mercoledì 20 giugno 2012

"Ma si fa cosi" ti risponderanno i giappini.

I giapponesi hanno delle tare allucinanti, una cosa si fa in un modo perché gli hanno detto che si fa` cosi ma nessuno si domanda sto facendo la cosa giusta?

Provate chiedere a un giapponese di media cultura dove va guidata la bicicletta? Sul marciapiede o in carreggiata?
Vi risponderà quasi sempre sul marciapiede, vagli a spiegare che invece è l`inverso, che sul marciapiede ci si circola solo se vi è il cartello pista ciclabile.
Vedi i litigoni che ho con certi ciclisti che mi arrivano alle spalle e magari perché non li noto (oppure lo faccio apposta indovinate voi) li blocco e rischiano di venirmi a dosso.
Li sgrido dicendo che lì non si circola in bici e gli domando dove cazzo sta il cartello. Insistono nel voler avere ragione. Un mi ha anche risposto "Ma guarda questo gaijino vuole insegnare a me Giapponese come si guida."

Provate a chiedere a un giapponese medio perché ad ogni semaforo rosso spegne i fari? Gli hanno detto che si deve fare cosi. Non si domanda mai il perché?

Ora vi racconto la storia di un mio amico che è il fulcro del post.
Quest’amico ha un contratto simile al mio, stipendio che include quaranta ore di straordinario (vuol dire che se ogni giorno fai un’ora e mezza di straordinario non vedi una lira, ma se prendi un’ora di permesso sull’orario normale, perdi un’ora di stipendio).

Quest’amico dopo alcuni mesi si è lamentato con il suo responsabile HR perché era sicuro di averle superate le quaranta ore più di una volta, il responsabile HR, un pirla anzianotto giapponese (con venti anni di esperienza) ha voluto vedere i conteggi e subito ha risposto:
"Hai sbagliato guarda il tuo orario finisce alle 6:30 e tu conteggi dalle 6:30 gli straordinari. Dalle 6:30 alle 7:00 non puoi conteggiare gli straordinari, quella mezzora è considerata cena toglila e vedrai che le quaranta ore non le hai superate."

Lui ricontrolla e nota che tolte undici ore circa di straordinari in un mese, le quaranta ore non le ha superate mai superate veramente (come il sotto scritto arriva sempre vicino 38-39 ma non le supera mai).
Accetta per buono la versione del responsabile HR che in teoria dovrebbe conoscere il suo lavoro.

Dopo due mesi (lavorava li da 5 anni) il responsabile HR è sostituito perché ha commesso degli errori madornali con gli stipendi (dopo un po’ di anni si rincoglionisco e ne fanno di cazzate i giapponesi).

È assunta una donna con un bel profilo da Head Hunter (ottima per future assunzioni magari almeno assume delle persone che siano preparate e non perché hanno il diploma figo o una montagna di certificati del cazzo trovati nelle patatine).

Questa nota subito l’anomalia e va dal presidente Italiano per informarlo che per anni non sono stati pagati gli stipendi giusti. Spiega al presidente che i trenta minuti sono usanza non una legge e che se un dipendente s’incazzasse le rogne arriverebbero di sicuro.
Il presidente non ci pensa due volte anche perché da Italiano pensa sia un’ingiustizia e decide di pagare gli arretrati che non erano stati dati per un’abitudine giapponese di fare cosi, mica era colpa sua ma il problema lo risolve senza battere ciglio.

Ora mi domando come cazzo è possibile che i giapponesi non si domandino mai se le cose funzionano nel modo corretto.

Io cazzo se una bici al giorno tenta di stirarmi, indago se lo può fare o no?
Se una macchina mi sveglia di notte perché ha la marmitta modificata, indago per sapere se devo versargli un sacco di sabbia nel serbatoio dopo averlo pedinato o segnalarlo alla polizia per disturbo. (opto comunque sempre per la soluzione uno perché più efficiente e immediata)

Ma soprattutto se mi faccio un mazzo della madonna in ufficio e il mio contratto dice quaranta ore di straordinari, una volta superate se mi viene raccontata la storiella dei trenta minuti, indago.

Qualche tempo fa ho conosciuto un Italiano che lavora nel campo della meccanica, faceva ogni sabato il Service Zangyo (straordinario di servizio) in poche parole il sabato la ditta era chiusa ma andava a lavorare senza timbrare il cartellino e se voleva riposare il sabato, usava i giorni di ferie durante la settimana in cui realmente lavorava e il Sabato stava a casa.

Questa vi giuro è una cosa normale in Giappone soprattutto fuori citta.
Se succede al sottoscritto, dico no. Mi posso dire che funziona cosi, io rispondo non lo vedo su contratto, ne sul contratto nazionale.
Loro diranno che pero si fa cosi, e io risponderò se volete un favore e un aiuto ogni Tot vi do una mano il sabato ma ogni sabato ve lo scordate.

Loro probabilmente ti faranno capire che se non lo fai le cose potrebbero andare male per la tua carriera. Io in quel caso me ne fotterei se mi vogliono lasciare a casa, mi devono licenziare e per licenziarmi (parlo di dipendente a tempo indeterminato) ci vuole tempo, lettere di richiamo con motivazioni reali ecc.
Morale non ti posso licenziare se metti al sicuro la tua posizione, e se lo fanno avrai accumulato un bel pacco di prove per spennarli in tribunale. (nel lavoro precedente ero contratti in quel caso il discorso non vale)

Ma volete la verità molti firmano le dimissioni perché si fa cosi.
Hehehehe che tordi.

13 commenti:

  1. su questo argomento mi sento di quotarti appieno.
    respect bro.
    molte volte ho avuto spiacevolissime conversazioni con giapponesi (sia uomini che donne) in cui alla fine esasperatissima esclamavo ''ma insomma, perche' non vi chiedete mai il perché delle cose???''.
    non hanno mai saputo rispondermi.

    pero' va detto che ho avuto le stesse precise conversazioni (e medesimi risultati) con cinesi e coreani (i coreani sono risultati i piu' ''omertosi'')

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  2. POST DA INCORNICIARE.

    E qui mi riaggancio al discorso che ti facevo: alla lunga, trova vera convenienza a restare chi e' sposato con un/una locale o chi guadagna veramente bene.

    Per tutti gli altri e' un campo minato e una scommessa che difficilmente si puo' vincere.

    Ps non e' che "l'amico" e' come la storia di "quello la'" che doveva andare al matrimonio del suo amico, invece era lui che si sposava?

    :D

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  3. Capita ogni giorno sul lavoro, ma ormai non ci faccio piu` caso, perche` non voglio farmi il sangue marcio.
    Ma il giorno in cui mi verranno addosso con la biciletta, ne sentirete parlare al telegiornale delle 20 ^^

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  4. Maro' mi fanno TROPPO incazzare le persone che non si chiedono il perche' delle cose... immagina quando poi lo fanno "di cultura".

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  5. ok
    ma off topic!
    le 40 ore le devi superare o no?
    hai delle fasce?
    1.5h x 20gg= 30h -> no money
    2 x 20gg -1g = 38h -> money?

    giusto per curiosita'

    cmq quoto la linea, anche in periferia dipende molto dal tipo di societa'!

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  6. se non supero le 40 ore niente soldini extra semplice.

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  7. Confermo anche mia moglie (giappi) pensa che in Giappone si possa andare in bici sul marciapiede. Cmq considerando che qua a Firenze ogni poco vedo qualche ciclista asfaltato, forse la cosa migliore è (in mancanza di pista ciclabile) circolare con la bicicletta sul marciapiede, magari facendosi mandare a quel paese da qualche pedone, ma almeno salvandosi la pelle. :)

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  8. Dimenticavo, mia suocera (sempre giappi) al semafoto spegne il motore, è per consumare meno benzina? O cosa? Mi pare lo facciano anche i tassisti.

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  9. ho sondato e confermo anche io, mia moglie giapponese è convinta che in giappone si possa andare in bici sul marciapiede indipendentemente dalla segnaletica.
    fa molto 1984 di Orwell sta cosa del non chiedersi mai il perchè sinceramente :D

    Danieles

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  10. Guarda, una nostra amica alla domanda:
    "dove si puo' parcheggiare la bici in Giappone?"

    rispose (testuali parole):

    "finche' la metti davanti al negozio in cui entri va bene"

    A seguire fila di bici parcheggiate sul marciapiede davanti ai negozi con il cartellino appeso al manubrio....no comment

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  11. Salve a tutti, mi inserisco perché questo post mi trova totalmente d'accordo, sono in Giappone per un anno di studio (per fortuna tra poco finisce!) e sto facendo un baito nella cucina di un ristorante di quelli a catena (yayoiken), per cui già di suo ha una serie di regole rigide e formali, anche se nessuno a parte il capo è un dipendente regolare, sono tutti baito/paato. Eppure anche in questo contesto i colleghi (o meglio, le colleghe in questo caso) scassano le palle tantissimo appena fai qualcosa pensato con la tua testa che reputi un piccolo miglioramento alle procedure, che pure magari riguarda solo il tuo lavoro e non il loro (parlo della cameriera). Perché certo lo straccetto umido sotto il tagliere per tenerlo fermo dev'essere quello bianco e non quello verde, e se lo cambi te lo fanno notare anche se non c'è nessun motivo. Per colpa di queste (e altre) scocciature il lavoro è diventato un inferno e lo vivo male. E poi questo è il motivo principale per cui il mio amore per il Giappone si è trasformato in odio: sembrano un popolo di pecoroni, qualcuno nell'ombra decide una paccata di regole per tutti e gli altri le seguono ciecamente senza mai chiedersi se siano giuste, se vadano ancora bene o se valga la pena discuterci sù. In casi di emergenza, tipo la gestione degli sfollati dopo il terremoto, questo atteggiamento può essere molto utile, lo si capisce bene facendo il confronto col caso italiano, in cui all'opposto rispettare le regole è più unico che raro, con tutti i problemi che ne conseguono, ma non posso pensare come facevo un tempo di passare buona parte della mia vita in mezzo a questa gente che perde un sacco di tempo dietro dettagli formali inutili senza mai usare la testa criticamente.
    Saluti,

    Alice.

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  12. Alessio capisco ma pensa quanti bambini e vecchiette ci lasciano la pelle perche investiti da una bici qui in Giappone.

    Mamoru il caro parcheggio abusivo consentito. Un po come vicino al mio ufficio, strade principali pulite ma laterali affolate di parcheggia abusivi e io coglione che pago.
    (ps uno ha cagato nel lavabo di fianco alla mia moto)

    Alice mi dispiace per l` esperienza negativa (ho fatto anche io il cameriere e lo so bene come funziona) Puoi fare come me non pensare di passare un pezzo della tua vita a con dettagli e regole stupide non scritte. Divertiti a vedere come vanno nel panico quando gli fai capire che sono dei tordi.

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  13. Dopo la 150esima volta che la commessa del "Seven Eleven" mi ha chiesto se volessi il Bento riscaldato ("iie, kono mama daijobu") o quale tipo di Lucky Strike volessi ("sofuto") mi sono chiesto se la loro routine di conformità e procedure gli abbia mandato in pappa il cervello oppure se è consapevolmente accettata.

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