i giapponesi non c'entrano un c...o.
Evidentemente non hai capito il senso della provocazione.
RispondiEliminaLa "riparazione" incriminata dell'aeromobile (cito a memoria potrei sbagliare) era fatta svariati anni prima in giappone (l'aereo aveva sbattuto la coda durante un atterraggio in un aeroporto jp) ad opera di personale boeing, con successiva ispezione di jal e degli enti giapponesi competenti. Le modalita' non furono quelle da te riportate, ma un filo piu' complicate.
Ma questo col senso del mio commento non c'entra nulla e i link li puoi anche postare, al limite li ripeschiamo a mano.
Tanto per dire che la colpa non fu "degli americani".... giusto per ricordare di non cadere nello sterotipo responsabilita' di una ditta <> responsabilita' di un popolo (questo era il senso della provocazione).
@italicus
hai perfettamente ragione, ovviamente non la si finirebbe piu'.(In ogni caso preferivo il vecchio nickname)
E detto questo let the flame begin
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMamoru,sì finiamola così,anche perché oltre ai mezzi di trasporto ci sono altre apparecchiature,non ultimi gli ascensori.
RispondiEliminaFintanto si metteva di mezzo parole che facevano risalire a Paesi esteri allora dagli e butta mer.da! Poi, tutto a tacere! Nessuna voce su niente di niente. Di colpo,zittini zittini tutti gli ascensori si son messi a rigare dritto perfettamente?
Scalini di rampe delle scale,scalinate,trombe delle scale, consumati dal grande uso ne vediamo,specialmente adesso in questi tempi di penuria d'energia elettrica? No
Non m'ero accorto di quanto fosse facile andar fuori d'argomento pur rimanendo in qualche modo nel contesto generale!
Naturalmente e' sempre sbagliato generalizzare (poco intelligente direi) ma da quanto e' emerso su varie fonti, non solo i tg, sul comportamento almeno del capitano i giornali giappo non si sbagliano di molto....
RispondiEliminaPoi tutto il resto della vicenda e' complessa, ci saranno state altre incompetenze, ci saranno stati comportamenti virtuosi, ci sara' stato un po' di tutto.
Ma il quadro su Schettino e' abbastanza preciso e desolante, a meno di clamorose smentite future.
Un'altra cosa che deve far riflettere e' che gli sia stato permesso di tenere un comportamento del genere: ci dovrebbero essere piu' controlli e contrappesi, non che un solo uomo abbia il potere di mandare tutto a ramengo facendo qualche minchiata, anche se e' il comandante.
Dico solo che per ogni Schettino in Italia c'e' un DeFalco e tanti altri eroi che hanno fatto il loro dovere e anche di piu' al loro posto. Magari qualcuno avesse detto a quelli della Tepco "ma cosa state facendo cazzo!"
RispondiEliminaHo smesso di considerare seriamente i discorsi dei media giapponesi,e dei Giapponesi stessi che li seguono, ancor prima di quelli italiani.
RispondiEliminaSi parla di risparmiare l'energia elettrica e a nessuno qua viene in mente di prendere le scale. Tutti a fare la fila davanti l'ascensore,a darsi le spinte per entrarci proprio col solito andazzo di quando entrano nel vagone bestiame(leggi treno),e mai che al telegiornale si fossero prodigati nel raccomandare l'uso delle scale,mai.
Un bel " E prendete le scale,pelandroni! " no?
Magari si va nelle palestre a consumar altra energia elettrica,si prende l'ascensore(altrimenti si suda e ciò non va d'accordo con l'esistenza in un mondo asettico...), ma le scale non vanno fatte,e nemmeno i media se ne devono preoccupare.
Con queste premesse( e altre) non è,nel mio caso, l'interpretazione dei nostri amici giapponesi che mi interesserebbe, ma quanto di vero verrà fuori dal resto di questa brutta vicenda della nave.
Che una persona sia messa in grado di mettere a repentaglio(parlo, generalmente,anche di Governi,aziende,Stato,guerre,ecc)un'intera comunità,boh!mi sembra già di per sé un grande rischio dato per scontato in partenza.La Storia insegna.
Già un certo pluralismo-liberalismo lo individuo nel piccolo di questi commenti e in altri che furono,mentre una meschina compattezza di pregiudizi la si avverte e ci disturba qui in questo terzo millennio a cui siamo arrivati con conquiste sociali importate dall'Occidente(assieme a molte altre cose)leggendo e dovendo sorbirci la stampa locale. Che anche in Giappone abbiano capito come fare a distogliere dal vero bersaglio l'intero blocco dell'opinione pubblica?
Fantastico e` successa la stessa cosa anche a me e gli ho risposto pure io per le rime, io vorrei dire a tutto il mondo e non sto scherzando, che gli Italiani non sono solo un popolo di furbi e lavativi ma che non solo nella storia ma anche dietro alle ultime scoperte scentifiche gli Italiani hanno quasi sempre un posto di rilievo e` facile ricordarsi solo delle mele marce.
RispondiEliminaHanno rotto il cazzo e scusate il francesismo.
L'informazione giapponese fa pari con quella italiana... Sarebbe da prenderli a calci tutti!
RispondiEliminaW lo stereotipo!
Certo che la telefonato fra comandante e guardia costiera non aiuta il comandante.
RispondiEliminaIntanto qui in ufficio ho due reazioni per quella telefonata molti pensano che sia un figo mister de Falco, come mo lo bastona ecc.
Dall` altra parte altra figura di merda, maglietta gia messa in commercio per molti puro sciacallaggio.
Mah! L'accaduto non è chiaro,ma nemmeno la telefonata lo sembra.Non so. Sono forse le reazioni emotive del comandante della capitaneria ma io ci vedo qualche frase di troppo. Quel "Vuole tornare a casa?" Per esempio. Cos'è?ci improvvisiamo psicologi,oltreché intimidatori? Eppoi devo riscontrare una certa cafonaggine. Nel chiedere maggiori dettagli circa il nome del capitano in seconda si fa uso del sostantivo "cosa",invece dell'avverbio "come": Dimitri ,cosa? (Il Suo capitano in seconda si chiama Dimitri,va bene;eppoi di cognome?;come (fa) di cognome? Ma forse questo uso improprio(che risente forse di tronfio istinto di autorità) è il risultato dell'influsso che esercita la lingua inglese;è risaputo che in inglese si chiede "WHAT is his name" ,frase che in italiano,censurabile, verrebbe a tradursi con un ridicolo e scimmiottante " Che cosa è suo nome?", al ché la risposta non può essere che : è un nome di persona/è un bel nome/ è un nome comune.
RispondiEliminaOppure,caro capo di capitaneria, parla meglio l'italiano che sei in Toscana,la regione reputata essere la culla dell'italiano.
Ripeto,questa mia interpretazione degli eventi non può assolutamente far luce sul vero risvolto dei fatti,ma rimane come unica cosa certa e registrata la telefonata. A quando le registrazioni televisive(in circuito chiuso) della plancia delle navi,delle cabine di pilotaggio? Chissà, magari assisteremmo a qualche ripresa che non dovremmo sapere(nelle quali riprese la responsabilità delle azioni dei rispettivi capitani passerebbe in secondo piano,poiché le scelte di chi sta a monte sono quelle decisive,e forse colpose?
A quando le riprese i circuito chiuso di cabine di pilotaggio come quella dell'aereo di Ustica? Trasmesse subito a terra su di una banca dati sotto sorveglianza della popolazione e non dei militari? Una bella telefonata di alto contenuto emotivo-pragmatico, complimenti! E ora?
Secondo me se non ci fossero di mezzo dei morti questa faccenda sarebbe ridicola: era un incidente evitabilissimo, a quanto pare frutto di errori grossolani (correggetemi se sbaglio.)
RispondiEliminaSarò insensibile, ma penso anche che non ci sia nessun eroe: la nave era a 50 metri dal porto col mare calmo, non in alto mare in mezzo a una tempesta, quindi non credo che le operazioni di salvataggio abbiano richiesto chissà quale coraggio ed eroismo da parte dell'equipaggio e della Guardia Costiera, che per altro sono addestrati a salvare persone in situazioni ben più difficili. Di certo sono stati molto pronti e organizzati, ma definirli "eroi" mi sembra molto esagerato. Anche il comandante De Falco non mi sembra un eroe come molti lo descrivono. Ha fatto il suo dovere, che in questo caso consisteva nel chiedere informazioni al comandante della nave e dargli indicazioni/ordini (parlandogli al telefono dal suo ufficio) e nel coordinare le operazioni di salvataggio, che appunto non erano molto complicate in questo caso (credo che l'unica vera difficoltà fosse il numero di persone). Anche in questo non mi pare ci sia nulla di eroico.
Ripeto, se non ci fossero di mezzo dei morti, questa storia sarebbe solo ridicola.
E comunque io non mi fido di quello che dicono i giornalisti, in nessuna parte del mondo.
@Valentina
RispondiEliminaMi dispiace ma mi vedo costretto a correggerti: la faccenda è tutto tranne che ridicola anche non contando i morti perché dentro quella nave ci sono 2400 tonnellate di gasolio, 50 di olio motore, e chissà quante di detersivi e altri inquinanti altamente tossici che una nave-città di 4200 passeggeri ha in quantità. Fa sempre molto dispiacere che anche un solo morto faccia sempre più notizia di un intero ecosistema distrutto. Dico così perché quel mare è praticamente condannato: le operazioni di bonifica sarebbero dovute iniziare per legge entro 48 ore dal disastro e invece è passata una settimana in cui non è stato fatto niente perché bisognava recuperare i corpi (su una ventina ne hanno trovati 4). E ancora la chiamano operazione di "salvataggio"...
Ah per dovere di cronaca non è stato un vero e proprio incidente frutto di errori grossolani: il capitano schettino è uno scellerato che decine di volte ha praticato manovre rischiosissime passando a pelo sulle isole per permettere ai passeggeri di vederle dall'alto. Che squarciasse lo scafo era solo questione di tempo, la cosa veramente preoccupante è che tutti (chi l'ha assunto, le capitanerie, i sottoufficiali ecc) glielo abbiano sempre permesso senza dire nulla anzi lui non è l'unico questa pratica è saltato fuori che è diffusissima!
X Seph29
RispondiEliminaScusa ma al momento la parola salvataggio non possiede una precisa definizione temporale. Un salvataggio può durare anche giorni.
Comunque, sono d'accordo sul fatto che la nave non sarebbe dovuta passare per quel posto scoglioso e di seri rischi di naufragio per le imbarcazioni di grossa stazza,oltre che riserva naturale. Anzi, mi domando proprio il perché non gli abbiano fatto una telefonata prima ancora che si avventurasse tra gli scogli!
>50 tonnellate di olio motore
RispondiElimina50 tonnellate? C'e' qualche ingegnere navale che puo' confermare questi valori? Non vorrei fossero le solite bufale giornalistiche.
Per curiosita': qualcuno ha mai calcolato quante tonnellate di olio motore, carburanti, vernici, detersivi, batterie, sostanze tossiche sono state scaricate in mare dalla natura durante l'ultimo tragico tsunami?
Cinquanta tonnellate sono una cifra! Forse corrisponde allo stato reale della situazione,o forse no.
RispondiEliminaFatto maggiormente incisivo risulta essere questa fonte di informazioni (...)sulla quale trovai una notizia con questo tilolo-domanda: " Nell'oceano ci sono isole di plastica"
Si parla ancor prima del maremoto dell'anno scorso! L'informazione pubblica non è pressantemente a conoscenza di questi fatti.
@palledò
RispondiEliminaI salvataggi possono durare anche mesi se è per questo, il fatto è che di solito si salvano i vivi, non i morti...
@Zweifel
Che vorrebbe dire "dalla natura"?? :/ olio motore, carburanti, vernici, detersivi, batterie, sostanze tossiche sono tutte cose che in natura non esistono, l'uomo ha la piena responsabilità di dove vanno a finire una volta che le ha prodotte.